Focus.it

FocusJunior.it

FocusJunior.itNews8 marzo: la storia di 12 grandi donne

8 marzo: la storia di 12 grandi donne

Stampa

8 marzo: qual è il significato di questa festa? Perché si regala la mimosa? Vi raccontiamo tutto, comprese dodici storie esemplari

Se pensiamo all’8 marzo, le prime due cose che ci vengono in mente sono le mimose e il fatto che forse la mamma quella sera uscirà con le amiche, lasciandoci a casa con il papà o con i nonni. Eppure la festa della donna si celebra per altre ragioni: per ricordare ogni anno le conquiste che le donne hanno fatto per essere considerate come gli uomini.

8 marzo: quando è nata la festa della donna

Molti pensano che la giornata dedicata alle donne sia nata per ricordare un rogo in una fabbrica di camicie nel 1911, a New York, nel quale persero la vita 134 operaie. In realtà, il primo Woman’s Day si tenne il 3 maggio 1908, in occasione di una conferenza del partito socialista di Chicago, presieduta da una donna, a causa dell’assenza dell’oratore ufficiale.

L’anno dopo, il 23 febbraio 1909, si celebrò negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata delle donne a favore del loro diritto di voto.

In Italia, entrò nel calendario per la prima volta l’8 marzo 1945 e, l’anno successivo, con la fine della guerra, spuntò la mimosa, scelta perché era un fiore di stagione e costava poco.

Stop alle discriminazioni

Nella Storia ci sono sempre state donne che hanno dimostrato il loro valore sfidando i pregiudizi, cioè credenze errate ma molto diffuse e quindi accettate come vere.

Volete un esempio di un pregiudizio duro a morire? Ancora oggi si sente spesso dire che le femmine sono meno portate per la matematica dei maschi. Ma non è così e nessuno studio scientifico ha mai concluso in questo senso.

Ancora oggi, dunque, la festa dell’8 marzo può avere un significato profondo: «Non è una giornata come la festa della mamma, ma un momento per sostenere i diritti delle donne e abbattere i pregiudizi», dice Chiara Saraceno, che è una sociologa, cioè studia la società. Per questo vi raccontiamo la storia di donne molto diverse tra loro che hanno in comune il fatto di avere un’idea di sé che non è definita da quello che pensano gli altri. E che hanno sfidato i luoghi comuni, affermando il proprio talento e le proprie idee.

12 grandi donne che hanno fatto la Storia

1 - Malala Yousafzai

«Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo»

A Malala Yousafzai, una bambina di 11 anni che abitava in un villaggio del Pakistan, piaceva molto andare a scuola. Un giorno i talebani, un gruppo di violenti guerriglieri, presero il controllo della valle dove viveva e le donne persero tutti i loro diritti, tra cui quello di andare a scuola. Solo i maschi potevano istruirsi. Malala pensava che questo fosse molto ingiusto e così lo scrisse nel suo blog. Inoltre ungiorno disse in tv: “L’istruzione è potere per le donne. I talebani stanno chiudendo le scuole femminili perché non vogliono che le donne abbiano potere”. Qualche giorno dopo, Malala prese il suo scuolabus come al solito e fu quasi ammazzata dai talebani, che le spararono alla testa. Si salvò e nel 2014, a Oslo, ha ricevuto il Premio Nobel per la pace.

2 - Maria Montessori

«Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi»

Nata nel 1870, Maria fu tra le prime donne italiana a laurearsi in medicina, nonché una delle più famose pedagoghe del mondo. Lavorava con i bambini disabili. Invece di applicare i vecchi metodi di insegnamento, lasciò i bambini liberi di muoversi in classe e di scegliere l’attività che preferivano. Inoltre, inventò mobili a misura di bambino: sedie piccole e scaffali bassi perché così potevano raggiungere le cose senza doverle chiedere a un adulto. E poi voleva che i bambini imparassero ad allacciarsi le scarpe e a vestirsi da soli, perché “proveranno quella felicità che è data dall’indipendenza”. Il suo metodo è ancora applicato in tutto il mondo.

