L’assedio di Kiev, le immagini dei sessanta chilometri di convogli militari in transito verso l’Ucraina, la foto del negoziato hanno suscitato molte domande a tutti. Non è facile capire quello che sta accadendo a tre ore di volo aereo da casa nostra. Dopo la prima puntata siamo tornati a parlare con Domenico Quirico, inviato di guerra, caposervizio delle cronache estere del quotidiano La Stampa per cercare di dare risposte il più possibile attendibili a voi bambini e ragazzi.
Ultimi aggiornamenti all'articolo: 5 marzo 2022.
QUAL È LA SITUAZIONE IN UCRAINA DALLO SCOPPIO DEL CONFLITTO?
La guerra è scoppiata il 24 febbraio scorso. Molti pensavano che le operazioni militari si sarebbero concluse in poco tempo, ma così non è stato. La Russia non è ancora arrivata alla vittoria e gli scontri si sono inaspriti, con attacchi sempre più frequenti che hanno colpito anche la popolazione civile (numerose ormai le segnalazioni di case e palazzi colpiti dai missili).
Finora le truppe russe hanno circondato le principali città (la capitale, Kiev; Dnipro; Kharviv e Chernihiv; Odessa; Berdyansk a sudest; Mariupol dove è finita l’acqua e il riscaldamento, con i cittadini che non sanno nemmeno come cucinare le proprie scorte alimentari) riuscendo però solo a conquistare Kherson, caduta in mano russa nella notte tra il 2 e il 3 marzo e Enerhodar.
Vediamo città per città cosa è accaduto in quest’ultime ore.
Per arrivare a mettere le mani su tutte queste città serve infatti una guerra combattuta strada per strada, ma non è facile perché i carri armati non possono entrare in alcune strade strette. Dovrebbero mandare i soldati casa per casa ma ogni cantina, ogni bunker è una fortezza. A Kiev intanto, per fiaccare la popolazione e ostacolare la trasmissione di informazione, è stata bombardata la torre della TV.
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KIEV, LA CAPITALE
Kiev, è la città più popolosa del paese: oltre due milioni di persone. Sorge sulla riva destra del fiume Dnepr ed è molto vicina alla Bielorussia, governata da Lukashenko, un "amico" di Putin. Kiev, a differenza della maggior parte del territorio ucraino, è una città moderna, attrezzata con un bellissimo centro storico, ricco di cattedrali ortodosse. I palazzi del potere, già colpiti da pesanti bombardamenti, sono concentrati attorno a una piazza che si chiama Maidan (traducibile letteralmente con "piazza").
A Kiev poi ci sono molti ospedali che curano anche i bambini ammalati di tumore che non hanno cure nelle loro regioni. Ora però anche in queste strutture, gran parte delle terapie sono state sospese a causa dell'intensificarsi dei bombardamenti.
Il sindaco della capitale è Vitali Klitschko, leggendario boxeur già campione del mondo dei pesi massimi e proprietario del più bel hotel della città.
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L'UCRAINA VUOLE ENTRARE IN EUROPA
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, un ex comico diventato capo dello Stato, dirige la resistenza da una località segreta nascondiglio ma si è collegato con la sede dell’Unione Europea per chiedere la possibilità di far entrare il suo Paese nell’Ue. Il Parlamento europeo ha approvato tale candidatura, tuttavia la strada per la piena ammissione non è così rapida.
Per diventare membri UE i Paesi richiedenti devono infatti rispettare alcuni criteri, tra i quali avere delle istituzioni stabili e un'economia affidabile, che naturalmente al momento non possono essere soddisfatti. In caso di futuro ingresso nell'Unione però, se l'Ucraina dovesse essere di nuovo attaccata dai russi, gli altri Stati membri (come l'Italia) sarebbero obbligati ad intervenire.
PERCHÉ PUTIN NON VUOLE CHE L'UCRAINA ENTRI (ANCHE) NELLA NATO
Negli ultimi decennii l'Ucraina aveva mostrato l'intenzione di avvicinarsi sempre di più al sistema politico e sociale delle democrazie occidentali. Ciò aveva portato il Paese a valutare non solo l'ingresso nella UE, ma anche nella NATO, l'alleanza internazionale per la cooperazione e la difesa degli Stati membri.
Tale organizzazione è nata dopo la Seconda Guerra Mondiale tra i Paesi "amici" degli Stati Uniti, e naturalmente il presidente russo Putin non desidera affatto che l'Ucraina, uno stato confinante ed ex-membro dell'Unione Sovietica, entri a farne parte. La Russia è sempre stata invasa da Ovest e lo spazio gli serve perché nel caso scoppiasse una nuova guerra potrebbe difendersi meglio.
IL NEGOZIATO
Da giorni è iniziato un negoziato, ovvero una trattativa tra la Russia e Ucraina per arrivare ad un patto che metta fine all'invasione. Putin e Zelensky non si sono incontrati personalmente ma hanno delegato i loro più importanti collaboratori. Giovedì 3 marzo si sono incontrati di nuovo nella foresta di Bialowieza, al confine tra Bielorussia e Polonia: l’incontro si è concluso con una stretta di mano. Hanno concordato un temporaneo cessate il fuoco (sospensione dei combattimenti) per permettere alle persone di fuggire dalle città, ma la tregua è durata molto meno di quanto concordato.
Nonostante i lenti progressi, a due settimane dall'inizio della trattativa non c’è stata un’interruzione del dialogo e questo fa ben sperare anche se la guerra dovesse continuare.
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È SOLO PUTIN A VOLERE LA GUERRA O ANCHE IL SUO POPOLO?
In questi giorni le principali città russe sono state teatro di manifestazioni di massa da parte di tantissimi cittadini contrari alla guerra. Le istituzioni hanno reagito arrestando circa migliaia di contestatori, tra i quali figuravano anche dei bambini. Tuttavia, nonostante sia evidente come non tutti siano d'accordo con l'invasione, non è facile comprendere appieno quale sia la situazione interna.
In Russia non vengono fatti i sondaggi come in Italia, ad esempio. Putin è al potere da più di vent’anni ma il suo è un Governo autoritario: comanda lui da solo. Il potere di Putin è che garantisce di essere sempre vincitore. Certo è che la guerra sta impoverendo anche il popolo russo.
Alla televisioni russe non viene detta la verità: alla gente raccontano che non c’è alcuna guerra ma che stanno portando la pace in Ucraina. Sempre venerdì la Russia ha approvato una legge che prevede fino a 15 anni di carcere per chi parla di guerra anziché di “operazioni dell’esercito”. Una donna di 80 anni, sopravvissuta ai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata arrestata perché è scesa in piazza a manifestare contro l’invasione dell’Ucraina.
https://youtu.be/l8lQcMxeXGA
CHE COSA POSSIAMO FARE NOI?
Possiamo partecipare alle manifestazioni che chiedono la pace oppure organizzarne una a scuola, in parrocchia, all’oratorio. Possiamo appendere alle finestre, al cancello della scuola o di casa nostra una bandiera della pace e dell’Ucraina. Possiamo informarci su siti, trasmissioni e riviste autorevoli.
Se volete sostenere l’Ucraina potete chiedere ai genitori di identificare una Onlus che porta materiale (cibo; medicine; vestiti) a chi è fuggito dall’Ucraina o a chi si trova al confine.
Articolo aggiornato al 17 marzo .Per conoscere i punti fondamentali dell'inizio del conflitto e le condizioni storiche riguardanti i rapporti tra i due Paesi, consigliamo la lettura dell'articolo LA GUERRA TRA RUSSIA E UCRAINA SPIEGATA AI RAGAZZI
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