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Che cos’è l’arte concettuale?

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Sai che cos'è l'arte concettuale? Ti permette di fare arte trasformando le tue opinioni in opere d'arte, anche se non sei così bravo a disegnare.

Hai mai sentito parlare di arte concettuale? È un genere d'arte moderna a cui è difficile dare una definizione perché possono essere quadri, sculture, ma anche opere musicali o letterarie.

Nell'arte concettuale, la bellezza dell'opera non conta, quello che è davvero "arte" è l'idea che ha dato vita alla realizzazione dell'opera, che non riproducono tanto la realtà, ma ne studiano o ricercano il significato, nei suoi diversi aspetti.

BELLO O INTERESSANTE?

La prima definizione di arte concettuale però compare circa 60 anni fa, nel 1960, per definire diversi movimenti artistici che non pensavano alla bellezza dell'opera finale ma spiegavano il concetto filosofico che c'era dietro, cioè il loro significato.

Un esempio è la serie di quadri che vedi nella fotogallery, di Agostino Bonalumi: non sono quadri, ma non sono solo tele. In questa serie di opere l'artista ha provato a modificare le tele per renderle tridimensionali, con l'aiuto di oggetti di legno o di metallo. Voleva fare della tela stessa un'opera d'arte senza trasformarla in un quadro "vero e proprio".

UN WATER PUÒ ESSERE UN'OPERA D'ARTE?

In realtà questo tipo di arte astratta nasce molto prima, quando nel 1917 l'artista Marchel Duchamp comprò un water da un idraulico, lo rovesciò, lo intitolò Fontana e lo propose a un gruppo di artisti, che però rifiutò di esporlo e quindi di accettarlo come opera d'arte.

Duchamp così aprì una riflessione che dura ancora oggi: quali sono i confini dell'arte?
Qual è la sua vera definizione?
Chi si può arrogare il diritto di definire un oggetto, un quadro, una poesia "opera d'arte"?
Tu cosa ne pensi?

Per Duchamp non importava se l'artista avesse realizzato con le sue mani l'opera: bastava che l'avesse scelta. "Ha preso un comune oggetto di vita e gli ha dato un nuovo titolo eliminando il suo significato pratico. Così l'artista ha creato una nuova idea per l'oggetto".

Non conta tanto quindi la tecnica artistica e la bravura, ma l'idea, il messaggio e la creatività derivata da essa. Tanto è vero che Fontana, anche se è andata perduta, è tutt'ora considerata un primo esempio di arte concettuale.

Prova a cercare:

  • Movimento Fluxus
  • Henry Flynt
  • Frank Stella e la sua serie Black Paintings

ARTE CONCETTUALE DA VEDERE OGGI

Al GaM (Galleria di Arte Moderna) di Milano, puoi vedere Misfits: una mostra di sculture inserita in una villa antica, Palazzo Belgioioso, piena di quadri e opere del Rinascimento. L'artista, Nairy Baghramian, ha voluto sperimentare l'effetto che fa sugli spettatori il contrasto tra due realtà apparentemente diverse: arte concettuale moderna e artchitettura e arte classica.

Non a caso Palazzo Belgioso è dentro al Parco dei Bambini, uno spazio dove possono entrare solo i più giovani, o gli adulti... accompagnati.

Dove vedranno i bambini il bello? Quali sono cioè le "opere più belle": i quadri classici, le sculture moderne, o gli spazi dove loro stessi possono giocare liberamente? Come è più giusto creare? Ma poi, esiste un modo giusto e uno sbagliato di fare arte?

FARE E PENSARE L'ARTE CONCETTUALE

Per divertirsi a creare una risposta e creare arte concettuale, esistono diversi laboratori, compresi nel percorso della mostra.

Imperfetto naturale - Imperfetto significa “non finito”, ma nella nostra vita ha assunto il significato di “sbagliato”. Eppure, sono ciò che non è finito, che è, appunto, imperfetto, può ancora cambiare, e può avere un futuro. L’imperfetto è, anche, il tempo della narrazione. Il tempo della fiaba. E nelle fiabe, alla fine, tutto sembra perfetto. Ma sarà proprio così? No, scoprirete che non solo che la “perfezione” non esiste, in natura come nell’arte, ma anche che se esistesse sarebbe piuttosto noiosa! Le sculture in mostra si presenteranno, come se fossero i personaggi di una storia, e ci daranno una missione: andare a cercare, nel giardino, gli elementi naturali per realizzare, con tecnica polimaterica, un loro (o nostro?) ritratto.

Macchie senza macchia (e senza paura) - I cavalieri protagonisti delle saghe medievali dovevano essere candidi, “senza macchia”, cioè senza errore, ma quasi sempre poi ne combinavano di tutti i colori, e proprio per questo le loro avventure sono così appassionanti! Del resto si chiamavano anche “cavalieri erranti”, come il celebre Don Chisciotte, e il verbo “errare” significa sia «vagare, andare senza meta» sia «sbagliare». Perché senza errore non c’è viaggio, non c’è crescita. Partendo dalle emozioni che ci trasmettono le sculture e dalla loro forma, erreremo per il giardino, alla ricerca dell’ispirazione per un possibile “incastro” con una delle opere in mostra. Poi, creeremo e abbineremo le nostre “macchie” in un’opera polimaterica, per capire come dalla differenza, dall’errare e dall’errore, nascano la fantasia e la bellezza.

Natura imperfetta - Piante “perfette” e foglie “imperfette” si mescolano in un ambiente che può sembrare “naturale”, ma che in realtà è stato disegnato e costruito a regola d’arte per dare questa impressione. Come detective botanici, osserveremo con attenzione le piante del Giardino, per risolvere l’enigma che le sculture in mostra ci pongono!

Info e prenotazioni: 324-5328700 (lun-ven,ore 9-14)
prenotazioni@admaiora.education
museicivicimilano.vivaticket.it

 

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