Massimiliano Rosolino, per 14 volte campione europeo di nuoto e 60 medaglie conquistate nel corso della sua carriera ai giochi olimpici, e ai campionati mondiali ed europei: chi meglio di lui ci può spiegare come diventare un campione?
Lo abbiamo intervistato e abbiamo scoperto che lui sta davvero dalla parte dei bambini...
Si, i genitori devono studiare i segnali dei figli. Mia mamma per esempio ha capito che la mia voglia di fare nuoto non era solo un gioco, e mi ha appoggiato.
Come inizi la giornata? Come fai colazione?
Mi preparo dei toast con creme spalmabili, o con marmellata, ma anche col prosciutto crudo. E da bere, latte.
Mangi mai cibi non sani?
Si ma senza esagerare . Mia mamma da piccolo non mi dava le classiche merendine. Lei è australiana e io ho vissuto in Australia fino a sei anni . Con lei mangiavo più che altro pasta in bianco e verdure bollite, però poi la domenica mi rifacevo sbafandomi mezzo chilo di gelato e un litro di bibita gassata. Ora che sono grande riesco a regolarmi e mangiare il giusto, senza esagerazioni da una parte (piatti troppo "bianchi e lessi") e dall'altra (grassi). L'educazione alimentare, cioè l'equilibrio, è importante, non solo nello sport. Il fatto è che vi sentite meglio, meno stanchi, meno svogliati, più di buon umore. Provate!
Ai tuoi bambini piace nuotare?
Si, i miei figli nuotano ma ogni tanto mia figlia mi strappa il cuore quando mi dice: "Si papà mi piace nuotare ma non vedo l'ora di imparare tutti gli stili così finisco" . Altri giorni invece mi dice che le piace andare veloce. Sono i segnali dei bambini di cui parlavo prima, che bisogna sempre essere pronti a cogliere.
Se bisogna studiare tanto, come si fa a fare sport anche se ti piace?
Bè non è che un ragazzo se lo rinchiudi in casa studia di più, no? Bisogna imparare a utilizzare bene il tempo che abbiamo a disposizione .
Come mai non si fa sport a scuola, a parte l'ora di ginnastica?
E' una cosa sbagliata: lo sport é una materia a tutti gli effetti, ma non è riconosciuta dalla scuola italiana. Peccato, perché fare sport rassicura tanto i ragazzi, rendendoli padroni del proprio corpo. Così vi sentite meglio e andate meglio anche a scuola. Come me: all'inizio ero un "ciuccio" poi, grazie al nuoto, che mi piaceva tanto, mi sono sciolto e sono migliorato.
Come si fa a scegliere lo sport giusto per noi?
Adesso avete tante più scelte rispetto a quando ero piccolo io. Fatevi aiutare dai vostri genitori: se uno sport vi piace, i vostri vi devono accompagnare e stimolare. Per farvi divertire, non per farvi vincere per forza. A volte infatti sono i genitori per primi a diventare competitivi e spengono la passione nei figli. Invece devono fidarsi dei ragazzi, e anche del maestro, che sa bene dove i suoi allievi possono arrivare e anche dove, ancora, non possono.
E quando magari in una gara, si fa flop?
Fa niente, perché per prima cosa alla vostra età dovete divertitivi . E poi per come si è andati dovete ascoltare solo il maestro, i genitori e il migliore amico. Nessun altro.
Ma tu come reagivi?
Io di sconfitte ne ho avute poche, ma di carattere son sempre stato combattivo, coriaceo. Mi arrabbiavo più che deprimermi. I fallimenti ti devono aiutare ad avere più energia .
E quei bambini che preferiscono fare sport alla play invece che nella realtà? Come si fa a convincerli?
Forse mi ripeto, ma siamo noi genitori a dover dare il buon esempio e stare meno davanti al cellulare, o al tablet. Ma anche un buon amico sportivo può servire a farli alzare dal divano.
Altro appello per i genitori: rispolverate i giochi che avevate da bambini e dateli ai vostri figli. Io ho tirato fuori quelli che avevo conservato a Napoli, dove sono cresciuto dai 6 anni, e i miei piccoli si sono stupiti!