Sabato 1 dicembre si è chiusa la 61esima edizione dello Zecchino d’Oro. Anche quest’anno la gara canora per bambini più antica e più popolare di Italia ha tenuto incollati davanti allo schermo milioni di ascoltatori. Esattamente due milioni di spettatori e il 13 % di share per un programma che ha la capacità di tenere uniti davanti allo schermo grandi e piccini.
I grandi amano la tenerezza che il programma ispira, ma anche la sua capacità di aiutare chi cresce ad alzare lo sguardo, a guardare il mondo con una visione a 360°.
Non è il protagonismo dei giovani interpreti quello che tiene banco in questo programma. I bambini cantanti sono infatti semplicemente gli esecutori dei brani; sono le canzoni infatti ad essere in gioco e i premiati sono gli autori e non gli esecutori dei brani. Potremmo dire che si tratta di un meccanismo esattamente opposto a quello dei molti talent-show che oggi impazzano sul piccolo schermo.
I bambini amano la trasmissione perché li fa diventare protagonisti, ma al tempo stesso li tratta proprio come bambini, non come adulti in miniatura.
Per noi educatori, uno degli aspetti più importanti è che allo Zecchino grande attenzione viene data anche ai contenuti che sono raccontati e proposti ai bambini attraverso le canzoni. Il trio di canzoni che è salito sul podio quest’anno è un vero e proprio manifesto ed inno del pensiero positivo.
La canzone vincitrice è stata “La rosa e il bambino” un brano dalla costruzione musicale elegante e complessa che narra la storia di un sortilegio che viene spezzato solo dall’amore vero.
“Solo dall’amore, l’amore verrà”: è questo il messaggio del brano che ha vinto e che ha preceduto di un solo punto in classifica “Meraviglioso è” che attraverso suoni delicati e immagini tratte dalla natura e dalla quotidianità afferma la meraviglia della vita.
“Meraviglioso è…. Esistere”: in queste tre parole si cela il messaggio di questa canzone che tra l’altro si è aggiudicata anche il premio “Zecchino per la scuola”, un premio assegnato da un panel di circa 200 docenti della scuola dell’infanzia e primaria. Grazie a questo riconoscimento, la canzone “Meraviglioso è” diventerà il soggetto di progetti educativi per il mondo della scuola e in questo modo il repertorio dello Zecchino d’Oro tende sempre più a qualificarsi non solo come strumento di svago, ma anche come elemento di formazione educativa per i bambini italiani.
Al terzo posto, la canzone “Chi lo dice che”, un brano che prova a ribaltare il luogo comune e la falsa credenza che la scuola sia troppo faticosa e poco amata dai bambini. Che cosa sarebbe la loro vita senza la presenza quotidiana di compagni di classe e insegnanti pronti ad ampliare le conoscenze e la vita di relazione di chi sta crescendo? E poi, come si potrebbero apprezzare le vacanze per davvero se non si fosse vissuto con impegno, giorno dopo giorno, il dovere scolastico?
Molti altri spunti nelle canzoni di quest’anno, come la celebrazione della diversità che significa anche “unicità”, proposta nel brano “Nero, nero”, la prevenzione del bullismo presente in “Toro Loco”, l’educazione emotiva cantata in “Me la faccio sotto” (che permette di vedere l’emozione della paura attraverso i tanti punti di vista – anche quelli inaspettati – di chi la vive nel proprio mestiere e nella propria vita), oppure la capacità di costruire un mondo migliore celebrata in “Metti avanti il cuore”.
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Anche quest’anno, lo zecchino d’Oro ha reso possibile, attraverso il suo progetto di solidarietà, offrire più di 100.000 pasti nelle mense francescane italiane e ha condiviso un messaggio di pace, di rara bellezza e potenza.
Una bimba siriana di Aleppo, infatti, è intervenuta nella puntata finale della trasmissione, condividendo con tutti gli spettatori il dramma dei bambini che vivono in Siria e richiamando l’attenzione sul bisogno di pace che nella sua nazione al momento sembra una faticosa utopia.
Chi ogni anno si lascia prendere per mano dallo Zecchino d’Oro e dal percorso che permette di fare ai suoi spettatori, trova la possibilità di confrontarsi davvero con un progetto educativo e televisivo, costruito su misura dei bambini. E’ uno dei programmi più fedeli al concetto di “fase-specificità” così invocato da educatori e pedagogisti e così disatteso oggi dai media solitamente fruiti dai giovanissimi. Un vero e proprio patrimonio culturale, definito patrimonio dell’umanità anche dall’Unesco nel 2008. L’intero repertorio del 61 Zecchino d’oro è ora reperibile sull’omonimo CD, già arrivato – nella prima settimana di uscita – al primo posto della classifica di vendita nella categoria “Compilation”, un cd che è abbinato ad un dvd che contiene i 12 cartoni animati ispirati a ciascuna delle canzoni in gara.
E mentre si è appena chiusa l’edizione 2019, è già stato aperto il bando autori per il reclutamento delle 12 canzoni che saranno protagoniste dell’edizione 2020. Insomma se è vero che allo Zecchino d’oro è “la musica che vince” è anche vero che presso l’Antoniano di Bologna la musica non si ferma mai.