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20 giugno: Giornata mondiale del rifugiato

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20 giugno: Giornata mondiale del rifugiato
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Oggi, martedì 20 giugno, è la Giornata Mondiale del Rifugiato, organizzata dalle Nazioni Unite. Perché alcune persone sono costrette a lasciare il proprio Paese? Dove vanno?

Chi è un rifugiato?
Un rifugiato è una persona che è fuggita dal proprio Paese perché lì è in pericolo. È andata in un altro Paese che ha accettato di proteggerla. Ci sono quasi 45 milioni di rifugiati nel mondo e questo numero cresce ogni giorno!

Il messaggio del Presidente Mattarella

«Nel celebrare oggi la Giornata Mondiale del Rifugiato è opportuno ribadire che le iniziative di assistenza a queste persone e in particolare ai rifugiati che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità devono essere accompagnate dalla ricerca di un'indispensabile e urgentissima soluzione strutturale di lungo periodo". Lo scrive il presidente della Repubblica in un messaggio in cui ricorda che «circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, sono costrette a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze. Il senso di umanità e il rispetto per i più alti valori iscritti nella Costituzione repubblicana impongono di non ignorare il loro dramma». (fonte Repubblica)

Come si diventa rifugiati?

Essere un rifugiato è uno status speciale. Non basta andare in un altro paese per diventare un rifugiato. Chi lascia il proprio Paese per stabilirsi in un altro Paese è prima di tutto un migrante. Si è mosso per desiderio... o perché non aveva scelta. Un rifugiato non aveva scelta! In casa è minacciato di morte, perché c'è la guerra, per le sue idee politiche o religiose, o semplicemente perché è diverso. Potrebbe anche essere fuggito a causa di disastri naturali come terremoti, inondazioni o siccità.

Per vivere in un nuovo Paese, deve chiedere il permesso di soggiorno e dimostrare che la sua vita è in pericolo nel suo. A questo punto è un richiedente asilo. Poi deve aspettare in un centro di accoglienza o in uno dei campi profughi dell'agenzia delle Nazioni Unite, dove altre persone come lui stanno aspettando. Se la sua richiesta viene accolta, viene protetto e diventa quindi un vero e proprio “rifugiato”. Può rimanere quanto vuole nel Paese che lo ospita, e cercare casa e lavoro come tutti gli altri cittadini .

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