Continuare a ripeterlo vuol dire combatterlo: diciamo no al bullismo, al cyberbullismo e a tutte quelle forme di aggressività, non solo fisiche ma anche verbali, che ci fanno stare male.
Esempio: il nostro compagno di banco ci tormenta, per tutto il giorno, prendendoci in giro ogni 5 minuti.
- In palestra quello dietro di noi ci da una spinta e cadiamo. La maestra però si accorge in ritardo e sgrida noi perché pensa che siamo caduti a causa delle stringhe slacciate delle nostre scarpe: "Mario, te l'ho detto cento volte: allacciati le scarpe!".
Diciamo no anche a quei comportamenti da bulli che noi stessi, tante volte, abbiamo senza che ce ne accorgiamo.
- Matteo sta male, ha mal di pancia ma si vergogna: non lo vuol dire neanche alla prof. Alla fine, se la fa un po' addosso. Tutti ridono e lo prendono in giro.
Monica non riesce a leggere bene; è un po' migliorata dall'anno scorso, ma non è ancora al livello dei suoi compagni, che a volte ridono sotto voce, quando lei legge a voce alta. Ride anche la sua migliore amica, Monica la sente.
All'intervallo Monica è da sola: ha litigato con le sue amiche, voleva cambiare una regola del gioco delle spie, a cui stavano giocando. Quindi gliene hanno dette di tutti i colori. E l'hanno isolata.
Questi sono alcuni atteggiamenti che spesso abbiamo nei confronti degli altri. Non ci sembrano niente di che, ma fanno male.
E se ti senti oggetto di bullismo ricorda: parlane, scrivi, chiedi aiuto. Non c'è altro modo se non quello di condividere il tuo disagio con un adulto di fiducia.
All'inizio può sembrarti difficile, forse imbarazzante. Ma poi le cose migliorano, sempre. Parola di Focus Junior.