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Junior Reporter, Una bomba bella tosta

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Junior Reporter, Una bomba bella tosta
Pixabay

L'avventurosa storia delle "magnifiche due", le coraggiose agenti dell'F.B.I., che sventano una rapina a New York e catturano il ladro

CAPITOLO 1
Nel 1987 a New York il 4 gennaio era una nuvolosa e nebbiosa giornata d’inverno e le magnifiche due se la godevano ma ad un tratto dai loro walky talky arrivò un segnale d’emergenza da parte del loro capo, che ordinava di andare alla centrale dell’F.B.I.
ll capo spiegò che all’albergo erano stati incassati 459.000.000.000 dollari e un criminale noto come Black Night era pronto a rubarli.
Il ladro infatti aveva installato una bomba sotto l’albergo e lo aveva circondato con impenetrabili raggi laser.
Allora la magnifiche due si misero le loro tute d’assalto e, calandosi dal tetto, entrarono nell'albergo.

CAPITOLO 2
All’interno dell’edificio le due eroine videro il criminale attivare la bomba e vaporizzarsi nel buio più oscuro e si misero all’opera.
Riuscirono a guardare fra i raggi laser:

il timer della bomba segnava l’esplosione esattamente dopo un minuto!

Bisognava muoversi!
Le tute d’assalto che indossavano erano troppo larghe e ingombranti (dati i numerosissimi gadget di cui erano fornite) ed era impossibile passare.
Allora presero la macchina per i raggi x, così avrebbero potuto seguire il corso dei fili (dietro al muro) collegati alla bomba e, così facendo, avrebbero potuto vedere da dove venivano.
Le magnifiche due seguirono il corso del cavo fino all’uscita dell’albergo. I cavi portavano in una casa nei pressi. Allora presero le pistole, sfondarono la porta e gridarono: “mani in alto, FBI”.

CAPITOLO 3
Dopo un breve silenzio, assordante, le magnifiche due sentirono dei rumori, e videro un uomo che, correndo, iniziò a scendere le scale della cantina.
Le ragazze si misero all’inseguimento, tenendogli sempre la pistola puntata contro e continuando a gridargli: “fermo! Spalle al muro! Non puoi più scappare!”.
Appena arrivate in cantina videro un altro uomo, legato e imbavagliato a una sedia, contro cui il fuggitivo teneva puntata una pistola, come per dire: “posate le pistole e avvicinatevi”.

CAPITOLO 4
Le magnifiche due appoggiarono le pistole e si avvicinarono al criminale, che fece segno di mettere le spalle al muro e di non muoversi senza sapere che i suoi ostaggi in tasca avevano una pistola di riserva.
Il criminale iniziò a delirare e...

puntò l'arma contro l’uomo seduto!

Le magnifiche due si resero conto che la vittima era il proprietario dell’albergo!
Proprio mentre il criminale stava per sparare le magnifiche due estrassero le pistole di riserva e a quel punto...

CAPITOLO 5
Le magnifiche due spararono all’uomo armato nelle gambe in modo da non ucciderlo ma da immobilizzarlo e chiamarono i soccorsi in modo da curare sia il ferito che l'ostaggio.
Con i soccorsi arrivò anche il capo delle magnifiche due che ordinò di andare subito nella centrale F.B.I.
Qui i due agenti speciali vennero accolte e portate in una sala dove era presente il presidente degli U.S.A che consegnò numerose medaglie alle nostre eroine.


Ci auguriamo che la storia vi sia piaciuta tanto quanto a noi è piaciuto scriverla.

Anna e Aida