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Dactyl, il robot che risolve il cubo di Rubik

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Dactyl, il robot che risolve il cubo di Rubik
Ipa-agency

Alcuni ingegneri americani hanno costruito una mano meccanica in grado di completare movimenti molto complessi. Sarà l'inizio di una nuova fase della robotica?

Si chiama Dactyl, è una mano-robot, e potrebbe rappresentare il primo passo verso una nuova generazione di macchine dotate...Di manualità!

VERSO IL FUTURO

Il nuovo ritrovato ultra-tecnologico è stato realizzato dall'organizzazione no-profit americana per la ricerca sull'intelligenza artificiale OpenAI ed è stato accolto come un'autentica innovazione nel campo dell'ingegneria più avanzata.

Prima di oggi infatti avevamo già sentito parlare d'intelligenze artificiali capaci di risolvere il cubo di Rubik attraverso algoritmi e previsioni matematiche, ma questa è la prima volta che un robot riesce a completare tutte le facce del cubo multicolore manipolando l'oggetto come farebbe un qualsiasi essere umano, senza ricorrere a meccanismi a scorrimento, rotaie o altre applicazioni simili.

UNA "VERA" MANO ROBOT

Forse la differenza può sembrare minima, ma non lo è.

Già adesso, mentre state leggendo questo articolo, centinaia di migliaia di macchinari industriali stanno lavorando oggetti e materiali nelle fabbriche sparse per tutto il mondo. Pensate agli impianti dove si costruiscono le automobili: lì ci sono tante braccia meccanica che assemblano i vari pezzi fino a completare la vettura. Queste macchine però si avvalgono di tante componenti (tenaglie, presse, leve, nastri ecc...) che, per quanto efficienti, possono effettuare solo una limitata gamma di azioni.

La mano-robot Dactyl invece si è dimostrata in grado di portare a termine tantissimi movimenti e in poco tempo. Completare il cubo di Rubik infatti, per quanto a noi possa apparire semplice (almeno nell'atto "fisico), richiede una grande abilità manuale: bisogna applicare la giusta pressione, coordinare lo scorrimento dei tasselli, ruotare il cubo per terminare le facce ecc...

«Il tipo di manipolazione richiesta per ruotare le parti del cubo di Rubik - ha spiegato Dmitry Berenson, esperto di robotica dell'Università del Michigan - è in realtà molto più difficile che ruotare un semplice cubo»

Il nuovo livello di destrezza di Dactyl è stato messo a punto applicando un algoritmo di apprendimento ad una lunga serie di sessioni di "addestramento" virtuale. Ciò significa che l'I.A. di Dactyl prima aveva imparato a muoversi nello spazio digitale e poi ha sfruttato le sue conoscenze nello spazio fisico - quello reale - per completare i gesti necessari a risolvere il rompicapo.

GUARDA IL VIDEO DI DACTYL CHE RISOLVE IL CUBO

 

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