Focus.it

FocusJunior.it

FocusJunior.itJunior reporter newsJunior reporter, i mostri della mitologia greca

Junior reporter, i mostri della mitologia greca

Stampa
Junior reporter, i mostri della mitologia greca
Ipa-agency

Il focusino Federico ci racconta le affascinanti storie delle creature mostruose che dovevano essere affrontate dagli eroi greci

I greci crearono molti mostri che gli eroi dovevano combattere per conquistare premi.
Vi parlerò solo di qualcuno di loro perché i mostri greci sono fantastiliardi.

Campe era la carceriera del Tartaro quando Crono imprigionò i ciclopi ed i centimani. Dalla vita in su era una femmina umanoide, con i capelli fatti a serpente (vi sembra di averlo già sentito solo perché questa acconciatura fu famosa fra i mostri), mentre alla vita spuntavano continuatamente teste di animale. Da in mezzo alle scapole spuntavano due ali di pipistrello, mentre dalla vita in giù era un cavallo. Fu uccisa da Zeus.

Cerbero era il cane a tre teste a guardia degli inferi, altrimenti detti Erebo. Come coda aveva un serpente e i suoi latrati scuotevano il mondo sotterraneo. Molti di voi si immaginano Cerbero come un pitbull mentre in realtà era un mastino nero. Apparteneva ad Ade e non fu ucciso da nessuno. Fu catturato da Ercole come dodicesima fatica ma Ercole non lo uccise.

Medusa è un personaggio più difficile da affrontare. Era talmente brutta che CHIUNQUE LA GUARDAVA NEGLI OCCHI SI TRASFORMAVA IN PIETRA. Dalle scapole partivano due ali d’oro che quando si muoveva tintinnavano. I suoi capelli erano serpenti (sai che novità?) e aveva due sorelle immortali, anch’esse mostri, chiamate Gorgoni. Fu uccisa da Perseo.

Il Minotauro era un uomo con la testa da toro e

un caratteraccio da far invidia ad una mamma arrabbiata.

Era figlio della regina Pasifae e fu rinchiuso nel labirinto, costruito da Dedalo, figlio di Atena. Fu ucciso da Teseo.

Ceto era un mostro marino, mandato da Poseidone contro Andromeda, una regina, che si era vantata di essere più bella delle cinquanta nereidi, gli spiriti acquatici.
Si dice che fosse simile ad una balena, con denti grossi ed affilati. Fu ucciso da Perseo.

Le Myrmekes erano formiche giganti, che spruzzavano acido, avevano una corazza indistruttibile e comunicavano telepaticamente. affrontarono Dioniso nel suo viaggio verso l’India.

La volpe Teumessia era una volpe gigantesca, destinata a non essere mai catturata, che devastava la città di Tebe. Il re Creonte ordinò al suo generale Anfitrione di ucciderla. Il generale le diede la caccia con il cane lelapo, destinato a prendere tutto ciò che inseguiva, allora Zeus, trovatosi davanti ad un paradosso, trasformò tutti e due gli animali in pietra.

L’Empusa era un demone femmina, una sorte di vampiro greco. Succhiava il sangue ai giovani maschi e raramente alle femmine. Aveva zanne affilate, occhi rossi, capelli infuocati, e una zampa d’asino, l’altra di bronzo. La prima empusa uscì dal vaso di Pandora.

Il Satiro era uno spirito della natura, ed era dalla vita in giù una capra, dalla vita in su un uomo. Spesso corteggiavano le ninfe e le naiadi. Anche il dio Pan spesso aveva sembianze di satiro.

Il Telchino era un mostro marino, molto bravo come fabbro. I telchini furono i maestri di Poseidone. Avevano la faccia di cane ed il corpo di foca. Erano alti come un bambino.

L’idra di Lerna era un serpente dalle sette teste che viveva nella palude di Lerna. Tagliandogli una testa, ne crescevano due al suo posto se non si bruciava il moncone con il fuoco e una delle teste era immortale. L'idra fu uccisa da Ercole.

Il Karpòs era uno spirito del grano. Poteva essere mansueto quanto poteva essere cattivo. Di solito aveva delle ali secche come le foglie di mais, una barbetta di granturco e la statura e l‘aspetto di un neonato. Obbediva ai figli di Demetra e considerava Demetra stessa la più grande divinità dell’Olimpo.

Signori e signore, abbiamo parlato di alcuni mostri, scelti appositamente tra i migliori della mitologia greca. Spero che vi sia piaciuto, perché i mostri non se ne andranno mai dalle nostre menti e l’unica cosa che possiamo fare è saperne il più possibile, per combatterli. Arrivederci e saluti da Campe…

Federico