A Dicembre 2018, sono stato all'Acquario ed anche all'Expo di Genova, per partecipare ad un film vero, incentrato sulla mia città: il «Docufilm di Focus», poi andato in onda, sul canale dedicato, il 23 dello stesso mese.
Una specie di film fuso con un documentario, che mi ha tirato fuori delle domande ed ha dato delle risposte a delle curiosità che avevo da tempo.
È stato fatto per raccontare delle avventure da vivere a Genova e per ricordare degli avvenimenti importanti, che la riguardano, attraverso posti e personaggi illustri Genovesi, che la rappresentano come Mazzini, Paganini, Colombo e tanti altri ancora.
Il docufilm, come anche spiegato parole del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, vuole comunicare che Genova è una città, che continua a muoversi, che non si ferma mai e che si rialza sempre. Come sta facendo ora, dopo la caduta del Ponte Morandi.
Sentire parlare di Genova, così, come di una città ferita, ha dato un senso importante a cosa ha subito la città, negli ultimi tempi e cosa è capace di fare.
Genova è una città che non dimentica ciò che ha passato, lo affronta. Così come sta affrontando la costruzione di un nuovo ponte, simbolo, della voglia di rinascere e di rimettersi in piedi dei suoi cittadini.
Per me è stata un'esperienza speciale tanto che ho trascorso ben due pomeriggi interi a partecipare alle riprese, senza mai annoiarmi.
Mi è piaciuto come hanno fatto il film e dove è stato realizzato, perché l'Acquario e l'Expo sono in una zona della città recuperata con i progetti dell'Arch. Renzo Piano in occasione del 500° anniversario della scoperta del Nuovo Mondo da parte di Cristoforo Colombo.
Dico bellissimo, ma intendo dire che il modo in cui hanno girato le scene e come queste sono poi state montate è stato molto emozionante.
Per esempio alcune parti finali sono state girate il primo giorno ed altre, girate all'ultimo, sono state inserite nella prima parte del film. Questa tecnica l'avevo vista usare solo nei video su Internet, dove solitamente l'introduzione viene registrata alla fine e montata all'inizio.
Sono rimasto colpito scoprendo che la usano anche i registi per realizzare dei film per la tv. Come vengono registrate le scene è molto importante.
Tantissime persone lavorano insieme per realizzare tutte le riprese.
Mi è piaciuto il modo di registrare anche perché, andando in giro per l'Acquario con la troupe ho potuto vedere, nelle pause, i pesci e gli animali nelle vasche anche nei migliori dettagli, specialmente i grandi e maestosi delfini.
Avevo il tempo di osservare in modo più attento, non come un visitatore, che si sposta velocemente da una parte all'altra, ma come un singolo spettatore, con calma.
E, quindi, mi sono pure divertito.
Inoltre, ho conosciuto il presentatore. Vincenzo Venuto, un biologo marino che avevo già visto sulle reti televisive con diversi programmi.
Ho ammirato il suo comportamento e mi è piaciuto perché è un tipo davvero simpatico ed in gamba: si è persino immerso con gli squali e rispondeva a tutte le domande che gli facevo tra una pausa e l'altra della registrazione su ciò che aveva detto durante le riprese.
É stato come fare una lezione di scuola, anzi, più che altro una gita scolastica, dove mi sono arrivate direttamente da un esperto delle nozioni sulla vita delle specie, presenti all'Acquario, senza usare libri o prendere appunti.
Il fatto di stare a contatto con persone di grande professionalità mi è stato utile per capire un po' di più e da vicino, come si lavora nel campo dei film.
Quando mi era arrivata la notizia che avrei potuto partecipare, all'inizio, ho avuto qualche dubbio. Fino a quel giorno, infatti, avevo avuto esperienza in tv, come" Piccolo giornalista" del TG dei Ragazzi e mai ero apparso in un film-documentario.
Ho voluto provare, lo stesso, perché comunque partecipare alla sua realizzazione, in qualche modo, era un mio primo obiettivo. Un primo "pilone" su cui costruire. È stata una soddisfazione averlo raggiunto.
Mi sento più completo di prima. Spero di poter proseguire su questa strada, perché per me stare davanti alle telecamere è qualcosa di naturale; che nasce spontaneamente.
Come essere curioso di sapere e comunicare.
Infatti, lo faccio anche adesso che sto scrivendo questo pezzo per Focus Junior!
Alberto Theodore Gualmini