La generazione Z non saprà mai com'era vivere prima dell'11 settembre. Per questi ragazzi e ragazze nati a ridosso del 2000, infatti, il mondo è sempre stato così come ci appare ora, con società ossessionate dalla sicurezza, masse di cittadini spaventati dalla minaccia del terrorismo islamico e determinate zone del pianeta in cui è meglio non recarsi mai.
Eppure un tempo non era proprio così ed è per questo che la storia più recente si può benissimo dividere tra ciò che c'era prima dell'attentato dell'11 settembre 2001 e ciò che è avvenuto in seguito.
Quando martedì 11 settembre del 2001 quattro aerei civili commerciali vennero dirottati da un gruppo di terroristi musulmani per schiantarsi sulle Torri Gemelle di New York, il Pentagono e la Casa Bianca provocando la morte di 2.996 persone (solo i primi due obiettivi vennero colpiti), la reazione dell'America e di tutta la società occidentale fu veemente.
L'immagine delle Twin Towers in fiamme aveva portato per la prima volta la guerra sul suolo americano dai tempi della Secessione. Fu uno sfregio insanabile, un colpo durissimo che mandò nel panico il mondo intero. Colpendo il cuore di New York, i terroristi di Al Qaida avevano infatti mandato un chiaro messaggio: "non esiste più un posto sicuro per i nostri nemici".
Da quel giorno fatidico, ogni luogo pubblico (metropolitane, aeroporti, scuole, stadi ecc...) poteva essere il prossimo obiettivo per una strage. Ed è così che la paura stravolse il nostro modo di vivere.
Ovviamente la prima conseguenza post-11 settembre fu un massiccio rafforzamento delle misure di sicurezza in aeroporti e stazioni. I ragazzi della generazione Z sono abituati ai controlli serrati prima di un volo, ma tutta quell'attenzione è figlia dell'attentato del 2001.
Cosa cambiò? Ecco una breve lista:
Il fatto che a muovere i criminali di Bin Laden (leader di Al-Qaida) furono motivazioni religiose generò una grossa frattura tra il mondo occidentale e l'Islam, che iniziò ad essere vista come una Fede fanatica e sanguinaria.
Certo, è innegabile che esistano molti musulmani che ritengono noi occidentali degli "infedeli" meritevoli di morire, ma è altrettanto vero che esistono anche milioni e milioni di persone che, pur aderendo alla dottrina di Maometto, non farebbero male ad una mosca. Questo purtroppo tendiamo a dimenticarlo.
I risvolti politici causati dall'attentato alle Torri Gemelle (l'invasione dell'Afghanistan da parte degli U.S.A, il peggioramento della situazione in Medio Oriente, il crollo dei regimi in Iraq e Libia, la crisi in Sira e l'avvento dell'Isis) non solo hanno scatenato nuove tensioni e conflitti sanguinosi, ma hanno modificato il nostro modo di percepire il mondo.
Buona parte del Medio Oriente e una fetta del Nord-Africa sono infatti diventati luoghi quasi inaccessibili per il turismo e ciò significa che intere generazioni rischiano di vivere senza la possibilità di visitare luoghi meravigliosi che custodiscono paesaggi mozzafiato e alcuni dei siti archeologici più importanti del pianeta.
Un'enorme perdita, soprattutto perché viaggiare significa scoprire nuove culture e scoprire nuove culture permette di comprendere il prossimo. Ed è di questo che il mondo ha bisogno per diventare un posto migliore.