L’istituto comprensivo N. Tommaseo di Torino è stato scelto tra le scuole medie del nord Italia (Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta) per partecipare al progetto sulla mediazione, promosso dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Roma. Dopo aver somministrato un questionario (Sharp & Smith “La vita a scuola” sulla percezione del conflitto a scuola) tra tutti i ragazzi dell’Istituto sono stati prescelti dalle insegnanti o segnalati dai compagni di classe 22 mediatori da formare.
Uno di questi ragazzi sono io, Marco, e vi racconterò la mia esperienza.
A maggio del 2018 ci siamo recati a Roma, al Parlamentino di Villa Ruffo, dove abbiamo incontrato 2 mediatori esperti che ci hanno sensibilizzati sull’ argomento.
Successivamente abbiamo avuto il piacere di incontrare la Dottoressa Filomena Albano, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che ha il compito di tutelare i diritti ai minori di tutta Italia.
Durante l’incontro, durato quasi 3 ore, abbiamo parlato del comportamento dei compagni in classe, abbiamo discusso su cosa voleva dire la parola mediazione, abbiamo capito la differenza tra avversario e nemico.
Alla fine del “corso” abbiamo capito che per mediare bisogna:
-ascoltare in modo empatico;
-non divulgare le informazioni ricevute;
-aiutare i due litiganti a trovare una soluzione;
-lasciare tempo per pensare;
-essere concentrati;
-essere assolutamente imparziali.
Il mediatore deve stare in mezzo ai 2 confliggenti e deve capire il motivo per cui hanno litigato.
A novembre del 2018 abbiamo avuto altri tre incontri con le insegnanti che hanno partecipato insieme a noi al progetto per prepararci al Festival dell’ Educazione, tenuto a Torino il 30 novembre 2018 all’interno dell’Auditorium della scuola Tommaseo.
Fra poco nelle scuole del plesso si aprirà uno sportello di ascolto gestito dai 22 mediatori.
I futuri mediatori dovranno sensibilizzare i ragazzi di 1°media che a loro volta verranno scelti e faranno il mio stesso percorso.
Ho imparato che mediare è importante perché è utile non solo alla persona che in quel momento ha un disagio, o un problema e da solo non riesce ad uscirne, ma anche per me stesso perché ho aiutato un mio compagno.
Marco