Focus Junior e il Mibact, il Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo ti invitano a partecipare a un'avventura a misura di bambini in uno tra i più interessanti musei d'Italia. Vieni a Roma al museo Pigorini e inizia la grande caccia ai tesori più particolari e curiosi che ti segnaliamo in questo articolo. E dopo la visita non dimenticare di scrivere le tue impressioni nei commenti alla fine dell'articolo.
Luigi Pigorini è stato archeologo, paleontologo, etnografo (colui che studia usi e culture dei popoli). Nel 1856, a soli 14 anni comincia a lavorare al Museo di Parma del quale diventerà direttore!
L’archeologia preistorica, nasce con lui, che sarà il primo a insegnarla, in Italia e non solo: prima era riconosciuta solo l’archeologia classica, che ha per oggetto le civiltà greca e romana. La novità è che Pigorini usa oggetti rinvenuti durante gli scavi per illustrare la loro funzione e utilizzo. Nel 1875 apre a Roma il museo che ora porta il suo nome, dedicato alla preistoria e all’etnografia. La sua caparbietà nel raccogliere materiali per il museo era leggendaria: si racconta che re Umberto I, ricevendo in dono da Menelik, imperatore di Etiopia, oggetti di interesse etnologico, abbia esclamato: «Bisogna mandarli a Pigorini, se no se li viene a prendere».
Maschere e copricapi. Assolutamente da vedere è la maschera di legno e pietre preziose: raffigura la divinità azteca Quetzalcoatl, il Serpente Piumato. Si pensa sia stata donata dal re Montezuma al conquistador Hernán Cortés verso il 1519 .
Da non perdere anche il copricapo fatto di piume di uccelli tropicali, come tucani e pappagalli (foto sotto). Lo indossavano i sacerdoti durante le cerimonie. Appartiene alla cultura chimú (1200-1475 d. C.), delle Ande peruviane.
Il Cranio del Circeo. Il cranio fu ritrovato per caso da un gruppo di cavatori di pietra nel 1939 in una grotta vicino al Monte Circeo, sul litorale laziale. È il cranio meglio conservato al mondo di un uomo di Neanderthal, vissuto 50.000 anni fa! Sul cranio si trovarono alcuni fori e segni, poi riconosciuti come i morsi di una iena. Sulla base dell’ossatura è stato possibile ricostruire l’aspetto del proprietario del cranio: il metodo usato è esattamente quello dei moderni CSI.
La Venere di Savignano. La statuetta, alta 22 cm, è tra le prime rappresentazioni artistiche della donna nella storia umana (risale a 20.000-10.000 anni fa): sono accentuate le rotondità femminili che la distinguono dal corpo maschile. Fu ritrovata per caso nel 1925 a Savignano sul Panaro (Modena), durante lavori di scavo.
Tra gli altri reperti da non perdere una piroga trovata nel lago di Bracciano sotto 8 metri di acqua, a 350 m dalla riva: ha circa 8.000 anni! È ricavata da un unico tronco di quercia, del diametro di 1,30 m ed è lunga più di 10 m. Un manufatto ipertecnologico, se si pensa che è lavorata con semplici asce di pietra!