Una curiosità sui graffiti che in pochi sanno è che l'Italia è stata la prima a organizzare una mostra internazionale di Graffiti artistici (Writing). Fu organizzata a Roma nel 1979 ed era dedicata a Lee e Fab Five Freddy.
Quando e dove nasce l'arte dei graffiti
A tutti i ragazzi e le ragazze piacciono i graffiti (quelli fatti davvero bene). Infatti il movimento artistico nasce a New York e Philadelphia (Usa) negli anni 60, dapprima come movimento giovanile: ragazzi e ragazzi dei quartieri poveri nelle periferie riempivano di disegni incredibili i muri delle città, ma anche i convogli dei treni, l'interno della galleria. segnandoli con il proprio pseudonimo (chiamato TAG).
I messaggi dei graffiti spaziavano dalla rottura delle regole all'affermazione dei propri ideali e di se stessi. In pochi anni, dagli Usa l'arte dei graffiti si diffonderà per tutte il mondo, coinvolgendo culture e credi di ogni tipo.
Credits: wikicommons
E' soprattutto a New York però che negli anni 70 l'arte dei graffiti diventa una delle discipline della cultura hip hop e si sviluppa all'interno dei block party, le feste di strada in cui i giovani afroamericani e latinoamericani suonavano, ballavano e disegnavano al ritmo della musica.
Negli anni 80, poi, il writing comincia a essere considerata arte a tutti gli effetti: vengono organizzate diverse mostre ed eventi dedicati a movimenti e gruppi di artisti dell'epoca. Le città cominciano a commissionare lavori di decorazioni dei muri ai writers o a riservare spazi dove farli esprimere.
Curiosità sui graffiti: le fasi in breve
Fine anni 60: la prima forma di graffiti, il writing, nasce e si diffonde a New York e a Philadephia (Usa): il pennello lascia il posto alle bombolette spray. Le scritte sui muri e sui treni esprimono denunce di ingiustizie sociali, messaggi di rivoluzione e idee rivoluzionarie.
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Anni 70 il Writing entra a far parte della cultura hip hop. I writers entrano a far parte degli altri artisti di questo movimento, insieme ai Maestri di cerimonie (Mcing), cioè i rapper, i DJing, vale a dire i dee-jay che mixano la musica in console e i b-boys e le b-girls, ragazzi e ragazze che ballavano la breakdance.
In questo periodo le opere dei graffiti si concentrano sui tag, cioè i soprannomi degli artisti, scritte sopra cui si sviluppa la ricerca artistica dei writers.
Anni 80
Nascono le prime mostre rivolte a quella che veniva chiamata arte underground. Tantissimi writers e graffiti hanno ispirato artisti più famosi, come Keith Haring, che poi a deciso di contribuire a colorare muri e metropolitane di New York. Il famoso Jean Michel Basquiat ha iniziato il suo percorso artistico proprio disegnando su un muro la sua tag Samo.
Anni 90
In questo decennio, sono i writers a subire l'influenza di altre correnti artistiche, come il fumetto e la grafica. Nasce così un tipo di graffiti che incontra il gusto di un numero più alto di persone, perché è più intuitivo e comprensibile. Comincia la sperimentazione di tecniche alternative alla bomboletta spray e all'aerografo, come l'applicazioni di stencil, adesivi e poster, portando alla nascita della Street art.
Anni 2000
La Street art si è diffusa in tutto il mondo: sono ormai numerosi gli artisti che si occupano di graffiti. Quasi tutti scelgono uno pseudonimo per non farsi riconoscere (non è legale disegnare sui muri a meno che non siano spazi riservati proprio a questo scopo). Nonostante questo punto controverso, si organizzano tante grandi mostre internazionali sui graffiti di questi grandi artisti. Come l'Urban Edge Show, organizzata a Milano nel 2005.
I Nomi
Prova a scoprire le opere di
Bansky, Blu, KayOne, Swoon, Os Gemeos, Zedz, FlyCat, Etnik, Faith 47, Blek Le Rat
Anni 80
Basquiat, Phase 2, Lee, Fab Five Freddy Crash, Rammelizze, Futura 2000
Le curiosità sui graffiti che hai letto sopra le puoi trovare, insieme a molti altri aneddoti interessanti, alla mostra dedicata alla street art.
Titolo: UNKNOW - STREET ART EXIBITION
Dove: Teatro Arcimboldi, Milano
Quando: dal 1agosto al 13 dicembre