Alla COP27 che si terrà dal 6 al 18 novembre a Sharm el Sheik, ci sarà un padiglione interamente dedicato ai bambini e ai giovani che consentirà loro di tenere e prendere parte a discussioni e negoziati per il clima con i potenti del mondo.
Non è un segreto ormai che alcuni degli attivisti più appassionati verso il cambiamento climatico e l'inquinamento, siano proprio i giovani sempre più decisi nell'avere voce in capitolo nel determinare il loro futuro.
In questa giornata, tra gli obiettivi della presidenza della COP27, ci sarà quello di ascoltare la voce dei giovani e delle generazioni future per prendere in considerazione le loro prospettive e rifletterle in tutte le aree dell'agenda sul clima.
Da Stoccolma, Rio, Bali, Kyoto, Durban, Parigi, Katowice, Glasgow nel 2022 la COP27 è arrivata fino a Sharm El-Sheikh, in Egitto.
Con questa, è la seconda volta che la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima si svolge in Africa, dopo che nel 2016, la COP22, si era svolta in Marocco.
La scelta dell'Africa potrebbe essere un segno di speranza e di attenzione maggiore verso questo continente. Visto che i vertici annuali delle Nazioni Unite sul clima hanno lo scopo di aiutare i governi a concordare misure per limitare l'aumento della temperatura globale che proprio in questi luoghi è critica.
Alla COP26 di Glasgow molte persone tra cui Greta Thunberg hanno criticato la mancanza di azione dei potenti del mondo.
A una conferenza la giovane attivista svedese aveva definito l'evento un "fallimento", apostrofando i leader mondiali di parlare troppo e di farla finita con i loro “bla bla bla”.
Per ora sono circa 90 i capi di stato che hanno confermato la loro presenza alla COP27.
E il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres tra le sue dichiarazioni ha sottolineato quanto la presenza di giovani attivisti come Greta Thunberg sia "molto gradita".
Sembra, però, che Greta non abbia nessuna intenzione di partecipare.
Quest'anno la Conferenza si svolge in uno tra i più “caldi” anni dell’intera storia di questo summit: il Global Risks Report 2022 del World Economic Forum, rileva infatti che
il clima estremo e la perdita di biodiversità sono visti come i tre rischi più gravi nel prossimo decennio.
Alla luce di questi fatti alla COP27 ci saranno quattro obiettivi fondamentali da cui partire e cinque linee d'azione imprescindibili.
I negoziati egiziani dovranno seguire queste linee d'azione, se si vorranno ottenere risultati concreti.
Qualche esperto ha seri dubbi sul fatto che alcuni leader riescano a mettersi d'accordo tra loro su molte delle questioni in agenda.
Poiché i prezzi dell'energia e del gas salgono in tutto il mondo, ci saranno opinioni diverse su come utilizzare i finanziamenti per prendersi cura del pianeta.
I leader mondiali avevano promesso che entro il 2020 avrebbero disposto 100 miliardi di dollari all'anno per aiutare i paesi in via di sviluppo a contrastare il cambiamento climatico, ma nel 2022 questo obiettivo non è stato ancora raggiunto.
Vanessa Nakate, attivista per la giustizia climatica dell'Uganda che parlerà alla COP27, ha dichiarato:
"Coloro che non hanno causato la crisi climatica, coloro che non sono responsabili delle emissioni globali, sono quelli in prima linea".
"Sono quelli le cui voci non vengono ascoltate."