Pronti a scoprire il lato burlone della scienza? Questo è il viaggio che ci propone Vito Tartamella, collega di Focus, nel suo libro Un salame nello spazio e altri scherzi da scienziati (ed. Dedalo).
Vito, che cosa ti ha ispirato a scrivere "Un salame nello spazio e altri scherzi da scienziati"?
«Siete stati voi di Focus Junior! Nel 2022 avevo appena pubblicato il libro per adulti "Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici". Al Focus Live mi avete invitato a parlarne ai bambini e lì mi è venuta l'idea di scrivere una versione per i bambini e i ragazzi.Erano molto interessati e mi chiedevano: "Ma com'è possibile? Pensavamo che gli scienziati fossero persone serie!". Infatti lo sono, ma a loro piace anche scherzare. Quell'esperienza mi ha fatto capire che i ragazzi potevano apprezzare questi aneddoti, che offrono un'immagine diversa degli scienziati: spiritosi, con un bel senso dell'umorismo, a volte dispettosi, e con la voglia di smontare anche tanti pregiudizi sulla scienza.
Così ho deciso di scrivere un libro adatto ai ragazzi, trovando anche nuovi episodi da raccontare. E funzionano: ho presentato il libro al festival "Lector in scienza" a Conversano (Bari), e i ragazzi mi hanno seguito con molta attenzione e si sono divertiti».
Quali sono i tuoi scherzi da scienziato preferiti?
«Ce ne sono tanti, c'è l'imbarazzo della scelta. Fra i top, senz'altro quando l'imprenditore britannico Richard Branson nel 1989 fece costruire una mongolfiera a forma di disco volante, e la fece volare sui cieli di Londra mettendo in allarme l'esercito....Oppure gli studenti del Mit di Boston che nel 2013 hanno registrato un video con la loro versione di Gangnam Style, coinvolgendo nei balli anche docenti famosi come Noam Chomsky... (video sotto). O quando nel 1781 Benjamin Franklin scrisse una lettera all'Accademia delle scienze olandese per chiedere loro d'inventare un farmaco che rendesse profumate.... le puzzette. E poi c'è la storia straordinaria del fisico Andre Geim che ha deciso di dedicare il venerdì sera agli "esperimenti pazzi", quelli fatti per divertimento: in uno di quei venerdì è arrivato a scoprire il grafene, vincendo così il Nobel nel 2010. Ridendo e scherzando».
O quando nel 1781 Benjamin Franklin scrisse una lettera all'Accademia delle scienze olandese per chiedere loro d'inventare un farmaco che rendesse profumate.... le puzzette. E poi c'è la storia straordinaria del fisico Andre Geim che decise di dedicare il venerdì sera agli "esperimenti pazzi", quelli fatti per divertimento: in uno di quei venerdì è arrivato a scoprire il grafene*, vincendo così il Nobel nel 2010. Ridendo e scherzando».
Come hai raccolto tutte queste storie di scherzi? È stato difficile?
«La ricerca è stata molto difficile, in effetti, perché nessuno, prima di me, aveva raccolto questi scherzi. Ne avevo trovati alcuni, poi piano piano ne ho trovati altri scavando negli archivi dei giornali scientifici internazionali, leggendo le note di Wikipedia, facendo ricerche sul Web. Ho impiegato più di un anno di lavoro: sono partito da Leonardo da Vinci arrivando ai giorni nostri, facendo virtualmente il giro del mondo. Ma è stato emozionante e divertente».
Hai mai incontrato o parlato con qualcuno degli scienziati di cui racconti nel libro?
«Ho intervistato Chris Moss, direttore marketing della Virgin e braccio destro di Branson, che mi ha raccontato gustosi retroscena nello scherzo dell'Ufo volante. E Jon Lundberg, ricercatore svedese che ha lanciato fra i colleghi la gara a chi riusciva a scrivere più studi scientifici citando nei titoli le canzoni di Bob Dylan».
Se potessi organizzare uno scherzo scientifico oggi, che cosa faresti e perché?
«Gli scienziati hanno organizzato scherzi ovunque: in cielo, come nel caso di Branson; nello spazio (nel libro ne racconto alcuni fatti dagli astronauti) e sulla terra. Non mi risulta ne siano mai stati fatti sotto il mare: sarebbe una novità assoluta. È l'ultima frontiera rimasta: chissà se qualche subacqueo o sommergibilista si vorrà cimentare. Se lo facesse, pubblicherei un'edizione straordinaria del libro!»
Qual è stata la storia più difficile da verificare e includere nel libro?
«Gli scherzi degli scienziati sono tutti ampiamente documentati: la vera difficoltà è sapere che esistono. Un momento impegnativo è stato il contatto con il Cern di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Nel libro racconto di quando lanciarono (per scherzo) la notizia di aver scoperto che la "Forza" di Guerre stellari esiste davvero, pubblicando alcune foto spiritose di ricercatori ritratti mentre usavano la Forza per scaldare il caffè o spostare i libri della biblioteca. Quando ho scritto al Cern per chiedere il permesso di pubblicare quelle foto, hanno voluto che mandassi loro i testi che avevo scritto. Temevano che li prendessi in giro, o magari che li avessi presi sul serio. Alla fine è andato tutto bene: dopo aver letto i miei racconti, mi hanno autorizzato a riprodurre quelle foto. Dimostrando di avere un bel senso dell'umorismo».
*Grafene: è il materiale più sottile ed esistente, costituito da un solo strato di atomi di carbonio, 200 mila volte più sottile di un capello. È un materiale “giovane”, prodotto in laboratorio a partire dalla grafite, la forma più comune del carbonio, di cui sono fatte le matite.