È l’insegnante più famoso d’Italia, lo sconoscete tutti, è il “professor Maggi”. Come nel docureality di Rai2 Il Collegio, anche nella realtà Andrea Maggi, 45 anni, è un professore di italiano. Dato che abita a Udine lo abbiamo intervistato via Skype. Tanto lui agli schermi è abituato.
Buonasera professor Maggi, come stai?
«Tutto bene grazie. Qui piove».
Siamo curiosi di sapere perché hai deciso di partecipare a Il Collegio...
«È nato tutto per caso. Un giorno ho ricevuto un’email con la proposta di entrare a far parte di un nuovo progetto televisivo. Pensavo fosse lo scherzo di un amico e l’ho “insultato” per giorni».
Com’è stato insegnare in un collegio ambientato nel passato?
«Per me è stato come viaggiare nel tempo. Voi che siete di Focus Junior sapete benissimo che la scienza non ha ancora trovato il sistema per farlo davvero… ma Il Collegio ha avuto questo effetto su di me. Ho potuto vestirmi come mio nonno negli Anni 60 e poi come mio padre negli Anni 80 del secolo scorso. Inoltre, di anno in anno, ho dovuto adeguare il metodo di insegnamento al periodo in cui era ambientata quell’edizione. Una grande sfida».
Secondo te, qual è stata la migliore stagione de Il Collegio?
«Sono state tutte belle, sapete perché? C’ero sempre io. Scherzi a parte, ogni edizione ha una storia a sé, particolare e unica. Non saprei fare una classifica.»
Sei davvero un professore?
«Sì, certo. Seguitemi nel mio studio (si sposta con il computer) vi mostro una cosa: questa coppa me l’ha regalata una mia studentessa “vera”. Riuscite a leggere? C’è scritto “al miglior professore”».
Con i tuoi studenti sei severo come nel reality in televisione?
«Anche peggio rispetto a quello che vedete in tv. Pretendo il massimo».
E tu che studente eri?
«Studioso, rispettoso e sempre attento. Nel periodo delle superiori, però, mi sono distratto un po’, ho iniziato ad avere anche altri interessi: suonavo la chitarra, giocavo a calcio...».
Qual era la tua materia preferita?
«Italiano e anche storia»
Che personaggio storico vorresti essere?
«Per certi versi Alessandro Magno perché ha viaggiato e anche Marco Polo per lo stesso motivo».
Torniamo a Il Collegio: chi è stato l’alunno peggiore che hai avuto durante le varie edizioni?
«Non me la sento di dare giudizi. Mi auguro solo che, con questa esperienza, gli studenti
abbiano imparato il valore dell’umiltà e del rispetto».
Il momendo più bello che hai vissuto?
«Quello dell’esame perché “torturiamo” gli alunni per bene e noi prof ci divertiamo un sacco».
Nelle varie edizioni del reality abbiamo visto che gli alunni sono un po’ ribelli e non amano molto studiare. È tutto finto, per fare spettacolo, o è vero?
«Purtroppo è tutto vero, i ragazzi sono sempre molto spontanei. Ma va detto che all’interno del collegio spesso cambiano: imparano a lavorare su se stessi, scoprono il valore dell’amicizia e a volte, per fortuna, qualcosa cambia».