Voi bambini avete dei diritti . Non stiamo parlando dei diritti di giocare tutto il pomeriggio con la Playstation o di andare al parco anziché andare a scuola : ci sono anche quei diritti, certo. Ma qui parliamo di diritti fondamentali che in tante parti del mondo voi bambini non avete ancora, anche se vi spettano.
Lo ha dimostrato a tutti Malala Yousafzai, la giovane pakistana che, il 9 ottobre 2012, è stata gravemente ferita alla testa dai proiettili dei talebani. I talebani sono terroristi criminali che odiano Malala , perché da anni si impegna per affermare i diritti fondamentali dei bambini nel suo Paese, il Pakistan .
Nel video qui sotto gli allievi della classe 2a E della scuola media Giovanni Fattori di Rosignano (Livorno) hanno raccontato benissimo la storia di Malala.
Il 10 ottobre 2014, a 17 anni, a Malala è stato dato il premio Nobel per la pace . È stata la più giovane vincitrice del premio Nobel e lo ha vinto (assieme al giovane indiano Kailash Satyarthi ), “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione ”.
Malala, il giorno della sua premiazione all'Accademia svedese, ha fatto un bellissimo discorso, ascoltiamolo.
Il diritto ad avere un nome e una cittadinanza. Vi sembra possibile non avere un nome? Eppure, ancora oggi, in alcune parti del mondo molti bambini non hanno un nome, né una famiglia e vivono da soli, in strada, randagi e abbandonati a loro stessi.
Il diritto ad avere una famiglia, a essere curati dai genitori e dai parenti e avere una casa sicura. In Italia (e non nel deserto), 1 bambino su 20 non può permettersi due paia di scarpe l’anno. E un adeguato pasto proteico ogni giorno.
Il diritto ad avere una vita privata e a crescere in uno spirito di uguaglianza e di pace . Nelle zone di guerra e nei Paesi più poveri, questi due diritti dei bambini sono solo un miraggio.
Il diritto all'eguaglianza e alla protezione dalla discriminazione, senza distinzione di razza, religione, nascita e sesso. Ci sono Paesi del mondo in cui le bambine non hanno diritti. Altri in cui, se si nasce in una famiglia che appartiene a un gruppo sociale anziché a un altro, per tutta la vita si resterà degli esclusi, si potrà fare solo lo stesso lavoro del padre o della madre (di solito lavori umilissimi e faticosissimi), senza avere alcuna possibilità di fare lavori meno faticosi, che piacciono di più o che potrebbero portare verso una vita migliore.
Il diritto all'istruzione e alla formazione. La scuola e l'istruzione per tutti, a noi italiani sembrano una cosa normale. Invece, nel mondo, milioni di bambini, ancora oggi, non hanno la possibilità nemmeno di imparare a leggere e a scrivere. Ma non pensate che sia un problema che riguarda solo i Paesi poveri. Una ricerca dell'organizzazione Save the Children ha rilevato che in Italia il 19,5 per cento degli alunni non sa leggere sufficientemente bene per capire davvero ciò che legge. E ben il 24,7 per cento degli alunni ha capacità inadeguate in matematica. Insufficienze che, se trascinate nel tempo, priveranno questi bambini di molte possibilità di farsi strada nella vita.
Il diritto al tempo libero, al gioco e allo svago. In alcuni Paesi a lungo flagellati dalla guerra molti bambini giocano con le mine antiuomo. Questi ordigni affiorano dal terreno e spesso assomigliano a innocui pezzi di plastica colorata. E invece esplodono e feriscono i ragazzi, a volte mortalmente, o li lasciano gravemente mutilati. Altri bambini vengono fatti diventare soldati (veri, non da Playstation) e vengono mandati a morire in battaglia da assassini senza scrupoli.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza prevede anche
Il diritto all'assistenza in caso di menomazione. In molti Paesi in guerra i bambini non solo sono le prime vittime, ma sono anche coloro che subiscono le conseguenze più drammatiche e restano privi di aiuti e soccorsi.
Il diritto alla salute. Essere vaccinati contro le più gravi malattie o essere curati quando ci si ammala non è affatto un diritto universale: ogni anno, per esempio, nel mondo due milioni di bambini muoiono a causa di malattie come il morbillo o la tubercolosi, che da noi non esistono (quasi) più e che, oltretutto, potrebbero essere sradicate con vaccini che costano pochissimo.
Il diritto a essere aiutati subito in caso di catastrofi e durante le emergenze e a essere protetti contro la violenza.
Infine, i bambini hanno il diritto all'informazione, alla partecipazione, a essere ascoltati e a riunirsi liberamente. Non è un diritto universale. In molti Paesi del mondo, solo per il fatto di essere femmine, le bambine non possono nemmeno andare a scuola! Non possono esprimere la loro opinione e se lo fanno nessuno le ascolta! Anche per questo dobbiamo tutti essere riconoscenti alla coraggiosa Malala!
Come vedete, cari focusini, la strada per dare a tutti i bambini del mondo almeno i diritti fondamentali che la vostra età pretende è ancora lunga . Per questo dobbiamo tutti essere grati a Malala , che con enorme coraggio ha rischiato la sua vita per affermare questi principi universali in un Paese, il Pakistan, in cui la vita vale pochissimo . E quella dei bambini, spesso, ancora meno.
Vediamo il trailer del film, al cinema in questi giorni, che racconta la straordinaria storia di Malala.