Quando la prof di italiano chiede alla nuova alunna Priscilla Applepot di presentarsi alla classe lei esordisce così: «Adoro pettinare i pipstrelli tutte le mattine!». Tutti scoppiano a ridere e l'insegnante la rimanda al banco ma Priscilla, stupita, chiede alla sua nuova amica: «Voi non pettinate i pipistrelli la mattina?». «Né la mattina né la sera» risponde Miriam... Priscilla infatti è una strega e il suo arrivo nel piccolo paese di Chiaravalle innesca una serie di situazioni strampalate e molto divertenti. Streghetta è la serie di maggior successo di Gisella Laterza, scrittrice per ragazzi che non manca certo di immaginazione! L'ho incontrata nella biblioteca di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, nel corso del festival di letteratura per ragazzi Un Naviglio di Libri: circondata da bambini distribuiva segnalibri di cartone su cui disegnare quello che immaginiamo ci sia oltre “la porta in fondo a destra”...
Perché hai deciso di diventare scrittrice?
«A me piaceva moltissimo leggere, e per me leggere e scrivere sono due facce della stessa medaglia, perché quando si legge un libro lo si immagina, anche se ci sono le illustrazioni. Anzi, le illustrazioni possono aiutare a immaginare ancora di più. Quindi, quando si legge un libro, nella nostra testa si formano delle immagini differenti per ciascuno di noi, e la storia è un po’ diversa da lettore a lettore. Per me scrivere è stata la naturale prosecuzione di questa immaginazione che nasce dalla lettura. Mi è venuto spontaneo, a un certo punto, scrivere le storie che avrei voluto leggere io stessa, le storie che mi avrebbero divertito e appassionato».
Se non avessi fatto la scrittrice, quale mestiere ti sarebbe piaciuto fare?
«Quello che sto già facendo come secondo lavoro, la prof! Insegno italiano e latino in un liceo e a volte i miei studenti mi chiedono perché non faccio solo la scrittrice. Io rispondo che mi piace troppo insegnare e così cerco di fare entrambi i lavori: insegno tre giorni su sei, e scrivo gli altri tre, cercando di dare valore a entrambe le attività. Ci tengo perché gli insegnanti sono stati fondamentali per me. Quando ero alla scuola primaria la maestra Nina in fondo ai miei temi scriveva sempre: “Brava, Gisella, sei quasi una scrittrice”. Ho dedicato a lei il mio primo libro perché proprio lei mi ha spinta a realizzare il mio sogno. Ho avuto la fortuna di essere indirizzata presto sulla strada che sapevo mi avrebbe appagata».
Alcuni miei amici non leggono mai libri e anch'io ogni tanto faccio fatica a leggere... perché?
«Ci sono modi di proporre i libri che possono allontanare i bambini dalla lettura. Per esempio, imporre la lettura a forza o far passare il libro come un’alternativa rispetto a un videogioco. Ci sono delle posture che a volte noi adulti assumiamo nei confronti della lettura che rischiano di farla percepire come noiosa o obbligatoria. D’altra parte, l’attenzione che gli adulti -insegnanti o genitori- pongono nel portare i bambini in libreria o in biblioteca, o nell’invitare autori in classe, può far scoprire che i libri possono essere divertenti. E che, se la lettura non piace, forse è perché non si è ancora trovato il libro giusto per sé. Quindi, l’importante è continuare a cercare e non fermarsi al primo tentativo. Penso sia importante cercare di far percepire la lettura come un’attività profondamente e intimamente divertente, anche attraverso il nostro esempio di adulti. Io ad esempio sono diventata lettrice perché mia madre leggeva molto: una volta ha tirato le cinque del mattino leggendo il quinto volume di Harry Potter! Vedendo lei leggere così appassionatamente, mi è venuta voglia di provarci».
Intervista di Aurora Gatti
Gisella Laterza
Vive a Bergamo, insegna italiano e latino in un liceo della città e tiene corsi di scrittura creativa per ragazzi e ragazze dai 6 ai 99 anni. Ha pubblicato romanzi, racconti per antologie scolastiche, biografie e una riscrittura per bambini e bambine della Divina Commedia per la collana I Classicini (EL editore). Streghetta (Salani) è la sua serie di maggior successo, tradotta anche in Spagna: si compone di due libri, Una strana compagna di banco e Una mummia al mercato. Il suo primo romanzo, Di me diranno che ho ucciso un angelo (Rizzoli) racconta la storia di un angelo caduto sulla terra per amore di una demone, deciso a compiere un lungo viaggio alla scoperta dei sentimenti umani per divenire mortale. La signora dei gomitoli (Rizzoli) è una raccolta di fiabe che percorrono l'Italia intera, da Torino a Otranto, da Bergamo a Napoli. Gisella ha anche scritto la storia del grande giornalista e divulgatore Piero Angela, per la collana I Grandissimi di EL editore.