Per iniziare a parlare di come si truccano gli attori nei film, bisogna prima raccontare la storia del trucco, a cominciare dal teatro: è qui infatti che inizia la storia del trucco di scena, quando il cinema non era ancora stato inventato.
COME SI TRUCCANO GLI ATTORI SUL PALCOSCENICO
Sul palcoscenico teatrale, lo spettacolo, e quindi anche gli attori, venivano illuminati con lampade ad olio o torce (grosse candele). Questo creava quindi un'atmosfera di luce soffusa e di penombra. Di conseguenza gli attori, per far si che il pubblico riuscisse a vedere meglio i loro volti e, soprattutto, le loro espressioni facciali, dovevano enfatizzare i tratti somatici, truccandosi con tanto cerone (una crema molto coprente) di colori diversi da quello che .
Finalmente, nei primi anni del 900, comparvero i sistemi di illuminazione a gas, che davano molta più luce rispetto a quelli ad olio. Anche il trucco teatrale cambiò: il cerone colorato lasciò il posto alle sue versioni più leggere e color pelle (gli antenati del moderno fondotinta che si usa oggi per uniformare l'incarnato del viso).
Regia di Victor Fleming
Credits: ipa agency
COME SI TRUCCANO GLI ATTORI NEI FILM
Col cinema muto, sorsero problemi diversi per gli attori, che all'epoca si truccavano ancora da soli. La pellicola era in bianco e nero e i colori della realtà venivano trasformati in diverse tonalità di grigi, dal grigio scuro per i colori più caldi (rosso, arancione, giallo) a quelli più chiari o addirittura al bianco per i colori più freddi (blu, verde). In più, grazie ai riflettori, gli attori sudavano tantissimo e il trucco pesante che erano soliti applicare si scioglieva rapidamente, per cui erano costretti a "ritoccare" tutto diverse volte durante le riprese.
Servivano nuove tecniche per far risaltare i tratti del viso. Ci pensarono due artisti del settore: George Westmore. e Max Factor, che nel 1914 creò un trucco studiato apposta per il cinema. Si chiamava Superme Greasepaint, una crema molto più leggera del cerone, che dava un effetti più naturale e smussava i contrasti dati che risultavano sulla pellicola in bianco e nero.
Credits: ipa agency
Le attrici, ma anche gli attori, usavano rossetti scuri per enfatizzare le labbra e ombretti scuri e sbavati per dare agli occhi l'effetto drammatico, oltre ai "soliti" mascara, matite.
IL CINEMA A COLORI
A partire dagli anni 1920 fu creata un altro tipo di pellicola, molto più sensibile al colore: le tonalità di grigio risultate sullo schermo aumentarono e fu creato, sempre da Max Factor, il Panchromatic make up, conosciuto anche come pancake. Il pancake è il nonno del moderno fondotinta compatto: non più liquido, non più crema, ma polvere compatta da applicare con spugnetta.
A questo punto il fondotinta si diffuse anche tra le donne che non facevano le attrici.
Dall'invenzione del cinema a colori, il make up si è evoluto come tutte le cose ma non ha più dovuto affrontare cambiamenti imponenti. Oggi si usano prodotti più sicuri per la pelle e testati scientificamente. A evolversi sono stati invece gli effetti speciali, soprattutto nei film horror, almeno fino a quando non hanno inventato l'animazione digitale.