Focus.it

FocusJunior.it

FocusJunior.itNewsLibriLa mia parola è libera: perché leggere in classe il nuovo libro di Randa Ghazy

La mia parola è libera: perché leggere in classe il nuovo libro di Randa Ghazy

Stampa
La mia parola è libera: perché leggere in classe il nuovo libro di Randa Ghazy
Shutterstock

Un libro che racconta storie di donne che hanno combattuto per i diritti di tutte: "La mia parola è libera – Storie di donne che non hanno mai smesso di combattere" è l’ultima opera della giornalista Randa Ghazy e ti spieghiamo perché è una lettura interessante per la tua classe.

È difficile spiegare ai più giovani a che punto sia arrivata la parità di genere. Dalla loro posizione, ancora poco stereotipata e sicuramente privilegiata rispetto ad altre parti del mondo, non è facile intuire cosa si intende quando si parla di carico mentale, gender pay gap, soffitto di cristallo… Per questo un libro che racconta le storie di tante ragazze e donne nel resto del mondo può essere un ottimo supporto per parlare in classe di parità. Il consiglio di lettura di questa settimana è La mia parola è libera – Storie di donne che non hanno mai smesso di combattere, di Randa Ghazy, edito da Rizzoli e in libreria dal 9 maggio 2023.

Femminismo e parità di genere sono temi da affrontare a scuola?

Molte persone sentendo la parola “femminismo” storcono il naso, ritenendo che non sia più necessario un movimento per la difesa dei diritti delle donne. Invece lo è, e le storie che arrivano dal mondo, compreso il nostro, ce lo raccontano ogni giorno. La parità è ben lontana dall’essere raggiunta e i giovani e le giovani di oggi potrebbero pensare che, dato che mamma lavora e papà cucina, la società sia paritaria: ma sappiamo che non è così. Per farlo capire ai ragazzi che hanno spesso bisogno più di esempi pratici che di etichette, La mia parola è libera – Storie di donne che non hanno mai smettere di combattere è il libro ideale. Randa Ghazy, giovane giornalista italiana nata da genitori egiziani, già autrice di numerosi volumi, racconta qui storie di donne che non hanno mai smesso di lottare, permettendo ad altre donne di raggiungere importanti traguardi.

Si tratta delle storie di sei donne rivoluzionarie, delle vere e proprie eroine dei giorni nostri che hanno sfidato regimi e società pur di vedere riconosciuti i diritti del genere femminile, ancora troppo spesso oppresso.

Perché leggere Ghazy a scuola

La mia parola è libera – Storie di donne che non hanno mai smesso di combattere è un libro adatto a partire dai 12 anni, quindi ideale per l’ultimo anno della scuola media ma sicuramente anche per la scuola superiore, per sensibilizzare alunne e alunni al tema della parità di genere e dei diritti delle donne. Si dà per scontato che il mondo per le ragazze e le donne sia ormai un posto sicuro, dove possono fare tutto, ma le storie raccontate in questo libro, documentate e appassionate, dimostrano che non è così. Gesti che ai nostri ragazzi potrebbero apparire scontati e semplici possono rivelarsi audaci e rischiosi per donne che vivono in altre parti del mondo. Questi racconti di vita spiegano che ribellarsi alle ingiustizie è sempre necessario per il bene comune e per cambiare le cose.

libro rizzoli

Uno spunto per parlare di diritti della donna

Il libro di Randa Ghazy può essere un ottimo punto di partenza per parlare di parità di genere a scuola: cos’è per voi la parità di genere? Cosa significa avere uguali diritti? Quali sono i diritti più recenti conquistati dalle donne in Italia e altrove nel mondo? Esistono paesi in cui alle donne vengono negati l’accesso allo studio, al lavoro, alla vita pubblica? E cosa possiamo fare, concretamente, per rendere la società più egalitaria e garantire la parità alle donne?

Temi importantissimi che acquisiscono un valore ulteriore grazie all’estrema sensibilità dell’autrice, che fin da giovanissima – ha pubblicato il suo primo a 15 anni, Sognando Palestina – ha scelto di raccontare storie di minoranze.

Oggi più che mai è importante valorizzare il coraggio delle donne in alcune parti del mondo, senza dimenticare che il loro coraggio può – e forse deve – essere da impulso per le nostre grandi e piccole battaglie.