Tutto cominciò nel 1963 quando in un garage di Recanati Mario Clementoni, da sempre appassionato di giocattoli e piccole invenzioni, ebbe un'intuizione innovativa: visto che il gioco è l'attività che viene più spontanea ai bambini - pensò - perché non aiutare i piccoli ad imparare "giocando"?
Ancora non poteva saperlo, ma in quel momento stava nascendo la Clementoni, un'azienda che da lì a poco avrebbe conquistato i giovani italiani con il primo "Sapientino" (1967), conquistandosi un posto di prim'ordine tra i grandi marchi del settore ludico (ossia i produttori di giochi e giocattoli).
Sono passati ben 5 decenni da quel primo Sapientino eppure la Clementoni, l'azienda che ora risiede nelle attente mani dei figli di Mario, non ha mai deviato dal percorso tracciato al momento della sua nascita: imparare divertendosi.
Ovviamente i tempi sono cambiati e la tecnologia ormai è entrata a far parte di ogni aspetto del nostro quotidiano, anche (o soprattutto) in quello dei più piccoli.
Ecco perché, in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario dalla "nascita" di Sapientino, la Clementoni non ha smesso di guardare al futuro, confermando anzi la sua attenzione alla crescita dei giovani in un mondo sempre più digitale.
Robot e Coding
Dal 2014 infatti la Clementoni ha abbracciato i principi del metodo STEM, un innovativo approccio per insegnare le discipline scientifiche (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), individuando nella robotica educativa e nel coding due nuovi strumenti fondamentali per arricchire la sua offerta di giochi.
Da qui la nascita di robot come DOC o Mind Designer che uniscono al semplice divertimento anche la possibilità di avvicinarsi alle basi del coding e della programmazione digitale. Il tutto, ovviamente, con linguaggi e processi pensati appositamente per i più piccoli!
Nel seguire la sua vocazione istruttiva, la Clementoni ha cercato anche la sponda del mondo scolastico.
Gioco, robot e scuola digitale
Nel corso dell'evento per il cinquantesimo infatti, oltre all'AD Giovanni Clementoni, erano presenti anche Donatella Solda del Ministero dell'Istruzione ed il Professor Luca Iocchi dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Questo perché Clementoni ha siglato con il MIUR un Protocollo d’Intesa “Per la promozione dello sviluppo delle competenze digitali e della diffusione della didattica digitale” nell'ambito del processo di digitalizzazione dei programmi scolastici.
Tale protocollo è nato in via sperimentale per portare nelle classi delle scuole primarie i robot Clementoni e utilizzarli per incrementare le competenze di Matematica, Geometria e Geografia con metodi e strumenti monitoriari da un team di esperti ricercatori universitari.
Nell'ultimo anno scolastico ben 58 istituti italiani sono stati coinvolti nel progetto e la risposta di docenti e alunni raccolta dai ricercatori sembra essere più che positiva.
«Da oltre 50 anni siamo al fianco dei più piccoli parlando il loro linguaggio con l’approccio di sempre, ovvero coniugando le tecnologie più evolute con i contenuti educativi tipici del Mondo Sapientino, per farli divertire e aiutarli a crescere - ha commentato Giovanni Clementoni, AD di Clementoni e figlio di Mario - Un mondo che passa anche attraverso la scuola, perché da sempre lavoriamo a stretto contatto con gli insegnanti per sviluppare prodotti che permettano ai bambini di fare quello che più ci sta a cuore: imparare giocando».