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FocusJunior.itTecnologiaYoutuberFeroza Aziz, la ragazza che ha simulato un tutorial di make-up per parlare delle violenze in Cina contro i musulmani

Feroza Aziz, la ragazza che ha simulato un tutorial di make-up per parlare delle violenze in Cina contro i musulmani

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Feroza Aziz, la ragazza che ha simulato un tutorial di make-up per parlare delle violenze in Cina contro i musulmani
Instagram, ferozzaaa

L'adolescente americana ha cercato di aggirare la censura di TikTok (di proprietà cinese) fingendo di postare un tutorial su come truccarsi: in realtà Feroza Aziz stava denunciando la persecuzione dei musulmani uiguri ad opera del governo di Pechino

Sembrava un video come tanti, un normalissimo tutorial di make-up in cui si mostrava come curarsi al meglio le ciglia. Eppure in quei pochi secondi la diciassettenne statunitense Feroza Aziz stava utilizzando il popolarissimo social TikTok per uno scopo molto diverso da quello delle tante aspiranti influencer che affollano il Web: la denuncia sociale!

Nel video infatti, pur continuando ad armeggiare un piegaciglia, la ragazza ha cominciato a denunciare i crimini perpetrati in Cina nei confronti dei musulmani uiguri, una minoranza etnico-religiosa che negli ultimi anni ha subito una vera e propria repressione da parte del governo Pechino, con arresti, intimidazioni e persino deportazioni in autentici lager.

Secondo stime non ancora confermate e smentite categoricamente dalle autorità cinesi, sarebbero circa un milione gli uiguri imprigionati, anche se da Pechino fa sapere che simili detenzioni sarebbero state predisposte a scopi "rieducativi".

UN TRUCCO...IN TUTTI I SENSI!

Da mesi enti e organizzazioni internazionali si stanno occupando del caso ma la questione continua a rimanere irrisolta nel silenzio pressoché totale della maggioranza dei media. Alzi la mani chi, prima di questo articolo, aveva sentito parlare della situazione dei musulmani uiguri!

Ed è proprio per questo che la giovane Feroza Aziz ha voluto diffondere il suo messaggio, ma per farlo si è dovuta inventare un espediente per non farsi bloccare il contenuto dal social network di proprietà della cinese ByteDance. Ecco perché Feroza ha simulato un tutorial di make-up per "truccare" , è il caso di dirlo, la sua denuncia.

Visualizza questo post su Instagram

 

Hi guys, I made a video about the situation in China with how the government is capturing the Uyghur Muslims and placing them into concentration camps. Once you enter these camps, you’re lucky if you get out. Innocent humans are being murdered, tortured, raped, receiving shock therapy, and so much more that I can’t even describe. They are holding a genocide against Muslims and they’re getting away with it. We need to spread awareness. I know it might sound useless, what can spreading awareness and talking about this even do? What are we supposed to do about it? We have our voices and technology to help us. Speak to those who can help! The UN failed to stop this genocide in the summer, we can’t let that happen again. We can’t be silent on another holocaust that is bound to happen. We can’t be another failed generation of “what could’ve, should’ve, would’ve”. We are strong people. We can do this. Only if we try #muslim #islam #tiktok #uyghurmuslims #china #freepalestine

Un post condiviso da Feroza Aziz (@ferozzaaa) in data:

«Ciao ragazzi, Ho realizzato un video sulla situazione in Cina, su come il governo catturi musulmani uiguri e li deporti nei campi di concentramento. Una volta entrato, esci solo se sei fortunato. Persone innocenti vengono assassinate, torturate, violentate, sottoposte a terapie d’urto e molto altro che non riesco nemmeno a descrivere. È in atto un genocidio contro i musulmani e stanno cercando di passarla liscia. Abbiamo il dovere di diffondere queste informazioni. lo so può sembrare inutile, cosa potrebbe cambiare informando? Cosa potremmo fare? Abbiamo la nostra voce e la tecnologia ad aiutarci. parlate con chi può aiutare! L'ONU ha fallito nel fermare il genocidio quest'estate, non possiamo permetter che accada di nuovo. Non possiamo essere un'altra generazione fallimentare di "avremmo potuto", "avremmo dovuto", "avremmo voluto". Noi siamo gente forte. possiamo farcele. Se ci proviamo».

LA CENSURA E LA VERSIONE DI TIKTOK

Il video ha rapidamente fatto il giro del mondo, ma alla fine la censura è arrivata e il tutorial "fake" di Feroza Aziz è stato oscurato. Ovviamente questo non ha fatto che alimentare dubbi e polemiche sulla gestione "repressiva" del social, ma i responsabili di TikTok però hanno prontamente voluto correggere il tiro.

«Si è trattato di un errore di moderazione umana» si è scusato Eric Han, responsabile della sicurezza di TikTok negli States, il quale ha aggiunto che il profilo della ragazza era già stato ripristinato dopo un'ora dall'accaduto.

In realtà un altro profilo di Feroza per precedentemente andato incontro ad un ban, ma stando alle motivazioni fornite da TikTok la colpa fu di un video umoristico in cui compariva il terrorista Osama Bin Laden. Insomma, non si era semplicemente gradito lo humor del contenuto, senza nessun'altra volontà d'imbavagliare la teenager.

Intanto gli U.S.A, sempre attenti sulla questione "social e sicurezza nazionale" hanno aperto un'inchiesta per chiarire le modalità di gestione dell'app.

Sarà finita qui?