3 - Rita Levi Montalcini

«Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza»

Quando la sua tata morì di cancro, Rita decise di diventare dottoressa. Era affascinata soprattutto dai neuroni, cioè le cellule del sistema nervoso e così dopo la laurea, iniziò l’attività di ricerca. In seguito alle leggi razziali del 1938, fu costretta a scappare in Belgio insieme al suo professore, che era ebreo come lei. Quando i nazisti invasero il Belgio, dovette fuggire di nuovo e tornò in Italia. Però doveva vivere nascosta! Per non smettere la sua attività, trasformò la sua camera in un laboratorio e continuò a studiare le cellule con il microscopio. Per le sue scoperte, Rita ricevette il Nobel per la medicina nel 1986.

4 - Katherine Johnson

Ho contato tutto. Ho contato i gradini per la strada, i gradini per la chiesa, il numero di piatti e posate che ho lavato... tutto ciò che poteva essere contato, l'ho fatto.

Katherine Johnson era una bambina molto portata per la matematica. Talmente brava a scuola che si diplomò a 14 anni e prese la laurea con lode in matematica e francese a 19 anni. Anche se negli anni Cinquanta le donne, soprattutto afroamericane come lei, trovavano molte porte chiuse, riuscì a farsi assumere dalla Nasa, l’ente spaziale americano. Fu lei a calcolare la traiettoria dell’Apollo 11 nel suo primo volo sulla Luna, nel 1969 e verificava addirittura i calcoli eseguiti dai computer.

5 - Amelia Earhart

Il modo più efficace di fare qualcosa è... farlo.

Era il 28 dicembre 1920: a Long Beach (Usa), Amelia fece il suo primo volo come passeggera e quell’esperienza le cambiò la vita. «Quando raggiunsi la quota di due o trecento piedi, seppi che dovevo volare», raccontò in un’intervista. Mise da parte i soldi e si comprò un aeroplano giallo che chiamò “il Canarino”. Qualche anno dopo, nel 1928, divenne la prima donna a sorvolare l’Oceano Atlantico in solitaria. Non le bastò: voleva essere la prima donna a fare il giro del mondo in aeroplano. Ci provò nel 1937: il volo stava andando bene, ma non arrivò mai a destinazione. Il suo aereo scomparve da qualche parte sopra l’Oceano Pacifico.

6 - Katharine Graham

«What the president never accepted, or even clearly understood, is the autonomy editors have, and must have, to produce a good newspaper. I used to describe it as liberty, not license» (Quello che il presidente non ha mai accettato o neanche chiaramente capito, è l'autonomia che hanno gli editori e devono avere, per produrre un bun giornale. Si tratta di libertà, non di una licenza)

Nel 1933 il padre Eugene Meyer, che era un uomo molto ricco, comprò all’asta il Washington Post, un quotidiano che versava in gravi difficoltà economiche. Qualche anno dopo, Katharine iniziò a lavorarci come assistente alla pagina della posta e ad appassionarsi al giornalismo, mentre suo marito Philip divenne l’editore. Nel 1963 Katharine prese il posto del marito e divenne la prima donna editore di un grande giornale, rimanendone a capo per oltre 20 anni. La sua figura è stata raccontata nel film The Post di Steven Spielberg.

7 - Alfonsina Strada

Sono una donna, è vero. E può darsi che non sia molto estetica e graziosa una donna che corre in bicicletta....Ma che dovevo fare? Ho un marito al manicomio che devo aiutare; ho una bimba al collegio che mi costa 10 lire al giorno. Ad Aquila avevo raggranellato 500 lire che spedii subito e che mi servirono per mettere a posto tante cose. Ho le gambe buone, i pubblici di tutta Italia (specie le donne e le madri) mi trattano con entusiasmo. Non sono pentita. Ho avuto delle amarezze, qualcuno mi ha schernita; ma io sono soddisfatta e so di avere fatto bene

Il diavolo in gonnella: questo era il soprannome dato ad Alfonsina Strada, la ragazza che, nelle competizioni ciclistiche, sfrecciava a gran velocità sulla sua bicicletta. Nel 1924 fu la prima donna a partecipare al Giro d’Italia, una delle corse più dure del mondo. Con grande sorpresa per tutti, Alfonsina arrivò tra i primi 30. Fu accolta come un’eroina.

8 - Susan Jocelyn Bell Burnell

È assai improbabile che vi siano due gruppi di omini verdi, su lati opposti dell'universo, e che entrambi decidano di inviare segnali a un insignificante pianeta Terra.

