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FocusJunior.itNewsChi è Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti e candidata alle primarie del partito democratico

Chi è Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti e candidata alle primarie del partito democratico

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Chi è Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti e candidata alle primarie del partito democratico
Getty Images

Kamala Harris è la prima donna di colore a diventare vicepresidente degli Stati Uniti e ora è la nuova candidata alle primarie del partito Democratico, dove si decide chi sfiderà Trump. Scopriamo di più su di lei.

Kamala Harris è l'attuale vicepresidente degli Stati Uniti e la nuova candidata in corsa per le primarie del partito Democratico, dopo il ritiro di Joe Biden. Se dovesse vincerle, sarebbe lei a sfidare Donald Trump, eletto dal partito Repubblicano, alle prossime elezioni presidenziali di novembre 2024.

Quando è nata e le sue origini

Kamala Harris è nata a nata a Oakland, in California, il 20 ottobre 1964, dunque ora ha 69 anni. È già entrata nella storia diventando la prima donna di colore a ricoprire il ruolo di vicepresidente, la seconda carica più importante dello Stato.

Ha origini sia indiane che giamaicane. Sua madre infatti si chiama Shyamala Gopalan e a soli 19 anni lasciò l'India per trasferirsi negli Stati Uniti, dove diventò una delle prime donne indiane a iscriversi all'Università della California a Berkeley. Lo stesso ateneo che frequentò anche il padre, Donald J. Harris, oggi professore emerito di economia presso la Stanford University, nato in Giamaica. Insomma, una storia dove diverse culture si intrecciano, dando modo a Kamala Harris di conoscere fin da subito i problemi che le minoranze non bianche dovevano affrontare.

Una vita in prima linea

Fin dagli anni dell’università si schiera in prima linea per difendere i diritti delle minoranze, in particolare delle donne e della comunità di colore. Si laurea in Scienze politiche ed Economia alla Howard University, frequentata soprattutto da studenti di colore, e nel 1990 supera l'esame per diventare avvocato.

Lavora per diversi anni come assistente procuratore distrettuale a Oakland, cioè quella persona che deve assicurarsi che le leggi in vigore in uno stato vengano rispettate. In questo ruolo, non dimentica le sue battaglie. Continuerà infatti anche negli anni successivi, quando si trasferisce a San Francisco, a combattere contro la pena di morte (che purtroppo è ancora utilizzata in 21 stati su 50), le diseguaglianze tra ricchi e poveri e tra uomini e donne, ma anche l'eccessiva violenza della polizia in alcune circostanze.

Harris è stata la prima donna di colore a dirigere il Dipartimento di Giustizia della città di San Francisco. E, in seguito, a diventare ministro della giustizia per lo Stato della California.

Nel 2016 poi viene eletta in Senato, proprio mentre Donald Trump diventata presidente degli Stati Uniti.

Quando diventa vicepresidente

Kamala Harris è il 49° vicepresidente degli Stati Uniti, scelta dal candidato democratico Joe Biden durante la corsa alle elezioni nel 2020. Insieme, sono stati eletti il 14 dicembre di quell'anno: Joe Biden presidente degli Stati e Kamala Harris vicepresidente, ovvero il numero due dopo il presidente.

Quali sono i suoi compiti

Le funzioni del vicepresidente sono:

  • Sostituire il presidente in caso di morte,
  • Sostituire il presidente nel caso di dimissioni
  • Sostituire il presidentenel caso non potesse più svolgere le sue funzioni.
  • Presiedere il Senato, dove vengono approvate le leggi.

Come funzionano le candidature per la presidenza

Quando Joe Biden ha annunciato il proprio ritiro dalla campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti ha anche indicato Kamala Harris come sostituta. Questo però non significa che sarà automaticamente eletta candidato del partito Democratico nella sfida contro Trump. Prima deve vincere le primarie, cioè la sfida che ogni partito mette in atto al suo interno per eleggere il proprio candidato.

Per le primarie votano tutti i cittadini statunitensi che lo desiderano e, in questo modo, ciascuno stato elegge i propri delegati. Durante le convention dei due partiti, i delegati esprimono la loro scelta sulla base di quello che indicano i loro elettori e alla fine si nomina ufficialmente il candidato.

Insomma, per capire meglio. Nei mesi scorsi sia Joe Biden che Donald Trump sono andati in giro per i vari stati che formano gli Stati Uniti a chiedere, in sostanza, di votare per loro e non per gli altri candidati del loro stesso partito. In realtà, questa volta la scelta era molto ristretta e i candidati erano praticamente solo loro due, ma può capitare che ve ne siano diversi e allora la sfida diventa molto più accesa. A quel punto, i delegati di ciascuno stato vanno alle convention, cioè all'incontro finale dei due partiti, e dicono per chi hanno votati i cittadini che rappresentano. I delegati democratici avrebbero quindi scelto Biden, che però ha stupito tutti scegliendo di ritirarsi.

Ora quindi potrebbero decidere di votare per Kamala Harris, ma non è sicuro che lo facciano. Dipende da quali altri candidati potrebbero emergere da qui alla metà di agosto, il momento in cui il partito democratico si riunisce appunto a Chicago. Harris quindi è la favorita, ma per ora non ha nessuna nomina. Staremo a vedere.

Un motto di Harris

Harris cita spesso il consiglio di sua madre: "Potresti essere la prima a fare alcune cose, ma assicurati di non essere l'ultima". E come vicepresidente, sente particolarmente vicina la battaglia per sostenere i diritti delle donne e delle minoranze. Inoltre, subito dopo la nomina a vicepresidente ha detto: «Perché ogni bambina che guarda stasera vede che questo è un paese di possibilità».

FONTE: TheWhiteHouse.gov