Il 24 giugno, una settimana fa, i mercenari (soldati che combattono per chi li paga) della compagnia Wagner hanno inaspettatamente occupato la città russa di Rostov sul Don, al confine Russia - Ucraina. Il leader della compagnia Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha comunicato che si stava dirigendo verso la capitale russa con 25.000 soldati per una "marcia per la giustizia".
In un discorso televisivo, il presidente russo Vladimir Putin ha condannato le azioni di Prigozhin affermando di aver ricevuto una “pugnalata alle spalle” da un uomo di cui si fidava. Questa situazione ha fatto sì che tutti gli eventi pubblici a Mosca fossero cancellati e che le truppe russe fossero messe in allerta per proteggere la città.
Il leader della Wagner si è mostrato sempre più critico nei confronti dei funzionari militari russi. Si è lamentato della mancanza di munizioni e attrezzature per il suo esercito e ha affermato che il ministro della Difesa Sergei Shoigu e Valery Gerasimov, capo dello stato maggiore generale delle Forze armate russe in Ucraina, non siano stati molto bravi nel loro lavoro. Ma non solo, ha incolpato la Russia di aver bombardato i soldati della Wagner e di aver usato motivazioni infondate per invadere l'Ucraina.
Nonostante Prigozhin fosse molto deciso nelle sue intenzioni, mentre la compagnia Wagner avanzava verso la capitale russa, annullava la "marcia" verso Mosca ordinando alle truppe di tornare alla base, anche se mancavano meno di 200 km all'arrivo.
Prigozhin ha voluto precisare che lo scopo della sua marcia non era quello di rovesciare il governo russo, ma impedire la distruzione della compagnia Wagner. A mediare su questa decisione e porre fine all'ammutinamento della Wagner, è intervenuto Alexander Lukashenko, il presidente della Bielorussia, paese amico della Russia. Per ristabilire gli equilibri è stato fatto un accordo: la Russia avrebbe ritirato le accuse di tradimento dei militari della Wagner, molti dei quali ex detenuti, e Prigozhin sarebbe andato in esilio in Bielorussia.
In realtà il presidente russo ha una convinzione, cioè che l'Occidente avrebbe avuto un ruolo importante in questa vicenda. Non è dello stesso parere il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che oltre a negare il coinvolgimento dell'Occidente, ha affermanto che quello che è successo è da imputare "a una lotta all'interno del sistema russo".
Fondato in Russia nel 2013 da Dmitri Utkin, il gruppo Wagner è ufficialmente una società militare privata ma ha stretti rapporti con gli apparati di sicurezza russi. Si stima che avesse fino a 50mila uomini a combattere in Ucraina, dopo l'invasione del 2022, anche se ha subito moltissime perdite.
Il nome Wagner deriva dal nome del compositore tedesco Richard Wagner e fu scelto dal suo primo leader, Dmitri Utkin, un ex ufficiale dell'intelligence militare del Gru (Glavnoye Razvedyvatelnoye Upravlenie), perché così veniva chiamato in codice per la sua passione per l'estetica e l'ideologia nazista.