Quando era studentessa all’Università di Cambridge (Gran Bretagna), Susan Jocelyn Bell Brurnell scoprì, con il suo relatore di tesi Antony Hewish, la prima pulsar, cioè una stella di neutroni che emette segnali radio (all’inizio pensarono che fossero alieni). Il Premio Nobel per la scoperta però fu assegnato soltanto a Hewish. Susan però ha continuato a lavorare nella ricerca scientifica e ha ottenuto importanti riconoscimenti.

9 - Ipazia

«Difendi il tuo diritto di pensare, perché anche pensare erroneamente è meglio che non pensare affatto».

Sembra una frase detta ieri, invece risale al mondo antico. La pronunciò Ipazia, una filosofa e matematica che visse attorno al IV secolo nell’antica città di Alessandria d’Egitto. Fu lei a inventare l’astrolabio che era uno strumento usato per calcolare la posizione del Sole, della Luna e delle stelle.

10 - Marie Curie

Della vita non bisogna temere nulla. Bisogna solo capire.

Una brillante scienziata vincitrice di due premi Nobel, scopritrice di due elementi chimici (radio e polonio) e prima donna ad insegnare alla prestigiosa università parigina della Sorbona. Il tutto in un periodo storico in cui alle donne era pressoché vietato accedere ad un'istruzione superiore. La vita di Marie Curie è stata davvero straordinaria, sia per l'incredibile apporto offerto al mondo scientifico, sia per la forza di volontà con la quale ha superato ogni ostacolo, dal sessismo accademico fino alle difficoltà occorse per continuare le proprie ricerche (aiutata dalla figlia) dopo la morte del marito.
La sua passione scientifica fu anche la causa della sua morte - morì infatti a causa delle radiazioni cui si esponeva durante gli esperimenti - ma l'esempio offerto a tutte le generazioni future rimane un patrimonio inestimabile quasi quanto le sue scoperte.

11 - Nellie Bly

“Che cosa, tranne la tortura, può produrre la follia più di certi trattamenti? Prendete una donna sana fisicamente e mentalmente, rinchiudetela, tenetela inchiodata a una panca per tutto il giorno, impeditele di comunicare, di muoversi, di ricevere notizie, fatele mangiare cose ignobili. In due mesi sprofonda nella follia.”

Nel vocabolario, alla parola "coraggio", potrebbe essere stampata la sua foto. Vissuta tra diciannovesimo e ventesimo secolo, Nellie Bly - pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran - fu infatti non solo la prima donna dedicatasi al giornalismo investigativo, ma l'ideatrice di quella branca della professione detta "giornalismo sotto copertura". Bly infatti si finse pazza e si fece ricoverare in un ospedale psichiatrico per documentare le tragiche condizioni di vita dei pazienti della struttura.

12 - Jane Austen

L'amicizia è certamente un balsamo alle pene dell'amore deluso.

Una delle scrittrici più importanti della letteratura inglese, autrice di romanzi come Orgoglio e Pregiudizio e Ragione e Sentimento, Jane Austen fu una profonda conoscitrice dell'animo umano, capace di costruire all'interno delle sue opere personaggi e situazioni dall'impressionante profondità psicologica.

13 - Angelica Rozenau

Angelica era una bambina ebrea rumena che amava nuotare, giocare a tennis, andare in bicicletta. A otto anni prese la scarlattina e durante la convalescenza, suo fratello Gaston, cercò un modo per farla divertire. Così un giorno si presentò a casa con una racchetta, una pallina e una rete e le insegnò il tennis da tavolo. Da quel giorno si appassionò al tennis da tavolo e a quindici anni cominciò a gareggiare fino a vincere il Campionato nazionale. Nel 1940 la sua carriera si fermò a causa della Guerra ma terminato il conflitto nel 1950 diventò la prima atleta rumena a vincere il campionato del mondo. Nel 1960 dopo aver subito delle discriminazioni nel suo Paese immigrò in Israele.

14 – Emilie Shethalage

Emilie frequentò per la prima volta l’Università di Berlino a trent’anni ma nonostante fosse molto brillante, all’epoca, in Germania, le donne ancora non potevano iscriversi ufficialmente in un ateneo. Emilie ottenne lo stesso un dottorato nel 1904 e iniziò la sua carriera come assistente zoologa nel Museo di Storia Naturale di Berlino. Nel 1905 fu assunta come assistente zoologa in Brasile. Quando si imbarcò sulla nave era la prima volta che viaggiava così lontano dal suo Paese. Emile studiò gli animali dell’Amazzonia e nel 1914 fu la prima donna a dirigere un istituto scientifico nel Sud America. Cinque specie di animali portano il suo nome.

