I termini scientifici sono spesso incomprensibili e allora vediamo che cosa vuol dire il linguaggio che gli scienziati e i leader mondiali usano alla COP27.
L’acronimo COP, Conference Of the Parties, ovvero Conferenza delle parti, è un grande incontro che coinvolge i leader mondiali e quest’anno si svolge in Egitto. Saranno circa 25.000 i delegati che parteciperanno alla conferenza per discutere sul cambiamento climatico e su come combatterlo.
La COP è stata istituita dall'ONU, COP1 che si è svolta nel 1995 a Berlino. Quella del 2022 è la 27ª ecco perché si chiama COP27.
La temperatura del pianeta sta diventando più calda. Gli scienziati continuano ad affermare che dobbiamo impedire che l'aumento superi 1,5°C.
La temperatura media nel 2022 è di circa 1,15 gradi Celsius sopra i livelli pre-industriali (cioè la temperatura media del periodo 1850-1900). Lo rivela il rapporto “Stato del clima globale nel 2022” dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo).
Si riferisce alla quantità di carbonio emessa in un certo periodo di tempo, ad esempio, la tua impronta di carbonio è maggiore se ti sposti in macchina anziché a piedi o in bicicletta. L'impronta ecologica è un valore che calcola in base a quante risorse naturali l’uomo ha bisogno e le confronta con la capacità della Terra di rigenerare quelle risorse.
Puoi immaginarla come l’orma di un grande "piedone" sulla sabbia bagnata: il segno del nostro passaggio sul mondo.
Anche i prodotti che consumiamo possono avere un'impronta e si calcola in base alla quantità di carbonio emessa quando vengono realizzati.
Se qualcosa è a zero emissioni di carbonio, significa che la quantità di anidride carbonica (CO2) che rilascia nell'atmosfera è la stessa quantità che elimina. L'anidride carbonica è una delle principali cause del cambiamento climatico.
Il clima è un modello meteorologico basato su un lungo periodo di tempo. Ad esempio, il clima in Italia ha inverni miti ed estati calde e secche.
Con il cambiamento climatico succede che questi modelli iniziano a essere diversi e vediamo emergere modelli meteorologici estremi a cui non siamo abituati, come ondate di caldo o lunghi periodi di forti piogge.
Le emissioni sono qualsiasi tipo di gas che contribuisca al riscaldamento globale, per esempio la CO2.
Possono essere emissioni minori come quelle dei motori delle automobili, oppure possono essere più grandi, come quelle delle centrali elettriche a carbone.
In un ciclo di feedback, l'aumento delle temperature della Terra cambia le dinamiche che influenzano la rapidità con cui il pianeta si riscalda, come ha riportato uno studio di qualche anno fa e pubblicato sulla rivista scientifica Nature.
A volte questi cambiamenti fanno aumentare le temperature più velocemente e questo è chiamato un "ciclo di feedback positivo".
Un esempio è il ghiaccio del mare nell'Artico. Una conseguenza del ritiro dei ghiacci è il rilascio del metano, un gas il cui impatto su un periodo di 100 anni è 34 volte superiore a quello della CO2. Nel permafrost, lo strato di terreno permanentemente ghiacciato, ci sono depositi naturali di carbonio. Man mano che la temperatura terrestre aumenta, il permafrost che si trova sui fondali marini si scioglie e sale in superficie contribuendo appunto a rilasciare gas nell'atmosfera.
La geoingegneria è l'insieme delle tecnologie che vengono proposte per tentare di contrastare a livello mondiale le cause o gli effetti dei cambiamenti climatici e in particolare del riscaldamento globale. Alcuni pensano che queste tecnologie siano efficaci per affrontare il cambiamento climatico, altri pensano che sia più utile e importante cambiare i nostri comportamenti, come per esempio prendere meno aerei.
Consiste nell'aumento della temperatura media del pianeta. Gli scienziati affermano che l’uomo sia la causa principale di questo effetto.
I gas serra sono i gas responsabili del riscaldamento globale. I principali sono anidride carbonica, metano, protossido di azoto e CFC (clorofluorocarburi).
Questa sigla sta per Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) è l'organismo delle Nazioni Unite per la valutazione dei cambiamenti climatici. Il suo ruolo è quello di esaminare e valutare le più recenti informazioni scientifiche prodotte in tutto il mondo per la comprensione dei cambiamenti climatici.
Non fa ricerca né realizza il monitoraggio di dati e parametri correlati al clima. Migliaia di ricercatori di tutto il mondo contribuiscono al lavoro dell’IPCC su base volontaria.
È il messaggio al centro dei negoziati sul clima, e fa sempre più parte del lessico quotidiano dei cambiamenti climatici. Ma che cosa vuol dire?
Esiste un legame molto forte tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane e il riscaldamento del pianeta, e affrontare i cambiamenti climatici vuol dire necessariamente ridurre la concentrazione di gas serra in atmosfera.
Per raggiungere l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C, come definito nell’Accordo di Parigi, le emissioni globali di carbonio dovrebbero raggiungere intorno al 2050 quello che gli esperti definiscono con l’espressione: lo zero netto.
Come raggiungere lo zero netto? Da una parte c'è chi afferma di ridurre le emissioni il più possibile, dall'altra viene proposta la rimozione dei gas nocivi come il carbonio dall’atmosfera (fonte IPCC)
Si tratta di energia che deriva da una fonte che non si esaurisce quando viene utilizzata. Esempi comuni di energia rinnovabile sono l'eolico, il solare (dal sole) e l'acqua (energia idroelettrica). Un tema della COP27
Gli scienziati sono preoccupati per il ritmo in cui continua a cambiare il nostro clima e, se dovesse andare avanti così, si raggiungerà un "punto di svolta", dopo il quale sarà difficile fermare o invertire gli effetti del cambiamento climatico.
L'IPCC ha stimato che se tutti gli obiettivi vengono raggiunti, le emissioni globali aumenteranno comunque del 10,6% entro il 2030 rispetto al 2010.
Ma comunque devono diminuire del 45% entro il 2030 per mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C.
I leader internazionali alla conferenza COP27 discuteranno su come intendono raggiungere questi obiettivi.