Visita Palazzo Besta a Teglio (So) assieme con Focus Junior e il Mibact, il Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo e scopri i suoi segreti!
Palazzo Besta prende nome dai nobili che lo hanno costruito e abitato fin dal Medioevo. Trasformato sul finire del XV secolo secondo il nuovo gusto rinascimentale, oggi è soprattutto una casa-museo: non è rimasto nulla degli arredi originali, ma il cortile e il piano nobile affascinano i visitatori con i loro cicli affrescati a soggetto mitologico e sacro. Nel cortile sono rappresentati episodi dell’Eneide, nel Salone d’onore storie dell’Orlando Furioso, nella Sala della Creazione scene della Genesi, in una stanza al secondo piano storie tratte dalle Metamorfosi di Ovidio e nella Sala romana episodi della storia di Roma.
Il palazzo, dimora della nobile famiglia Besta, venne diviso in più proprietà alla fine dell’Ottocento e usato come casa colonica, fienile e stalla. Dopo lunghi interventi di restauro, nel 1927 è stato riaperto e trasformato in una casa-museo.
Enea e Anchise
Sulle pareti del cortile scorrono le scene dell’Eneide. La storia dell’eroe troiano è dipinta con colori scuri: nero, grigio e bianco. Qui si può vedere Enea mentre fugge dalla sua casa portando sulle spalle il vecchio padre Anchise, per salvarlo dalla distruzione di Troia, e tenendo per mano il figlioletto Ascanio.
Dea Madre
Al piano terra del palazzo si trova l’Antiquarium Tellinum, una raccolta di reperti archeologici, in prevalenza stele. La Dea Madre è la più famosa, chiamata così perché sembra ritrarre una figura femminile, forse la dea della Terra. Segui i contorni: al centro in alto il cerchio della testa, con ai lati due cerchi che rappresentano degli orecchini; sotto il corpo, formato da un trapezio e un semicerchio, con ai lati delle righe verticali per le braccia.
Incredibile ma vero...
Nella volta della Sala della Creazione è rappresentata una carta geografica della Terra. È uno dei primi mappamondi in cui vengono disegnate anche le Americhe: i Besta vivevano un po’ isolati in montagna, ma erano proprio a conoscenza di tutte le ultime scoperte, anche senza televisione, telefono e computer!
Cortile
Il cortile centrale era il vero cuore della residenza della famiglia Besta. È costruito su moduli quadrati, secondo le proporzioni tipiche del Rinascimento. Per ottenere questa forma sono stati nascosti dietro ai muri degli spazi vuoti e irregolari. Tante sono le tracce dei Besta: si dice che i volti di profilo dipinti tra piano terra e primo piano siano i ritratti dei membri della famiglia; in un riquadro al primo piano, inoltre, compare la scena del matrimonio di Azzo II Besta con Agnese Quadrio.
L’Averno
Sul lato ovest del cortile è raffigurato l’episodio dell’Eneide in cui Enea scende nell’oltretomba, l’Averno, raffigurato come un essere mostruoso a bocca aperta. All’interno delle fauci del mostro, Enea è ricevuto dai signori dell’aldilà, Plutone e Proserpina. Il mito narra che in questa occasione all’eroe troiano fu predetta la grandiosa storia della città di Roma.
Sala delle Metamorfosi
Fu il pittore Aragonus Aragonius ad affrescare le pareti di questa sala, con episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, celebre poema latino che raccoglie miti sull’evoluzione e la trasformazione di vari personaggi. Nel riquadro con le storie di Mirra è possibile individuare la firma dell’artista.
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Camera di Traona
Questa sala ospita alcuni affreschi del XVI secolo, strappati da una dimora nella vicina località di Traona. Questa è la scena della Pietà: Cristo, al centro, è sorretto da Maria e Giovanni Evangelista. Altre due sante partecipano alla scena: una calpesta un drago, che rappresenta il demonio.
Salone d’onore
È la sala più grande dell’edificio: sulle pareti 21 riquadri affrescati raccontano episodi dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. La porticina sulla sinistra conduce a un piccolo balcone, dove si possono ancora leggere graffiti di qualche secolo fa: riesci a trovare quelli del 1529, del 1627 e del 1638?
Astolfo sulla Luna
Il prode cavaliere Astolfo è in viaggio verso la Luna, dove si trovano tutte le cose smarrite dagli uomini. È partito per per ritrovare il senno perduto del compagno d’armi Orlando, come racconta Ludovico Ariosto nel suo poema. Quante cose perdono gli uomini e come le ha dipinte in modo realistico l’artista!
“Stua” Morelli
Ecco una delle quattro “stue” del palazzo. Si tratta di stanze con le pareti rivestite in legno, usate nei periodi freddi dell’anno. La grande stufa che vedi, chiamata “pigna”, serviva a riscaldarla: ha l’apertura per il carico della legna che dà sul loggiato, all’esterno, così si evitava il pericolo di incendi!
Adamo ed Eva
Adamo ed Eva sono lì, ben visibili. Ma Dio dov’è? Strano, è quel bozzolo di luce sulla sinistra! I Besta vivevano in una terra di confine tra due religioni, quella cattolica e quella protestante, e qui decidono di seguire le regole della seconda, che vieta di rappresentare Dio con un corpo umano.
Sala da pranzo
Qui i membri della famiglia Besta e i loro ospiti si riunivano per mangiare. La sala da pranzo è una stanza originale, sia per la bassa volta che si apre a ombrello sia per la decorazione pittorica con alberi, frutti, stemmi, animali reali o inventati. Faceva venire voglia di mangiare e di viaggiare, almeno con la fantasia!
Sala della Creazione
Delle tante sale del palazzo, questa è forse la più affascinante: tutta la volta e gran parte delle pareti sono coperte da affreschi. Le scene rappresentano le storie del primo libro della Bibbia, la Genesi: i giorni della Creazione, Adamo ed Eva, la storia di Noè e la torre di Babele. Seduti alla finestra, si poteva leggere il libro o, ascoltando chi leggeva, guardare le immagini sul muro!
PALAZZO BESTA - Via F. Besta, 1 - Teglio (SO) Tel. 0342 781208
Sono presenti barriere architettoniche. L’accessibilità per i disabili motori è garantita solo al piano terra, nel cortile e nell’Antiquarium Tellinum.