Credo che tutti vogliano scoprire se esistono gli alieni e, siccome sono curioso, ho guardato qualcosa e, dal National Geographic, “L’evoluzione delle stelle”, ho scoperto che c’è qualche possibilità che sul pianeta Kepler-186 f ci siano condizioni favorevoli alla vita!
Kepler-186 f, che dista circa 500 anni luce dal Sole, è stato creato grazie al materiale generato all’interno delle stelle ed espulso al momento della loro morte, come la Terra.
Kepler-186 f e la Terra sono di dimensioni simili e anche questo pianeta potrebbe avere acqua. Potrebbe anche avere un ciclo delle stagioni e un clima simile al nostro perché ha, come noi, un’inclinazione stabile. Kepler-186 f fa parte di una specie di sistema solare. Sempre come la Terra inoltra orbita attorno alla sua stella (una nana rossa).
Perciò è possibile che sul pianeta si siano sviluppati processi simili a quelli che hanno determinato l’arrivo della vita da noi.
Insomma, la Terra ha un gemello! Chissà se un giorno ci arriveremo, e magari con una spedizione di una nuova agenzia spaziale italiana.
Questo è un confronto immaginato: non conosciamo il vero aspetto di Kepler-186 f!
Ma possiamo divertirci a immaginarli abbastanza simili!
Matteo
Il pianeta più simile alla Terra nel Sistema Solare
Marte è stato visitato per la prima volta dalla sonda Mariner 4 che scattò 22 fotografie e si ruppe il 20 dicembre 1967. Fu seguita da Mariner 6 che fornì la composizione dell’atmosfera, da Mariner 7 e da Mariner 9 che studiò le temperature, i rilievi e il vapore acqueo. Prima della missione Mariner 9 ci furono le missioni Mars 2 e Mars 3 che cercarono di mandare capsule su Marte, ma soltanto quella di Mars 3 funzionò (solo per 20 secondi). Sempre del programma Mars, dopo Mariner 9, ci fu Mars 4 che si ruppe prima di arrivare su Marte, Mars 5 che studiò il terreno e l’atmosfera di Marte, Mars 6, Mars 7 che perse il contatto con le basi di controllo il 12 marzo 1974. Furono seguite dal programma Viking con Viking 1 e Viking 2. Ci fu anche la missione Pioneer, Pioneer 10 e Pioneer 11. Successivamente ci fu il programma Voyager con Voyager 1 e Voyager 2.
La sonda Phoenix invece analizzò i poli di Marte alla ricerca di forme di vita, scavò un po’ e trovò del ghiaccio. I suoi studi dimostrano che gli asparagi crescerebbero bene sul suolo di Marte, se solo lì facesse meno freddo…
Spirit e Opportunity, lanciati dalla Nasa, hanno dimostrato che Marte non è sempre stato un deserto arido; un tempo c’era acqua allo stato liquido e quindi forse vita.
Curiosity è atterrato su Marte nel 2012, aveva il compito di scoprire la vita su Marte e forse prima o poi…
Gli studiosi stanno ora progettando di mandare una specie di aereo che si chiama Ares, su Marte: volerà ad un km e mezzo di altezza per vedere dall’alto quello che i rover non vedono stando sulla superficie, e per studiare un’area molto estesa.
Umani su Marte
Andare su Marte è un obiettivo straordinario, al quale tutte le agenzie spaziali pensano da più di 40 anni.
Mars 500 è una navetta spaziale che simula una vera missione, rimanendo però a Terra: il suo equipaggio, però, deve rimanere all’interno della navetta circa 500 giorni e comportarsi come se stessero davvero viaggiando nello spazio. L’obiettivo è capire come se la cavi l’uomo su Marte
Piano per andare su Marte:
1) bisognerà portare tanto cibo, perché il viaggio sarà lungo, quindi si pensa di lanciare tanti razzi;
2) i muscoli e le ossa si saranno indeboliti, quindi bisognerà creare gravità artificiale;
3) gli astronauti saranno esposti a radiazioni, quindi hanno pensato di fare uno scudo con l’acqua, che è un isolante;
4) i conflitti tra gli astronauti potrebbero mandare in fumo la missione.
I primi esseri umani ad atterrare su Marte dovranno sopravvivere in un ambiente inospitale e, prima che imparino a utilizzare le risorse di Marte, dovranno portare tutto dalla Terra. Inoltre per la casa sul nuovo pianeta inizialmente non si guarderà troppo all’estetica: potrebbe persino sembrere una lattina troppo cresciuta. Ma andrebbe bene lo stesso, purché funzioni!
