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Coronavirus e cambiamento climatico: sono legati?

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Coronavirus e cambiamento climatico: sono legati?
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Abbiamo chiesto alla meteorologa Serena Giacomin di Meteo.it se esiste un legame tra Coronavirus e cambiamento climatico. E' possibile che il clima incida sulla diffusione del virus?

Coronavirus e cambiamento climatico: il legame non è diretto, ma c’è.

Serena Giacomin ci spiega bene il motivo.

Non si può legare la diffusione del Coronavirus direttamente al cambiamento climatico. L’attacco del Coronavirus è slegato dal riscaldamento globale: nello specifico il SARS-CoV-2 è solo il più recente dei casi di virus patogeni trasmessi da animali selvatici nel momento in cui l’uomo entra in contatto con loro.

Ma una cosa la possiamo dire: il cambiamento climatico incide pesantemente sulla frequenza delle malattie infettive, quelle che possono infettare l’uomo. La rivista medica Lancet nel 2019 ha pubblicato uno studio su questo tema, dal titolo Countdown Report, che associa i cambiamenti climatici all’aumentata diffusione delle patologie infettive.

Per Lancet, una delle più importanti riviste scientifiche in ambito medico, il cambiamento climatico è “la più grande minaccia per la salute globale del 21 secolo”.

Se da una parte l’aumento delle temperature e i sempre più frequenti eventi estremi hanno un impatto diretto sulla salute umana (pensa alle alluvioni, alle ondate di caldo, alle tempeste), dall’altra agiscono indirettamente su ciò che è importante per la nostra salute: condizioni economiche, politiche e sociali che influenzano non solo la presenza (o l’assenza) di una malattia, ma anche lo stato di benessere fisico e sociale di ognuno di noi.

Proprio così: anche se il cambiamento climatico lo si associa spesso solo ad un problema ambientale, i suoi effetti incidono negativamente anche sulla sfera sociale, economica e medica, soprattutto su quelle persone che hanno poca possibilità di reagire, i poveri , i più deboli, i più vulnerabili.

Per esempio non tutti sanno che tra i rifugiati , cioè quelli che sfuggono da guerre, povertà o altri pericoli del proprio paese, ci sono anche i rifugiati climatici.

Vengono da alcune isole del Pacifico meridionale più sensibili all’innalzamento dei mari, per esempio, o da alcune zone dell’Africa colpite da grave siccità, o da alcune parti della Thailandia, come la Capitale Bangkok, spesso soggetta agli allagamenti, etc.

In questi territori, le persone più ricche, che hanno disponibilità economiche per spostarsi o per adattarsi continuano a vivere la loro vita in sicurezza; le fasce più povere della popolazione, invece, faticano a reagire alle condizioni proibitive e diventano soggetti vulnerabili all’insicurezza alimentare e al basso livello di igiene.

Si può dire quindi che cambiamento climatico e Coronavirus sono due facce della stessa medaglia e possiamo anche identificare una macro-causa comune: la sovrappopolazione.

La sovrappopolazione crea infatti uno stress agli ecosistemi terrestri e una continua modifica degli habitat naturali, spesso invadendoli ed entrando così in contatto anche con virus che l’uomo non conosce, contro cui non ha difese.

Allo stesso tempo abbiamo che la sovrappopolazione è causa di una continua emissione in atmosfera di gas serra, con una sempre maggior velocità dell’effetto Global Warming e quindi, ancora una volta, una modifica del sistema Terra.

Essendo due problemi tra loro legati, possiamo immaginare una soluzione comune?

La risposta è Sì! Cambiare le nostre abitudini per lottare contro il cambiamento climatico porterebbe degli immediati vantaggi anche alla nostra salute, migliorando la società e le economie, quindi la qualità di vita di tutti.

Come si combatte al meglio il cambiamento climatico?

Imparando il rispetto, per tutto e tutti, per esempio per gli animali, per i loro ambienti di origine, non invadendo gli habitat naturali e non mischiando il nostro spazio con il loro, quello animale e quello umano.

Come è successo nei mercati di Wuhan (da dove è partito il Coronavirus a causa del contatto ravvicinato tra animali infetti e uomini).

Senza questo rispetto andiamo incontro a due problemi, il cambiamento climatico e il problema sanitario.

Se modifichiamo il nostro atteggiamento nei confronti del nostro Pianeta, però, possiamo trovare due soluzioni, anzi tante soluzioni!