L’11 febbraio si celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, istituita dall’ONU nel 2015: come spesso accade, una ricorrenza di questo genere viene istituita per sensibilizzare su un tema particolare. Se sei una ragazza, avrai sentito già parlare del gender gap, di pay gap, di parità di genere e altre questioni che hanno a che fare proprio col fatto di essere “femmina” e che in qualche modo potrebbero impattare la tua vita, anche professionale. Oggi ti spieghiamo perché è necessaria una giornata di questo tipo e qual è, a oggi, il rapporto tra materie STEM e genere femminile.
Non serve andare molto lontano per rendersi conto che le donne sono poco presenti nelle discipline STEM – cioè Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Quante donne adulti conosci ingegnere, oppure scienziate, ricercatrici in materie matematiche o in informatica? Pochissime sicuramente, soprattutto se paragonate ai colleghi uomini. E non credere che dipenda dal grado di istruzione: in molti paesi del mondo, le donne studiano tanto quanto gli uomini, ma semplicemente scelgono indirizzi diversi, spesso umanistici. Se qualcuno ti ha detto che dipende dalla predisposizione, dall’intelligenza, non crederci: dipende purtroppo dalla nostra società.
Ovunque le bambine e le ragazze sono sottoposte a stimoli diversi, viene detto loro di non fare “cose da maschio”, e diciamo che i modelli a cui si ispirano raramente sono scienziate o matematiche, sempre perché ce ne sono poche.
Se hai già sentito parlare di gender pay gap saprai che le donne, mediamente, sono pagate meno degli uomini a parità di carriera e competenze. Questo è valido anche nelle materie scientifiche: le ricercatrici donne, per esempio, secondo recenti stime dell’ONU, non solo sono meno rappresentate (poco più del 33% del totale) ma anche meno pagate. Questo inizia spesso già all’inizio della carriera, ma poi degrada se, per caso, le donne hanno figli durante la loro vita professionale. E su questo potremmo aprire un capitolo a parte: ti è mai capitato di sentir chiedere a un astronauta chi si occupa dei suoi figli mentre lui è nello spazio? Ecco, a Samantha Cristoforetti è successo! Assurdo, no?
Una ricerca di Assolombarda del 2020 ha mostrato chiaramente come all'università il rapporto sia di 2/3 e 1/3: due terzi degli iscritti in facoltà STEM sono maschi, un terzo è femmina. L'opposto per quanto riguarda le materie non STEM.
Le donne e le ragazze non sono meno predisposte o intelligenti, non devono quindi vedersi precluse le materie STEM, o scoraggiarsi. Ma per convincere prima di tutto le più giovani e incentivare poi le donne che già svolgono professioni legate a questi ambiti, l’ONU ha deciso di celebrarle in una giornata a loro dedicata. Essere donne in un mondo di disparità è complesso, tanto che anche l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si è posta l’obiettivo di raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. Sensibilizzare sulla necessità di abbattere i pregiudizi e valorizzare le donne che fanno scoperte, vanno nello spazio, trovano cure, inventano nuovi oggetti e molto altro ancora è importante per convincere le ragazzine che sì, è possibile diventare scienziata. Puntare alla parità salariale e ridurre il carico di cura (dei figli, della casa, dei genitori anziani) è altrettanto importante affinché le giovani siano stimolate a seguire la propria curiosità e i propri desideri, senza rifugiarsi in professioni più “femminili” perché più compatibili con la vita famigliare.
Insomma, se sei ancora una ragazza hai tutta la vita davanti per autodeterminarti e realizzare i tuoi sogni. Non pensare che la scienza, la tecnologia, la matematica siano cose troppo difficili per te che sei femmina: un tuo coetaneo maschio non lo penserebbe mai! Il tuo genere non deve essere un ostacolo, solo la tua volontà è il parametro con cui deciderai cosa fare nella vita.
Se vuoi provare a dare un’occhiata ai tanti eventi che si tengono l’11 febbraio 2023, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, ecco qualche appuntamento, anche online.
Il CNR (che, ricordiamo, ha una presidente, Maria Chiara Carrozza), partecipa a molte iniziate, e numerose saranno in streaming. Puoi trovarle a questo indirizzo.
A Milano si terranno più eventi, tutti l’11 febbraio 2023:
Anche a Roma gli eventi sono numerosi:
A Catania l’11 febbraio puoi partecipare a Scienza e tecnologia a Catania: il ruolo delle Donne“, un evento che vedrà intervenire diverse ricercatrici.
A Firenze, invece, puoi partecipare a Sostantivo femminile – scienza e libertà, a partire dalle 10.30 presso il dipartimento di Fisica e Astronomia e del Galileo Galilei Institute. Sempre a Firenze, ma il 14 febbraio, si terrà l’incontro Global women’s breakfast: breaking barriers in science, organizzato in collaborazione da CNR, Università degli Studi di Firenze e dall’Istituto nazionale di ricerca Metrologica.
A Napoli si terrà il 24 febbraio Da grande farò l’Astrofisica – racconti di Scienze e di Scienziate, mentre l’8 marzo toccherà a Da grande farò l’Astrofisica – racconti di Scienze e di Scienziate
Gli eventi sono davvero tantissimi in tutta Italia: è importante parlare sempre di più di donne, ragazze e scienza, per ridurre un divario che non ha ragione di esistere!