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Greta Thunberg, l’eroina che combatte il cambiamento climatico

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Greta Thunberg, l’eroina che combatte il cambiamento climatico
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La giovanissima ispiratrice delle proteste giovanili per ottenere politiche in grado di arginare il cambiamento climatico, è stata candidata al Nobel. Ecco chi è questa paladina del pianeta

Greta Thunberg è la studentessa svedese che dato il via ai Fridays For Future, i venerdì di protesta in cui i ragazzi di tutto il mondo disertano le aule scolastiche per manifestare contro l'immobilismo dei potenti nell'affrontare il problema del cambiamento climatico.

CHI È GRETA THUNBERG?

A 11 anni, dopo un periodo di grave depressione, le fu diagnosticata la Sindrome d'Asperger - un disturbo dello spettro autistico che benché renda difficoltose molte abilità sociali (gli Asperger non parlano molto), non implica ritardi cognitivi. Anzi spesso gli Asperger si fissano su un certo argomento e ne diventano talmente ossessionati da apparire dei piccoli geni in quel campo - ma questo non la fermò.

Il suo attivismo è cominciato quando, dopo essersi informata sulle conseguenze devastanti del global waming, si rese conto che nessuno parlava del problema: «Se l'uomo stesse davvero cambiando il clima, di certo non parleremmo d'altro» pensava Greta. Eppure sembrava che la cosa non interessasse a nessuno. Nel suo piccolo divenne vegana (e convinse i famigliari a seguirla), smise di prendere l'aereo (troppo inquinanye) ed elesse la bicicletta come unico mezzo di trasporto. Ma non era abbastanza!

Per questo nell'agosto del 2018 la ragazzina svedese iniziò ad esporre il suo cartello con la scritta Skolstrejk för klimatet ("sciopero scolastico per il clima") davanti al Parlamento svedese. Era il suo modo per riportare l'attenzione delle autorità sull'imminente disastro.

In poco tempo, complice l'efficacia del suo messaggio e la grinta con la quale lo portava avanti, Greta è riuscita a trasformare la sua protesta solitaria in un fenomeno globale!

CHE COSA CHIEDONO GRETA E IL SUO MOVIMENTO?

Bersaglio di Greta Thunberg e del suo seguito sono i ricchi e i potenti del pianeta, coloro che decidono il destino politico-economico della nostra società e che tutt'ora continuano a fingere di non vedere il problema del riscaldamento globale. Dopotutto loro tra qualche decennio non ci saranno più, ma quello che lasceranno sarà un mondo ormai distrutto!

A questi "grandi della Terra", i ragazzi chiedono il rispetto degli accordi di Parigi per ridurre le emissioni di gas serra e l'adozione di nuove leggi per tagliare con decisione i procedimenti chimici che stanno avvelenando la nostra atmosfera.

«Penso sia necessario mandare un messaggio preciso a tutte le persone che abitano la Terra - ha spiegato Greta nel corso di un'intervista a Repubblica - Siamo nel pieno di una crisi. Ed è la più urgente e grave che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. Stiamo segando il ramo su cui siamo seduti e la maggior parte della popolazione mondiale non ha idea delle possibili conseguenze della nostra incapacità di agire».

Il 15 marzo 2019 si tenne grande sciopero mondiale - il Global Strike for Future - ma per Greta fu solo la prima tappa di un cammino molto lungo che dovrà spingere le Nazioni a destarsi dal loro torpore.

«Non c'è abbastanza tempo per aspettare che noi giovani si diventi adulti con il potere di agire - disse -  Sono gli adulti di oggi che devono darsi una mossa!»

LA LOTTA CONTINUA

La pandemia scoppiata nel 2020 sembrò rallentare la spinta propulsiva dell'onda "verde" scatenata dai ragazzi, ma già nell'estate nel 2021 Greta e i suoi tornarono a farsi sotto per mettere pressione ai vari governi nazionali. In occasione della Youth4Climate di Milano, ad esempio, la stessa Greta si è unita alla sfilata degli attivisti italiani per le strade del capoluogo lombardo, non prima però di aver sferzato una volta ancora i potenti della Terra, a suo dire ancora troppo passivi e inoperosi nei confronti di un problema ormai impossibile da trascurare:

«Non c'è un pianeta né un piante BlaBlaBla: basta parole, è ora di agire!»

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