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Torino | Museo Villa della Regina

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Torino | Museo Villa della Regina

Focus Junior ti porta alla scoperta dei musei italiani. Esplora i tesori custoditi nella Villa della Regina, a Torino. Scoprirai oggetti inconsueti e straordinari in un percorso speciale per bambini!

Focus Junior e il Mibact, il Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo, ti invitano a vivere una grande avventura nei musei di tutta Italia.

In questo articolo ti raccontiamo la Villa della Regina di Torino.

 

Il complesso architettonico del museo, con vigna e giardini, fu costruito all’inizio del ‘600 dal principe Maurizio di Savoia. Nel 1692 passò ad Anna Maria d’Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II: da lei la residenza ha preso il nome di Villa della Regina. 

Villa della Regina è una delle Residenze sabaude inserite tra i siti dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Realizzata sul modello delle ville romane, con un edificio centrale circondato da giardini all’italiana, fontane, zone boscate e aree agricole, ha subito alcuni “ritocchi”all’inizio del Settecento per opera dell’architetto Filippo Juvarra: suo, per esempio, l’impianto scenografico del grandioso salone centrale, che divide l’appartamento del re da quello della regina. Ancora oggi la residenza è circondata dai bellissimi giardini terrazzati, mentre l’area occupata dal vigneto produce tuttora vini molto apprezzati. 

 

Le stagioni: Estate 

Sei nella camera da letto del re! Alza gli occhi: ai lati della volta ci sono quattro dipinti realizzati da Claudio Francesco Beaumont, il pittore di corte. Rappresentano le quattro stagioni della natura, ma simboleggiano anche quelle della vita umana. Questa è l’Estate, personificata da una donna che dona i suoi frutti e il grano all’umanità. 

 

Poltroncina

Quella che vedi qui a fianco è una poltrona “da giardino”. Evidentemente, non è stata ideata per restare sempre all’aperto, ma all’occorrenza si trasportava molto facilmente. I braccioli, infatti, si sfilano, mentre le gambe e lo schienale si possono ripiegare: portarla in giardino, in una giornata di sole, era uno scherzo! 

 

Gabinetto del re 

Non farti ingannare dal nome: i gabinetti erano piccole stanze private, dove si beveva il caffè, oppure si svolgevano attività come la lettura, la scrittura, la conversazione con i membri della corte. Questo è quello del re. I pannelli in legno alle pareti raffigurano scene di gusto orientale, ma prodotte da artigiani piemontesi agli inizi del XVIII secolo. Tra queste scene, si può scorgere un personaggio vestito con uno stravagente abito cinese, che trattiene un animale che ha un campanello al collo, forse un cerbiatto.

 

Inverno 

Un’altra allegoria delle stagioni? Sì, ma questa volta i diversi periodi dell’anno sono raccontati attraverso il gioco dei bambini: in primavera intrecciano corone di fiori, d’estate riposano all’ombra, in autunno festeggiano la vendemmia. Qui vedi l’inverno: fa freddo ma si gioca lo stesso, sulla neve con la slitta. I 4 affreschi decorano i vestiboli, le stanze d’ingresso al salone principale. 

 

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Trionfo di Davide 

Nel dipinto appeso al soffitto di questa stanza Davide è raffigurato mentre regge in mano la testa mozzata di Golia. È un’immagine un po’ violenta, ma forse vuole ricordare l’abilità del duca di Savoia Vittorio Amedeo II il quale, grazie al suo coraggio, riuscì a sconfiggere l’esercito francese e diventare re nel 1713. 

 

Anna Maria d’Orléans 

Chi sarà la donna del ritratto? Hai indovinato: sei al cospetto della padrona di casa! Si tratta della duchessa francese Anna Maria d’Orléans, nipote del re di Francia Luigi XIV, il grande Re Sole. Fu lui stesso a stabilire che andasse in sposa a Vittorio Amedeo II di Savoia, diventando così la prima regina dello Stato Sabaudo. Questa magnifica residenza ha preso il nome da lei! 

 

Veduta di Saint Cloud 

Di fronte al ritratto di Anna Maria d’Orléans, c’è un grandissimo quadro che raffigura il Castello di Saint Cloud, che si trova poco distante da Parigi: si tratta della residenza dove era nata. Se guardi con attenzione, nella parte bassa del quadro puoi vedere il suo corteo nuziale, con carrozze e cavalli bianchi: è l’inizio della sua futura vita da regina, che l’avrebbe portata fino a qui! 

 

La tribuna del salone 

Nella parte superiore del salone centrale c’è una suggestiva balconata del 1700, con ringhiera in ferro battuto. Ma non è tutta vera: alcune parti sono solo dipinte! L’autore è Giuseppe Dallamano, lo stesso pittore che ha decorato anche l’insieme delle pareti, con finte colonne, finte balconate e decori e simboli che rimandano alla famiglia reale. 

 

Carro di Apollo 

Questo dipinto si trova nella camera da letto del re, al centro del soffitto. Rappresenta il dio Apollo che trasporta il sole nel cielo, guidando un carro trainato da bellissimi cavalli bianchi. Possiamo dire che quella di paragonarsi ad Apollo era un po’ una vecchia abitudine degli antichi sovrani europei... Non ti ricorda niente Luigi XIV di Francia (1638 - 1715)? Lui si faceva addirittura chiamare Re Sole! 

 

Apollo e Dafne 

Questo dipinto si trova nel salone. Osserva la scena: Cupido, dio dell’amore, colpisce con una freccia il cuore di Apollo, che si innamora perdutamente della ninfa Dafne. Lei però non ne vuole sapere e chiede aiuto ai genitori Peneo e Gea, divinità del fiume e della Terra, seduti sulle rocce. E i due, per salvarla da Apollo che sta per raggiungerla, la trasformano... in un albero di alloro! 

 

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San Giorgio 

 

Mobile in “lacca povera” 

Questo curioso mobiletto imita i preziosi mobili in lacca orientali attraverso un procedimento detto “lacca povera”. I decori sui cassetti e sulle ante, infatti, altro non sono che ritagli di carte dipinte a mano e applicati sul legno attraverso degli strati di vernice lucida. È una tecnica molto usata anche adesso: oggi però si chiama decoupage. 

 

Salone centrale 

È il cuore della villa ed è davvero spettacolare. Le pareti sono dipinte con finte architetture, che danno l’illusione di uno spazio più ampio: questa decorazione è stata progettata da Filippo Juvarra, un grande architetto di origini siciliane. Gli affreschi alle pareti rappresentano episodi della mitologia classica: la Morte di Adone e Apollo e Dafne. 

 

Gabinetto della regina 

Anche l’appartamento della regina aveva il suo gabinetto, rivestito di pannelli di legno dai colori scuri, prevalentemente il nero e il rosso. Sia questo sia quello del re sono decorati da artisti piemontesi che imitano paesaggi, scene e figure orientali, usando le tecniche di laccatura originali. Per questo motivo sono anche chiamati “gabinetti cinesi”. 

 

Incredibile ma vero!

Nella Fontana della Sirena, al centro dello scalone che conduce all’ingresso della villa, un tempo si allevavano trote e carpe, a disposizione dei cuochi di corte per i loro manicaretti a base di pesce fresco. Oggi ci sono decine di pesciolini rossi... ma non si mangiano!
 
 
POLO MUSEALE DEL PIEMONTE VILLA DELLA REGINA Strada Santa Margherita, 79 - Torino Tel. 011 8194484

Il museo non presenta barriere architettoniche nella maggior parte del suo percorso interno. Per accedere al piano nobile è nobile è disponibile un ascensore.

 

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