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Junior reporter, il mistero del conte assassinato

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Junior reporter, il mistero del conte assassinato
Brian-Jackson-Alamy-IPA

La focusina Martina ci racconta un'avventura della grande detective Michel, figlia del famosissimo Hercule Poirot

Era una notte buia e assai tempestosa, il vento era così forte da far volare anche un cadavere.
Il conte di Inghilterra aveva organizzato un banchetto in onore di sua figlia che, oltre ad essere discendente diretta e quindi erede al trono, compiva 18 anni.
Alla festa c’erano 10 famiglie:
1. i conti di Bruxelles;
2. i conti d’America;
3. i conti d’Italia;
4. i conti di Russia;
5. i conti di Finlandia;
6. i conti di Spagna;
7. i conti d’India;
8. i conti di Giappone;
9. i conti di Cina;
10. la famiglia reale di Francia.

Erano anche presenti la servitù e il famoso maggiordomo dei conti inglesi, i padroni di casa.
La serata iniziò tranquillamente, ci furono danze, canti, risate, cibo e bevande; gli ospiti tutti sarebbero rimasti lì anche per la notte.
A fine festa, il conte decise di avvisare tutti che sarebbe andato a fare una passeggiata sul prato per prendere una boccata d’aria; il nobile non tornò più a casa ma nessuno si preoccupò visto che capitava spesso che il conte si allontanasse durante gli eventi di questo genere.

La mattina seguente però il Conte fu trovato dal maggiordomo,

morto stecchito a terra.

Dopo aver avvisato gli ospiti, fu chiamata la famosissima investigatrice Michel (nome francese), una donna assai intelligente, giovane, ma soprattutto figlia di Hercule Poirot, il notissimo investigatore.

Michel arrivò subito sul posto, fece un’attenta osservazione, studiò il cadavere e il luogo del delitto registrando le sue osservazioni:
- L’uomo, nome completo Emanuele III d’Inghilterra, non presenta segni di aggressione sulla parte frontale, si trovava a pancia in su (chiedere alla scientifica ulteriori informazioni sull'arma del delitto).
Il cadasvere si trova davanti alla piscina, sembra che stia per cadere, sembra però che questa non sia il luogo di morte infatti il corpo sembra essere stato spostato violentemente (chiedere più informazioni alla scientifica).

Poco dopo arrivarono informazioni vitali da parte del medico legale e, leggendole, la grande Michel affermò:
• L’arma del delitto è una pistola non registrata, di calibro 2 mm, molto piccola, ma il cui proiettile penetra molto profondamente all’interno del corpo. La vittima è stata colpita intorno alle 23:00, il proiettile è entrato dalla schiena ed ha attraversato prima il cuore e poi i polmoni.
Una cosa molto interessante e che il conte è stato spostato senza però lasciare tracce di DNA, si pensa quindi al vento, ragion per cui non è stato possibile trovare indizi di nessun genere.
Interrogherò i testimoni, solo un rappresentante a famiglia
Vediamo cosa riesco a trovare, vi aggiorno io!!

La grandissima investigatrice iniziò ad interrogare, vediamo anche noi cosa stesse domandando.
Elencherò prima le domande, poi potremmo elaborare i fatti :
Avete visto qualcosa?
Con chi eravate?
Dov’eravate?
Potete affermare di avere un alibi?

I CONTI DI BRUXELLES:
-Abbiamo visto solo il conte uscire accompagnato dal suo maggiordomo, possono testimoniare i conti di Cina che eravamo insieme nella stanza della musica, questo mi sembra un vero alibi!-
-Avete perfettamente ragione; tenetevi comunque a disposizione. Un'altra cosa, il maggiordomo era preoccupato?-
- No, non mi pare, magari dovrebbe chiedere agli altri conti.-
-La ringrazio-
I CONTI D’AMERICA:
- Non abbiamo visto niente, ci dispiace, eravamo nelle nostre stanze, sono certo comunque che nessuno a me caro abbia ucciso quell’antipatico di Emanuele, anzi credo proprio che abbiano fatto bene a farlo fuori!
- Prego mi dica di più!
-Eravamo qui solo perché mia figlia è la migliore amica di Sofia, la contessa d’Inghilterra, io non sopporto infatti quel conte!
- E' proprio sicuro che accidentalmente….
- Signorina, non si permetta nemmeno di pensare a cose del genere.
-La ringrazio, si tenga a disposizione.

Il resto degli interrogatori andò per il meglio, fino a quando l’ultimo non andò proprio alla perfezione, ascoltiamo:
LA SERVITÙ’, RAPPRESENTATA DAL MAGGIORDOMO.
-Salve, so che è stato lei a chiamarmi, per questo le farò domande differenti dagli altri: come appariva il corpo? -Non ho toccato il corpo, quindi era esattamente come l’avete trovato voi, anche quando è stato ucciso era così.
-Cosa? Come fa a saperlo?
-No mi scusi mi stavo confondendo con un giallo che ho letto...
-Ha incontrato qualcuno?
-No, no non ci sono stati testimoni.
-Ancora una volta le chiedo come fa a saperlo?
-Mi sono di nuovo confuso, perdoni la mia goffagine, mi dispiace.
-Ok, andiamo avanti, dove era all’ora del delitto?
- Alle dodici ero a letto!
-Ok, grazie mille, rimanga a disposizione.

Alla fine Michel potè affermare che:
• Quella notte il conte era piuttosto stanco, per questo si rifugiò vicino al prato, dove poi sono state trovate delle gocce di sangue; il maggiordomo quindi, come ben ha spiegato esplicitamente, era lì pronto per sparagli. Il maggiordomo era stato pagato dai conti di America per uccidere per far in modo che il regno d'inghilterra rimanesse senza un conte in modo da subentrare loro al suo posto.

I criminali furono acciuffati e sbattuti in carcere dove sarebbero morti.
La grande investigatrice però rimase convinta che quell’omicidio prima o poi sarebbe tornato ad essere argomento di dibattito e guerre tra America e Inghilterra.

Martina