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Cividate Camuno | Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica

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Cividate Camuno | Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica

Sei curioso di sapere com'era la convivenza tra i popoli in una colonia romana? Il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica di Cividate Camuno è il posto che fa per te: scopri come le culture dei Romani e dei misteriosi Camuni si sono influenzate a vicenda!

Visita il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica assieme con Focus Junior e il Mibact, il Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo

 

Il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica raccoglie le testimonianze provenienti dalla città romana di Cividate Camuno e dal territorio valligiano circostante, cercando di mettere in risalto la reciproca influenza culturale che si è verificata fra Camuni e Romani.

 

Il museo costituisce inoltre il centro di un articolato sistema di valorizzazione dei siti romani della valle. Se li vuoi conoscere da vicino puoi effettuare una visita virtuale del museo e dei Parchi Archeologici connessi con la web app della Valle Camonica Romana, che puoi scaricare gratis cliccando sul link.

 

Buona parte dei materiali esposti al museo provengono dalle raccolte di Giuseppe Bonafini che, a partire dagli anni Venti del secolo scorso, inizia un’importante opera di ricerca archeologica nel territorio della Valle Camonica.

 

Affresco con erma

Questo affresco decorava le pareti di una ricca casa privata (domus) scoperta in via Palazzo, a Cividate Camuno. Raffigura un’erma, cioè un pilastro sormontato da una testa-ritratto. La testa raffigura un satiro, una creatura mitologica dalle sembianze umane con alcuni tratti animali, come le orecchie a punta.

 

Lucerna

È una lucerna a olio, che fa parte del corredo funebre di una tomba a cremazione rinvenuta a Cividate Camuno: doveva simbolicamente illuminare e accompagnare il cammino del defunto nell’aldilà. Sul disco si vede una maschera teatrale, di quelle indossate dagli attori durante gli spettacoli, con una grande bocca per amplificare la voce e per meglio interpretare i diversi personaggi.

 

Moneta d’oro

Tra gli oggetti preziosi del museo ci sono anche nove monete d’oro: costituiscono il cosiddetto Tesoretto di Braone, un gruzzolo scoperto negli anni Cinquanta del secolo scorso nel paese di Braone, in provincia di Brescia, a pochi km a nord di Cividate Camuno. Le monete, trovate in un piccolo contenitore di piombo, sono state coniate a Costantinopoli, Roma e Milano, tra la fine del V e l’inizio del VI secolo d.C.

 

Incredibile ma vero...

L’importanza dell'epigrafe che vedi qui sotto sta tutta nell’iscrizione RES P, che puoi vedere in basso a sinistra. È un’abbreviazione e sta per RES PUBLICA CAMUNNORUM, cioè Stato dei Camunni: significa che in età romana la città di Cividate Camuno agiva come una Res Publica, in piena autonomia da Brescia.

Anfore

Con l’arrivo dei Romani in Valle Camonica e la fondazione della Civitas Camunnorum, si intensificano anche i rapporti commerciali con la pianura e le altre regioni dell’Impero. Ne sono testimonianza le anfore, contenitori da trasporto che, caricate sulle navi mercantili, viaggiavano lungo i mari e i fiumi per portare a destinazione vino, olio e salsa di pesce, il famoso garum di cui i Romani facevano largo uso.

 

Mosaico

È un frammento di decorazione a mosaico, che proviene dalle terme pubbliche della città. Lo strano disegno che vedi al centro è il cosiddetto “nodo di Salomone”, un motivo decorativo molto antico, considerato simbolo di unione e alleanza.

 

Capitello

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Ti dice niente la decorazione a fogliame? È un capitello di tipo corinzio: in origine abbelliva la sommità di una colonna, che sicuramente doveva fare parte di un importante edificio della Civitas Camunnorum.

 

Pendente “lunato”

Tra i numerosi reperti rinvenuti nella vicina necropoli di Borno, ci sono anche tanti oggetti usati come ornamento. Guarda bene questo pendente d’oro: la forma ricorda una luna crescente. Spesso ciondoli come questo venivano usati come amuleto portafortuna da donne e bambini.

 

Stilo

Puoi considerarlo l’antenato delle nostre matite. È uno stilo, lo strumento che si usava per scrivere sulle tavolette di cera: con la punta si tracciavano le lettere e con la paletta si potevano cancellare gli errori. Nelle tombe della necropoli di Borno ne sono stati trovati davvero tanti: per questo si è pensato che si potesse trattare di sepolture di sacerdoti.

 

Piede in bronzo

Sì, è proprio quello che sembra: il frammento di un piede umano, realizzato in bronzo. Probabilmente è tutto ciò che rimane di una statua, ritratta in posa eroica, che doveva abbellire l’area del foro, la piazza centrale della città.

 

Borraccia

Sì, è proprio una borraccia, come quelle che usi tu quando vai in campeggio o fai una gita nei boschi. Solo che questa è di ceramica, con uno strato vetroso superficiale che la rende del tutto impermeabile. È stata trovata, insieme ad altri oggetti, nella necropoli di Borno e probabilmente serviva a dissetare il defunto durante il suo viaggio nell’aldilà.

 

Paiolo in bronzo

Nella casa camuna di Pescarzo di Capo di Ponte sono stati rinvenuti tutti gli oggetti usati dai suoi antichi abitanti: questo era un preziosissimo paiolo in bronzo, che, grazie al manico, poteva essere facilmente preso in mano anche quando era bollente.

 

Statua d’eroe

Questa bellissima statua in marmo locale è stata trovata nel 2004 nell’area del foro della città romana. Rappresenta un personaggio importante, forse un giovane principe: è ritratto con il busto nudo e i fianchi avvolti in un ricco drappeggio, in una maniera riservata agli dei, agli eroi e, appunto, alle figure di grande rilievo.

 

Minerva

Ecco la regina del museo: Minerva, la divinità più importante nella Valcamonica romana. Questa statua, in marmo greco, è stata ritrovata nel 1986 a Breno, poco a nord di Cividate Camuno, in un santuario dedicato alla dea. Vestita con una corazza, con l’effigie della Gorgone contornata da serpenti, teneva in mano una lancia e una piccola Vittoria alata. Testa e braccia, però, sono andate perdute.

 

Placchetta in bronzo

Cosa ti fa venire in mente questo strano oggetto? È una placchetta in bronzo del V secolo avanti Cristo, uno dei reperti più antichi del museo! Su cosa raffiguri si possono fare solo ipotesi: forse una divinità legata al culto delle acque, venerata nel santuario di Breno dai Camuni.

 

Cratere invetriato

Il cratere, trovato insieme ad altri oggetti in una tomba scoperta nel paese di Breno, serviva per allungare il vino con l’acqua. La superficie del vaso è ricoperta da uno strato vetroso, che, insieme alla forma particolare, ha fatto pensare a un prodotto di officine del Vicino Oriente (Tarso o Smirne, nell’attuale Turchia) oppure a una sua imitazione.

 

Porta in legno

Ecco un reperto particolare: si tratta della porta d’ingresso, in legno di larice, di una casa camuna scavata a Pescarzo di Capo di Ponte, una piccola frazione della Valcamonica. L’abitazione è andata distrutta in un incendio circa duemila anni fa e il fatto che si siano conservati anche materiali di legno è un evento piuttosto insolito. La porta è una delle più antiche e meglio conservate di tutto l’arco alpino.

 

 

POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA VALLE CAMONICA Via Roma, 29 - Cividate Camuno (BS)
Tel. 0364 344301

Il museo non presenta barriere architettoniche. Per visitatori non vedenti e ipovedenti è possibile sperimentare un apposito percorso tattile.

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