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Junior reporter, l’acqua magica della notte di mezza estate

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Junior reporter, l’acqua magica della notte di mezza estate
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La focusina Micaela Luisa, in veste di Titania, regina delle fate, ci parla della tradizione contadina di un rito magico da celebrare nella magica notte di mezza estate

Buongiorno a tutti,
sono Titania, la regina delle fate.
So bene che voi focusini siete abituati a leggere articoli su curiosità sulla natura, sulla scienza, sulla tecnologia o sulla storia ma stavolta voglio parlarvi di qualcosa completamente diverso: tradizione e magia.
Sono una delle protagoniste dell’opera di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate”.
Questa è una notte magica in cui, come scrive il poeta “si mischiano sogno e realtà”
Voglio parlarvi proprio di una tradizione della notte di mezza estate che era molto diffusa nell’antichità e che ora invece è quasi del tutto dimenticata
E’ un rito “magico” per attrarre salute e fortuna.

La notte di mezza estate è la notte tra il 23 e il 24 giugno.

E’ la notte di San Giovanni

ed è la notte più breve di tutto l’anno, da sempre considerata una delle notti più magiche dell’anno.
Molte sono le leggende che si tramandano dall’origine dei tempi, soprattutto prima dell’avvento del Cristianesimo. In tutte queste leggende, noi fate siamo protagoniste.
La notte di mezza estate segue il solstizio d’estate del 21 giugno, quando il sole è al suo apice nel cielo, donando forza e vigore alla natura e alle sue creature. Questa notte segna l’inizio di una nuova stagione e la natura ha il suo massimo vigore e splendore. In questo giorno, noi fate portiamo un raggio di sole su ogni germoglio e pianta, in modo da dare forza ed energia per farli crescere rigogliosi.

Inoltre il solstizio d’estate è la porta attraverso la quale gli dei fanno passare i nuovi nati sotto forma di rugiada. Per questo motivo, la rugiada di questa notte è considerata magica e siamo noi fate a sorvegliarla e ad impedire agli spirti malvagi di rubarla o distruggerla.
Stanotte, infine, si celebra il matrimonio tra il sole e la luna e noi fate siamo le damigelle d’onore. Dopo il matrimonio, c’è una grande festa a cui sono invitati fate, folletti e gnomi e, tutti insieme banchettiamo, cantiamo e danziamo per tutta la notte.
Per questi motivi, dall’origine dei tempi, gli uomini stanotte hanno sempre fatto riti, seppur differenti, per concentrare le forze benevoli della natura e far allontanare malattie, siccità e tempeste, e che potevano rovinare i loro raccolti.

I riti sono davvero tanti e vengono praticati o con il fuoco che rappresenta il sole o con l’acqua che rappresenta la luna e la rugiada. Da queste credenze, nascono i riti dei falò e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare. Tra tutti questi riti, il più popolare era quello dell’acqua di San Giovanni.

Questo rito magico è facile da realizzare,

anche se si vive in città e serve per attirare fortuna e salute. Questo rito, che racchiude in sé tutte le caratteristiche magiche della notte di mezza estate, era diffusissimo nei tempi antichi, mentre è oggi per lo più sconosciuto, soprattutto nelle città. E’ ancora, però, una tradizione che si tramanda nei piccoli paesini di campagna.

Il 23 giugno raccogliete, finchè vi sono i raggi del sole, erbe e fiori in un campo, in un bosco o in un giardino. Il sole di questo giorno, infatti, dona alla natura il massimo del suo splendore e le piante acquistano il massimo del loro potere “magico”. E’ possibile prendere anche fiori e foglie dalle piante nei vasi sui balconi. Potete utilizzare tutti i tipi di fiori e piante che riuscite a trovare. Se è possibile, bisogna raccogliere, ginestre, papaveri, fiordalisi, pali di rose canine e di rose coltivate, caprifogli, foglie profumatissime dell’erba di santa Maria, menta, iperico (chiamato anche erba di san Giovanni), sambuco, garofani, trifoglio, ranuncoli, lavanda, camomilla matricaria, timo, amaranto, basilico, salvia, rosmarino, centinodio, mentuccia, malva e foglie di noce, artemisia, finocchio selvatico.
Quando si raccolgono queste erbe, bisogna rispettare la natura e prendere solo ciò che si utilizzerà.
• Al tramonto bisogna immergere i fiori e le piante in una bacinella piena d’acqua. E’ preferibile usare una bacinella trasparente. Bisogna farlo al tramonto, perché questo è il momento in cui il giorno lascia il posto alla notte e il sole e la luna si uniscono per sposarsi.
Quando è buio, mettete la bacinella con acqua e fiori e la candela accesa, all’aperto o fuori al balcone o alla finestra o nel giardino.
Lasciate la bacinella fuori, all’aperto, tutta la notte. In questo modo, la luna illuminerà l’acqua e si unirà “in matrimonio” a quella del sole racchiusa nei petali dei fiori e nell’erba.
Stando all’aria aperta, l’acqua con i fiori si mischierà con la rugiada magica degli dei che noi fate avremo cura di far cadere nella bacinella per tutta la notte.
Accendete una candela e mettetela accanto alla bacinella. La luce della candela, come quella dei roghi che hanno fatto per secoli i contadini, servirà ad allontanare gli spiriti maligni o cattivi dall’acqua di San Giovanni. Non preoccupatevi se la candela si spegne, l’accenderemo noi fate, se gli spiriti maligni tenteranno di avvicinarsi.
La mattina del 24 giugno, prendete la bacinella e lavatevi, con questa acqua profumata, il viso, le mani e il corpo. Chi si lava con quest’acqua laverà via da sé la sfortuna e si arricchirà di benessere e buona sorte.
Ricordate è solo un rito dell’antica tradizione, non ha fondamento scientifico, nè deve essere considerato una cura per nessuna malattia.

Questo procedimento farà brillare un po' di magia e di tradizione in questo mondo pieno di tecnologia che sempre più spesso si dimentica della tradizione, delle leggende del passato e soprattutto… della fantasia.
Un magico saluto a tutti.

Titania

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