Con Focus Junior e il Mibact, il Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo partecipi a una grande avventura nei musei di tutta Italia, pensata per tutti i bambini. Andiamo insieme a caccia dei tesori nascosti nel Museo Preistorico dei Balzi Rossi a Ventimiglia, per trovare i dettagli più interessanti che trovi illustrati nella fotogallery qui sotto.
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Un museo preistorico è un po’ diverso dagli altri: si occupa di tempi molto lontani da noi. Le testimonianze non sono testi scritti, opere architettoniche o resti colossali: l’archeologia preistorica cerca piccole tracce, testimonianze di usi, di riti, di vita quotidiana. La preistoria è il periodo compreso fra la comparsa dell’uomo sulla Terra e l’invenzione della scrittura. Un arco di tempo molto lungo: da più di due milioni di anni fa al IV millennio avanti Cristo!
Il Museo Preistorico dei Balzi Rossi, con rocce a picco sul mare e l’accesso alle grotte dalle quali provengono i reperti, è ricco di curiosità: gli animali che popolavano l’Europa (tra cui elefanti e rinoceronti), l’uomo e i suoi riti (alcuni tipi di sepolture ci fanno pensare che esistesse già l’idea di una vita dopo la morte) e i primi manufatti, intesi sia come utensili sia come produzione artistica. Visitando le grotte abbiamo la sensazione di calarci per un attimo nell’ambiente e nell’epoca in cui sono vissuti questi nostri progenitori: con un po’ di immaginazione è davvero molto emozionante!
Triplice sepoltura. Questa sepoltura risale al Paleolitico, cioè a 25.000 anni fa. I resti di un uomo di alta statura (1,90 m) e di due ragazze, probabilmente sorelle, furono sepolti con un corredo molto importante: lame di selce e oggetti ornamentali fabbricati con conchiglie, denti di cervo e zanne di mammut. È una delle sepolture più antiche che conosciamo ed è molto significativa del rispetto per i defunti e la nascita di un rituale di accompagnamento alla morte, il che fa pensare che esistesse l’idea di un “aldilà”.
Elefante antico. È stato trovato in una grotta, lo scheletro di un giovane elefante antico (Elephas antiquus), un animale che viveva in Europa da 550 mila a 10 mila anni fa. Era alto quasi 4 metri con lunghe zanne poco curve, zampe lunghe e cranio piccolo rispetto al corpo. Nonostante le dimensioni era cacciato dall’uomo: questo esemplare forse si era rintanato nella grotta cercando la fuga.
Calchi di focolari. Oltre agli oggetti in esposizione (ad esempio i focolai fossili, delle vere e proprie cucine preistoriche), è interessante anche il modo in cui sono esposti, a piani, che aiuta a capire un principio fondamentale nell’archeologia moderna: la successione stratigrafica. Grazie a questa soluzione puoi verificare come si presentano al momento dello scavo i reperti che testimoniano le attività dell’uomo: ai livelli superiori ci sono le tracce di attività più recenti, più in profondità quelle delle attività umane più antiche.
Veneri paleolitiche. Sono definite Veneri paleolitiche queste statuette che rappresentano donne con glutei, seni e ventre molto accentuati. Questi elementi simboleggiano la fecondità e la maternità, caratteristiche uniche della donna.
Incisione del cavallo. Mostra un cavallo di profilo ed è uno dei rari esempi di arte paleolitica in Italia. La rappresentazione del mondo è una svolta nell’evoluzione; gli studiosi pensano che le prede di caccia fossero disegnate nella speranza che la loro cattura diventasse più facile.
Le informazioni sul Museo Preistorico dei Balzi Rossi le trovi a questo link.