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Junior reporter racconto: il libro di Carola

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Junior reporter racconto: il libro di Carola
pixabay

La focusina Francy racconta la fantastica storia di una ragazza particolare e di come è nato il suo amore per la scrittura

Carola non era una bambina come tutte le altre e ne era consapevole.
La sua mente era continuamente affollata di parole. Non di semplici pensieri fugaci, ma di lettere stampate con l'inchiostro, come quelle dei libri. Avrebbe tanto voluto che non fosse così, soprattutto per le prese in giro dei compagni, dovute al suo continuo borbottare frasi senza senso. Tutte le maestre a scuola erano preoccupate, l'unica che sembrava capirla era quella di italiano. Oh, sì! Non faceva che lodarla per i suoi temi dalle trame originali e Carola aveva finito per affezionarsi a lei moltissimo.

Purtroppo però la bambina non aveva altrettanta fortuna con i numeri.

Che incubo la matematica! L'unica cosa che Carola riusciva a capire era che i testi dei problemi sono sempre uguali e, infatti, mentre la maestra spiegava le moltiplicazioni a due cifre, la bimba aveva iniziato a scrivere una lettera all'autore del libro di matematica. Ora quel foglio risiedeva in un cassetto del suo comodino, pieno di idee per problemi assai originali che iniziavano con "C'era una volta..."
La bambina ormai accettava le stranezze del suo cervello, e, ancora lei non lo sapeva, ma ciò le avrebbe permesso di vivere un'avventura straordinaria...

SECONDA PUNTATA
Era una piovosa mattina di inizio febbraio ed era anche il compleanno di Carola, che sedeva sul sedile posteriore della macchina della sua mamma. Dopo una giornata di scuola, stavano ritornando a casa, dove si sarebbe tenuto il pranzo di compleanno, com'era usanza nella sua famiglia.
La mamma ruppe il silenzio: “Beh, il tempo non sarà perfetto, ma è comunque la tua festa, perciò... ecco a te”.
E le porse un pacchetto rettangolare. Carola lo scartò eccitata e presto scoprì che il contenuto consisteva in un libro dal titolo "Storie della buonanotte per bambine ribelli" e subito iniziò a sfogliarlo. Su ogni pagina era scritta la biografia di una grande donna e lo sguardo le cadde su quella di Jane Austen, la famosa scrittrice inglese.
In quel momento capì come sfogare la sua fantasia:

avrebbe scritto un libro!

Comunicò subito la decisione a sua madre, la quale le rispose con una risatina piuttosto offensiva: “Tesoro, non puoi sperare di scrivere un libro partendo da zero, senza girare un po' il mondo; però in effetti i nonni non sanno cosa regalarti, potrei suggerire loro un viaggio”.
“In Sardegna!”, completò Carola, non sapendo da quale abisso della sua coscienza fosse emersa quell'idea.
Il 4 Luglio a quella stessa ora la bambina e i suoi genitori erano sull’aereo diretto all’isola prescelta. Carola osservava il paesaggio in miniatura sotto di lei mentre fantasticava sul suo futuro racconto: un giallo poliziesco dal finale talmente banale da essere impensabile, una storia d’amore apparentemente senza lieto fine, un racconto d’avventura con protagonisti pirati gentiluomini… niente faceva presumere la storia che poi la bambina avrebbe scritto.

Arrivata sulla spiaggia Carola immerse i piedi nella sabbia bollente, beandosi del suo calore benefico. Per l’appunto, la nostra amica non era mai stata al mare in vita sua, vivendo al centro di Milano, perciò non resistette all’impulso di tuffarsi tra le onde, senza ricordare la sua incapacità di nuotare. Così, appena i suoi piedi non toccarono più la sabbia, Carola si sentì attrarre dalla forza di gravità,

Carola si sentì attrarre dalla forza di gravità, incapace di reagire.

Un attimo dopo era in balia dei flutti, disperata si sbracciava nel tentativo di attirare l’attenzione di qualche salvatore. Poi, come un pugno nello stomaco, le tornò in mente che i suoi genitori erano rimasti in albergo a sistemare le valigie ed era molto improbabile che al crepuscolo qualcuno decidesse di andare in spiaggia.
Fu allora che il mare le parlò: lungo il corso della storia, lui era sempre stato presente e adesso raccontava a Carola tutte le vicende che si erano susseguite, sulle sue rive e tra le sue acque.

La prima imbarcazione coraggiosa che aveva provato ad allontanarsi dalla costa sicura; storie d’amore e amicizie che avevano visto mare e stelle come spettatori; gente disperata salpata alla ricerca di fortuna e troppe volte mai giunta a destinazione e molte altre ancora.
Carola si abbandonò letteralmente all’onda dei ricordi e questo fu l’ultimo messaggio che il mare le lasciò:

“Io oggi mi sono confidato con te perché tu racconti le mie storie in un libro, insegnando ai futuri lettori come la storia sia maestra di vita”.

Qualche istante dopo Carola era distesa sulla sabbia umida con i piedi ancora nell’acqua. Quando aprì gli occhi le apparve la sagoma sfocata del suo salvatore, che in seguito si sarebbe rivelato un ragazzo che aveva deciso di guardare il tramonto sul mare con la sua fidanzata.
Se oggi si va in libreria si può trovare un libro dal titolo “Il mare è storia” e se si sposta lo sguardo leggermente in su si legge il nome Carola Guglielmino.

FRANCY07

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