15 – Hannah Arendt

Hannah già da adolescente conosceva il greco antico, aveva letto diversi libri classici e imparato a memoria molte poesie francesi e tedesche. Hannah andò all’Università e si dedicò alla filosofia che è lo studio della conoscenza e del modo in cui pensano le persone. Nel 1933 finì in prigione perché aveva fatto delle ricerche sul partito nazista. Dopo il suo rilascio, fuggì in Francia e poi immigrò negli Stati Uniti come immigrata. Hannah è tra i filosofi più importanti del ventesimo secolo.

16 – Rosa Parks

Rosa era figlia di James Henry McCauley, un falegname e scalpellino, e di Leona Carlie Edwards un'insegnante di scuola elementare mal pagata, i quali si sposarono il 12 aprile 1912. La loro “colpa” non era quella di vivere in America, ma di avere origini africane. Rosa, però, a 43 anni ribaltò le cose. Il 1 dicembre 1955 su un autobus in Alabama si rifiutò di cedere il posto a un bianco. La arrestarono, ma qualcuno pagò la cauzione per liberarla e quarantamila persone scesero in piazza per protestare a suo favore. Per 381 giorni i neri iniziarono a non prendere più i bus al punto che l’azienda dei trasporti stava per fallire. Il 13 novembre 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilì che tutti i viaggiatori, senza alcuna distinzione, avrebbero avuto gli stessi diritti. Fu la vittoria di Rosa.

17 – Le madri di Plaza de Mayo

Questa non è la storia di una donna ma di tante donne, di tante mamme che dal 1976 ad oggi, ogni giovedì pomeriggio, si ritrovano nella piazza più importante di Buenos Aires, capitale dell’Argentina, con al petto le foto dei loro figli scomparsi. Sì, perché tra il 1976 e il 1983, ci fu la dittatura e chi si oppose fu fatto sparire. Oltre trentamila persone scomparvero. Davanti alla Casa Rosada, la sede del Governo, queste donne continuano a chiedere (anche se ora non c’è più la dittatura) dove siano i loro figli. Lo fanno con il coraggio e l’amore.

18 – Anna Politkovskaja

Anna era una giornalista russa che ebbe il coraggio di raccontare la verità sulla Cecenia, un Paese dove si era detto che i ribelli avevano rovesciato il Governo di quello Stato e che i russi erano stati costretti a intervenire per riportare l’ordine. Non era vero nulla. Solo lei svelò al mondo che non era così. Nel pomeriggio del 7 ottobre 2006, Anna, mentre tornava a casa dopo aver fatto la spesa venne uccisa mentre usciva dall’ascensore con quattro colpi di pistola.

19 – Felicia Bartolotta

Felicia è stata una mamma che lottò contro la mafia e per la giustizia. Moglie di un mafioso, visse in un paese dove a comandare erano i capi di Cosa Nostra che gli ammazzarono il figlio trentenne, Peppino, perché aveva deciso di ribellarsi alla famiglia mafiosa che aveva soggiogato tutto il paese. Peppino fu ucciso il 9 maggio del 1978 vicino ai binari della stazione. Qualcuno disse che stava organizzando un atto terroristico, che aveva intenzione di mettere una bomba ma la mamma sapeva la verità e lottò 22 anni per arrivare alla condanna di Tano Badalamenti.

20 – Mahvash Sabet

È una donna, poetessa iraniana che dal 2008 è reclusa in un carcere perché professa una religione diversa dall’Islam. Nei primi mesi della sua prigionia è riuscita a comporre dei versi e a farli uscire dalla cella. Sabet è stata rilasciata il giorno del matrimonio di sua figlia ma è stata catturata di nuovo poco dopo sempre con la stessa accusa. Nonostante tutta la sofferenza questa donna non ha mai scelto di rinunciare alla propria libertà.

 

La lista delle donne che hanno fatto la Storia potrebbe continuare per pagine e pagine. Segnalateci le vostre storie preferite a focusjunior@focusjunior.it

CATEGORY: 1