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Alla scoperta del mondo: i grandi viaggiatori della storia

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C'è chi parte per andare al mare e chi per fare fotografie in luoghi remoti, chi si sposta per lavoro e chi per sete di conoscenza. L'uomo è stato un esploratore fin dall'alba dei tempi, ma qualcuno ha fatto del viaggio una componente essenziale della propria vita: ecco qualche illustre esempio!

C’è chi gira il mondo per studiarlo, chi per raccontarlo e chi, semplicemente, per divertirsi. Al di là dei monumenti, il bello di viaggiare è soprattutto scoprire e incontrare persone e animali nuovi.

Da Ulisse a Samantha Cristoforetti, gli uomini e le donne hanno sempre viaggiato e hanno sempre desiderato viaggiare. Ulisse viaggiava per fare la guerra ai Troiani, “AstroSamantha” è andata nello spazio grazie alla sua passione per il volo, la ricerca e l’avventura.

«In realtà anche Ulisse cercava tutte le scuse per continuare a viaggiare», ci corregge Duccio Canestrini, un antropologo, cioè uno studioso di abitudini e comportamenti dell’uomo, che da molti anni si occupa principalmente di viaggi. Duccio, però, è d’accordo: i viaggiatori non sono tutti uguali! Del resto, basta salire su un treno o su un aereo per accorgersene.

C’è chi è in giro per affari e chi va in vacanza, chi sta con la famiglia e chi va con gli amici, chi fa le foto e chi no. Eccoti allora alcuni esempi di grandi viaggiatori, del passato e del presente, per provare a capire anche tu qual è il tipo di viaggio che vorresti fare.

L'AVVENTUROSO MARCO POLO

Per esempio, saresti capace, a 17 anni, di lasciare casa tua e andare all’avventura verso la Cina, come fece Marco Polo nel 1271, quando partì con il padre e lo zio? Anche oggi sembra un viaggio difficile e avventuroso.

Nel momento in cui si mise in cammino, Marco non aveva nemmeno 18 anni e, se fosse vissuto oggi, sarebbe andato probabilmente ancora a scuola. Per arrivare a Cambaluc, quella che oggi chiamiamo Pechino, gli ci vollero 30 mesi, due anni e mezzo. Partì su una nave, ma poi fece quasi tutto il viaggio a piedi o a cavallo.

Che è un po’ più scomodo rispetto a usare un treno, un’auto o un aereo!

La famiglia Polo in Cina ci andava per commerciare e diventare ricca. Ma di sicuro anche per il gusto dell’avventura e dell’esplorazione. E, infatti, quando Marco tornò a casa erano passati più di 20 anni!

Bisogna essere parecchio avventurosi per fare una cosa del genere. «La cosa più buffa è che dopo 20 anni così lontano e tra mille pericoli Marco Polo poi fu messo in galera dai genovesi, che erano pur sempre italiani!», ricorda Canestrini.

CHARLES DARWIN, VIAGGIATORE PER FAME DI SCOPERTA

Non sempre i grandi viaggiatori sono persone avventurose. Magari sono solo un po’ secchioni e appassionati della natura. Prendi il britannico Charles Darwin, lo scienziato che ha formulato la teoria dell’evoluzione, il genio che ha capito che tra uomo e scimmie c’è un antenato comune, così come tra tutti gli animali.

Da giovane non sapeva bene che cosa fare. Gli piaceva osservare e studiare gli animali, se ne andava in giro per la campagna e faceva esperimenti in un capanno, ma non pensava di diventare un biologo professionista o un professore universitario.

La sua famiglia era ricca e, insomma lui poteva anche permettersi di bighellonare un po’.

E cosa fece allora?

Chiese di imbarcarsi su un veliero che avrebbe fatto il giro del mondo. Il padre era contrario ma Charles salpò lo stesso.

E fu proprio grazie a quel giro del mondo, durato quasi 5 anni, che capì che le specie viventi possono cambiare, anche pochissimo, per adattarsi all’ambiente in cui vivono. E che è per questo che ci sono così tante piante e tanti animali diversi al mondo.

A noi oggi sembra una cosa normale pensarlo, ma quando Darwin lo scrisse a molte persone si rizzarono i capelli sulla testa! La cosa più divertente, in ogni caso, è che, quando rimise piede in Inghilterra, si sistemò in campagna e quasi non si mosse più! Al massimo andava a Londra per incontrare altri scienziati.

STEVE MCCURRY, IL MONDO... NELL'OBIETTIVO!

Qualcun altro, invece, quando comincia a viaggiare non riesce più a smettere. Come Steve McCurry, che partì per la prima volta per andare in India a fare fotografie. Era già un giornalista, ma non aveva nessun giornale che gli pagasse il viaggio.

Semplicemente, ha preso ed è partito, perché era quello che voleva fare.

Dall’India si è spostato in Pakistan, poi in Afghanistan. Un poco alla volta, le sue foto sono finite su tutte le riviste del mondo ed è diventato famoso. A cominciare da quando, nel 1979, travestendosi con gli abiti locali, riuscì a entrare in Afghanistan, nelle zone controllate dai ribelli, poco prima dell’invasione sovietica.

È stato anche in Libano e nella ex Jugoslavia, in Iraq e nelle Filippine, dove c’erano guerre o rivolte, ma anche per rivedere i posti in cui è già stato e capire come sono cambiati. Lui dice che va nei luoghi che lo incuriosiscono. E che a volte non bisogna documentarsi troppo sul posto in cui si va: bisogna lasciarsi guidare da ciò che si vede.

Così è diventato uno dei più famosi fotoreporter del mondo!

IL GIOVANE JAMES ASQUITH

Tra i grandi viaggiatori c’è chi parte perché gli piace incontrare gente e perché vuole andare in ogni posto in cui può arrivare.

Pensa che ci sono persone che hanno visitato praticamente tutti gli Stati del mondo (196, secondo l’elenco ufficiale). Qualcuno ci è riuscito anche spendendo poco. L’inglese James Asquith, per esempio, ce l’ha fatta nel 2013, quando aveva solo 24 anni, spendendo più o meno 150.000 euro (così dice lui, almeno!).

Una grossa cifra, ma non enorme se ci pensi: ha speso 765 euro per ogni Paese in cui è stato. E ha viaggiato in tutti i modi, comodi e scomodi, soprattutto durante le vacanze e arrangiandosi con mille lavori per pagare le spese.

Ma ce l’ha fatta abbastanza in fretta: 5 anni appena. Come Darwin!

Duccio chiama questo tipo di viaggiatori “viaggiatori seriali” e probabilmente non gli piace molto questo modo di girare il mondo. «Penso che sia più importante come viaggi di quanto viaggi», dice.

I modi e le ragioni per viaggiare, del resto, possono essere anche molti di più. «Secondo il papà della psicoanalisi, Freud, si viaggia anche per scappare dalla mamma. E in fondo è vero, perché è un modo di diventare grandi, autonomi».

Comunque, ricordati che l’uomo ha sempre viaggiato. Da quando è comparso in Africa più o meno 200 mila anni fa, l’Homo sapiens ha cominciato a spostarsi e non ha mai smesso. Anche chi si sposta oggi, magari arrivando qui su un barcone malandato, rischiando la vita, in fondo fa quello che l’uomo ha sempre fatto: andare in cerca di posti migliori in cui vivere.

Duccio è d’accordo: «Secondo me i veri Ulisse sono loro, perché viaggiano davvero verso l’ignoto, come una volta, senza l’aiuto di Tripadvisor».