Per completare la “terraformazione” di Marte (cioè il processo di trasformazione del pianeta per renderlo abitabile) basterà emettere una gran quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, che farà sciogliere i ghiacciai e così si formerà l’acqua, la quale a sua volta farà sviluppare piante che produrranno ossigeno: peccato che per questo processo occorrano 100000 anni!
Marte in ambito fisico e geografico
Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare e anche il più lontano dal Sole a essere roccioso. Viene chiamato pianeta rosso per il ferro nelle rocce superficiali che, ossidandosi, arrugginiscono .
E’ il pianeta più simile alla Terra nel Sistema Solare. La temperatura media e di -50°. Sulla superficie di Marte c’è il monte più alto del Sistema Solare, l’Olympus Mons, alto 25 Km ovvero tre volte l’Everest! Marte ha due mini satelliti, Fobos di 23 chilometri di diametro e Deimos di appena 13,5 chilometri di diametro. Gli scienziati pensano che siano stati due asteroidi, ex membri della fascia degli asteroidi catturati dalla gravità di Marte. Il pianeta rosso è grande la metà della Terra e ha delle stagioni; un giorno dura 25 ore, ma l’anno dura 687 giorni. Sulla superficie c’è un gigantesco canyon chiamato Valles Marineris lungo 4000 Km, uno dei più grandi del Sistema Solare.
Il suo campo magnetico è praticamente zero e c’è un’atmosfera molto rarefatta. La distanza tra Terra e Marte varia da 56 e 402 milioni di Km, la sua distanza massima dal Sole è di 249228730 Km e quella minima è di 206644545 Km.
Davide
La luna è l’unico satellite naturale della Terra.
Essa non splende di luce propria: è visibile perché è illuminata dal Sole.
La sua superfice è priva di acqua ed è caratterizzata da grandi zone pianeggianti, rilievi montuosi e crateri causati da meteoriti.
La Luna compie tre movimenti principali:
gira intorno al proprio asse, movimento di rotazione;
gira intorno alla Terra, movimento di rivoluzione;
gira insieme alla Terra intorno al Sole, movimento di traslazione.
A causa del movimento di rivoluzione si ha il fenomeno delle fasi lunari.
La Luna ci appare infatti in modi diversi. Quando, a cielo sereno, non è visibile, si chiama Luna nuova. Poi se ne vede uno spicchio sottile che diventa sempre più grande: è la Luna crescente. Essa cresce fino a diventare una sfera; la Luna piena. Con il passare dei giorni si assottiglia e ridiventa uno spicchio sempre più sottile, ma con la “gobba” dalla parte opposta: è la Luna calante. Infine, scompare di nuovo.
La massa della Luna è un sesto di quella terrestre, tuttavia anche la Luna esercita una forza attrattiva nei confronti del nostro pianeta, determinando la bassa e l’alta marea, cioè l’innalzamento e l’abbassamento di mari e oceani nell’arco della giornata.
Le eclissi
Se il sole, la Luna e la Terra sono allineati, abbiamo le eclissi.
L’eclissi di sole: la Luna, tra il Sole e la Terra, proietta la sua ombra sulla Terra nascondendo il Sole, parzialmente o totalmente, per pochi minuti.
L’eclissi di Luna: la Terra è tra il Sole e la Luna e proietta la sua ombra sulla Luna nascondendola temporaneamente.
Valentina
La gravità è l’assoluta protagonista nella nascita di una stella, a partire dalle nuvole di gas e polveri originali fino all’astro appena nato.
Il tutto inizia fra le fredde nubi molecolari che sono soprattutto nei bracci delle galassie a spirale, come la Via Lattea. Leggermente compresse dalle onde di pressione che provengono o dalle dinamiche della galassia stessa, o dal passaggio vicino di una stella oppure dall’esplosione di una supernova, le nebulose iniziano lentamente, ma inesorabilmente, a collassare fino a quando sono frammentate nelle loro zone più dense. Appaiono dunque gli embrioni delle stelle, mentre attorno a loro si formano dischi di materia che potrebbero dare vita a sistemi planetari! Le stelle, ancora piccole, dopo un’infanzia convulsa, caratterizzata da un aumento della forza di gravità e da un incremento della temperatura interna a causa dell’energia cinetica delle particelle che le compongono, iniziano il viaggio verso la trasformazione di stelle complete, dove avvengono i processi di fusione nucleare in grado di far fronte all’enorme forza di gravità che le comprime.
LE FASI: la nebulosa in movimento, il collasso gravitazionale, la protostella, la fase “t tauri”, la giovane stella.
Informazioni tratte da National Geographic, L’evoluzione delle stelle, Milano 2019.
Matteo