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Che cos’ il DASPO?

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Che cos’ il DASPO?
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Ogni volta che si verificano disordini allo stadio, giornali e TV cominciano a parlare di DASPO per i tifosi coinvolti. Ma che significa?

Il DASPO è un provvedimento disciplinare che punisce la persona indicata dalla Questura con il divieto d'accesso allo stadio per un certo periodo di tempo. Una sorta di squalifica dal tifo.

Ma spieghiamo meglio...

DASPO è l'acronimo di "Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive", ed è stato introdotto in Italia nel dicembre del 1989 per contrastare la crescente violenza negli stadi.

In quegli anni infatti impazzava il fenomeno degli hooligans, gli scalmanati tifosi inglesi che provocavano disordini quasi ad ogni partita, e tutti avevano ancora negli occhi le immagini del 1985, quando durante la finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus morirono morte addirittura 39 persone nella tristemente nota strage dell'Heysel.

Il tifo organizzato - i cui componenti sono chiamati Ultras o, all'inglese, Hooligans - rappresenta un gruppo di persone che accompagna la propria squadra del cuore con particolare enfasi, cantando e creando coreografie. Non tutti gli ultras creano scompiglio, ma purtroppo esistono nuclei più "estremi" che fanno ricorso alla violenza contro polizia e altri tifosi.
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Dopo anni di direttive europee, raccomandazioni istituzionali e proposte di legge, si arrivò così alla decisione di punire i tifosi colpevoli di comportamenti scorretti con l'impossibilità di accedere alle strutture sportive.

Come funziona il DASPO oggi?

Negli anni pene  e sanzioni si sono inasprite - soprattutto nel 2007, quando a Catania gli scatenati ultras uccisero l'ispettore Filippo Raciti - e ora il DASPO viene emesso dal questore della città entro in cui si verificano i tafferugli, può durare da uno a cinque anni e può anche essere accompagnato all'obbligo di firma in concomitanza temporale con la partita della squadra del tifoso punito.

In sostanza, mentre la sua squadra del cuore sta giocano - in casa o in trasferta - il tifoso "daspato" deve presentarsi in Questura a firmare.

Così è sicuro che non vada allo stadio!

Fonte: Studio Cataldi, Gazzetta dello Sport

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