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Coronavirus: i consigli per affrontare le giornate nell’Italia di Covid-19

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Coronavirus: i consigli per affrontare le giornate nell’Italia di Covid-19
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Il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai ha condiviso alcuni suggerimenti per non farsi prendere dal panico e trasformare la situazione in un'opportunità per ragazzi, famiglie e insegnanti.

Da quando il coronavirus di Covid-19 è arrivato in Italia, tutti noi abbiamo dovuto stravolgere la nostra quotidianità: scuole chiuse, eventi annullati, inviti a uscire poco di casa. Tutto d'un tratto ci siamo trovati davanti ad una situazione nuova, inaspettata, e che forse non eravamo pronti ad affrontare.

Come possiamo dunque affrontare questo momento delicato, magari trasformandolo in un'opportunità Lo abbiamo chiesto ad Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva:

Cosa si può dire ai bambini e ai ragazzi che stanno vivendo questo momento difficile ma anche unico?
Sul fronte organizzativo è un'esperienza nuova. Noi siamo abituati a vivere in un modo strutturato, ora invece questa struttura si è rotta. Per i ragazzi il vero rischio è di trovarsi in un tempo vuoto. Quindi è importante che costruiscano una nuova routine. Anche perché spesso i genitori sono a casa in smartworking e quindi hanno bisogno del loro spazio. Suggerisco di preparare ogni mattina un programma della giornata dove stabilire: un'ora di lettura, un'ora di disegno e poi ovviamente i compiti. L'importante è non venir risucchiati dall'online. Quindi stabilire un'autoregolazione degli schermi.

E cosa si può dire ai genitori?
Per noi adulti può essere l'opportunità di fare alcune cose che si fanno solo in vacanza: svegliarsi più tardi, pranzare insieme, preparare la cena, vedere tutti insieme un film sul divano... Insomma, l'occasione di riempire questo tempo sospeso con cose belle, opportunità.

E come fronteggiamo le paure?
Se siamo in ansia dobbiamo cercare di razionalizzare. Non siamo in guerra, non abbiamo un mitra spianato davanti, Quindi evitiamo gli allarmismi. Si sta facendo un lavoro di prevenzione soprattutto per aiutare gli anziani e i malati. Bisogna ridimensionare la percezione del rischio.

Cosa consiglia ai docenti?
Di rendere questo un tempo utile in cui alimentare la mente. Leggere finalmente quel libro, vedere quel film... Fare delle passeggiate nella natura che fanno bene al corpo “mens sana in corpore sana”. Poi tenere il contatto con il gruppo Whatsapp della classe, non solo per i compiti, ma con una corrispondenza affettiva: suggerire video, attività stimolanti, esperimenti... Insomma una didattica di ampio respiro e non solo nozionistica.

Intervista a cura di Federica Baroni

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