In una tipica mattina del 2019 due appassionati di barca a vela ritrovarono il cadavere di Christie Lombardi, una ventenne per metà italiana e per metà inglese, spiaggiato sulla riva del lago di Loch Ness.
Subito, la notizia si diffuse per tutta la Gran Bretagna e poi si allargò altrove.
e, guarda caso, il grande investigatore britannico Jonathan Johnson era andato in vacanza proprio in Scozia e, quindi, fu subito pronto a risolvere il grande caso una volta per tutte.
La prima cosa che fece, insieme al suo maldestro aiutante Luigi Bonaccelli, fu quella di andare ad informarsi sul caso dalle autorità scozzesi.
Queste ultime dissero che a disposizione avevano solo un testimone oculare e due rilevamenti del radar a tecnologia termica di un sottomarino.
Così, l’infallibile detective pensò di parlare con il testimone oculare.
Lui disse: “Mi chiamo Ronald Wilson ed ero il fidanzato di Christie. La mattina della sua morte, eravamo andati insieme a pescare, ma, appena avvicinati alla riva, lei lanciò un urlo e tremò tutta (come se avesse subito una grossa scossa elettrica). Dopodiché, perse i sensi e qualcosa la trascinò nel lago. Ovviamente, non credo alle favole e alle leggende, ma sono molto scosso a causa dell’avvenimento”.
Jonathan ringraziò e chiese a Bonaccelli di accompagnare Ronald all’uscita di casa sua.
Poi, si alzò e iniziò a fissare i suoi appunti mentre girava intorno alla scrivania.
Improvvisamente, arrivò Luigi e disse che erano arrivate le informazioni del radar termico.
Durante la loro analisi al computer, l’aiutante disse: “In entrambi i rilevamenti possiamo riconoscere una figura molto grossa che emette poco calore;
Però, l’investigatore gli disse: “Non dica sciocchezze, non vede che la sua massa corporea è lunga solo tre metri mentre i dinosauri marini erano molto più grandi?”.
Continuando la sua vacanza in Scozia, Jonathan scoprì in un museo che il Lago di Loch Ness era popolato soprattutto da anguille.
Lui immaginò che l’unica sospettata possibile fosse la natura, ma non era così.
Facendo un tour nel museo di Nessie scoprì che fin dalla prima foto fatta al mostro, c’era una fabbrica di elettronica vicino alla riva.
Quando, Bonaccelli si girò verso di lui, l’investigatore era immobilizzato.
Poi, ad un tratto disse: “Appostiamoci a mezzanotte nel luogo della morte di Christie”.
Di notte, videro un uomo che scaricava con un furgone degli elettrodomestici.
I suoi sospetti furono confermati e spiegò alla polizia che, nell’anno in cui fu fotografato Nessie (che non era altro che un accumulo di elettrodomestici), venne fatta costruire un’industria vicino al lago.
Quest’ultima, però, non avendo i soldi per pagare i camion che trasportavano i loro prodotti di scarto, decise
Evidentemente, l’industria li scaricava ancora dopo anni e Christie era stata fulminata da uno di questi prodotti.
Così, il proprietario venne arrestato, la fabbrica distrutta, il caso chiuso e Jonathan si godette le sue vacanze.
Giuseppe