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Le vacanze come le intendiamo oggi non ci sono sempre state. Compaiono nell’Ottocento, con l’avvento dell’industrializzazione, che fa aumentare la popolazione nelle città e il bisogno di lasciarle d’estate, almeno per un po’.

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Le prime vacanze erano solo per i ricchi che, però, non andavano lontano: si accontentavano di spostarsi in campagna (allora si diceva “in villa”) per sfuggire all'afa della città. Nel 1822 qualcosa cambia: a Dieppe, in Francia, nasce il primo stabilimento balneare.

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Anche se sono un’abitudine piuttosto recente, il nome “vacanze” è antico: viene dal latino “vacare”, cioè “essere vuoto”. All’inizio era riferito a una carica o a un impiego (si dice ancora “posto vacante”), ma poi è passato a indicare anche il tempo libero.

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Il momento centrale delle vacanze è Ferragosto, quando per tradizione si organizzano grigliate e pranzi all’aperto. È un ricordo della festività istituita nell’8 a. C. dall’imperatore dei Romani: Ferragosto, infatti, viene da feriae Augusti, cioè “riposo di Augusto”.

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Volete proporre in famiglia una nuova meta per le vacanze? Provate con... la Luna. Società come l’americana Golden Spike o la britannica Excalibur Almaz stanno organizzando viaggi verso il nostro satellite.

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Vi sembra che le vacanze estive durino poco? Consolatevi pensando che, in Germania e in Inghilterra, d’estate le scuole restano chiuse solo un mese e mezzo e in Giappone appena 40 giorni! In Australia, invece, i periodi di vacanza sono ben 4: lì però l’anno scolastico dura 12 mesi!

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Se la Luna resta ancora un miraggio, potete comunque andare nello spazio imbarcandovi su una delle navette che dovrebbero partire entro fine anno dallo spazioporto Virgin (in New Mexico, Usa) per una vacanza in orbita. Costo del biglietto: circa 180 mila €!

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Mai partecipato a un campo estivo? Un tempo si andava in colonia, strutture al mare o in montagna dove i ragazzi delle classi povere potevano respirare un po’ di “aria buona”. La prima fu istituita a Viareggio nel 1822, destinata ai bambini di strada.

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Credits: "Goethe nella campagna romana", dipinto di Johann Heinrich Wilhelm Tischbein
Per intellettuali, artisti, e aristocratici era quasi un obbligo venire in Italia a studiare la nostra cultura.
Nella foto il celebre letterato tedesco Goethe, che scrisse anche il saggio "Viaggio in Italia"
"Goethe nella campagna romana", dipinto di Johann Heinrich Wilhelm Tischbein