Ainé in realtà si chiama Arnaldo Santoro. Ha 27 anni, è di Roma ed è un musicista. Anche senza essere uno youtuber la sua presenza nell'ambiente musicale italiano è molto forte, anzi: forse proprio questo gli ha permesso di far conoscere il suo stile e collaborare con artisti di grande fama, da Giorgia a Sergio Cammariere, a Mecna.
Lo stile dei suoi brani è un misto che va dal jazz al soul all'hip hop. Il risultato è un suono ritmato e giovane, anche se è un po' diverso da quelli che siamo abituati a sentire su internet.
Abbiamo incontrato Ainé a Milano, in occasione del suo terzo album: Niente di me.
Quando hai realizzato che volevi fare il musicista?
Mi ricordo di aver scoperto l'album Thriller, di Michael Jackson, a 7 o 8 anni, anche se in realtà era uscito un bel po' di anni prima che io nascessi. E in quel momento lì mi ricordo di aver pensato: "Ecco, questo è quello che voglio fare da grande, dedicarmi alla musica".
Ma la musica la ascoltavi anche prima o è stato un fulmine a ciel sereno?
In casa mia l'arte e la musica sono sempre state ben accette. Ho sempre ascoltato buona musica. Diciamo che avere il bello già in casa, da piccoli, ti porta a fare cose belle. Funziona un po' come gli amici: se hai amici un po' aggressivi sei portato a fare cose che non dovresti fare; se invece ti scegli amici più sani e sereni, sei portato a fare cose belle anche tu.
Cosa intendi per buona musica?
Quando dico che ho avuto la fortuna di ascoltare buona musica in casa intendo dire che è importante che i genitori propongano ai figli non solo quello che naturalmente piace a loro, ma anche musica di qualità. No, non parlo per forza di musica classica o jazz; intendo, per esempio, anche i grandi della musica pop, tipo Steve Wonder, Ray Charles, Michael Jackson, o Pino Daniele, per fare un nome italiano. Fin da piccoli i bambini dovrebbero ascoltare i grandi in casa. in questo modo, quando crescono, si sanno orientare da soli verso la musica di qualità,
Non bisogna "bandire" quindi quelli che vanno adesso per la maggiore?
Ma no, io ho tanti nipotini, quindi sono abituato a stare con i bambini e i ragazzi più giovani: loro devono ascoltare quello che vogliono loro, certo, altrimenti li appesantisci. Però devono almeno sapere che oltre a Sfera Ebbasta o Coez, ci sono altri generi di canzoni: per esempio la mia nipotina è fan di Coez, ma io le faccio sentire anche Jovanotti, o Vasco Rossi, per fare solo qualche esempio.
Hai composto questo album, Niente di me, interamente in analogico: cosa vuol dire?
Vuol dire che ci siamo riuniti, tutta la band, in uno studio di registrazione e abbiamo registrato le canzoni dell'album dal vivo, facendo poca post produzione. La post produzione è quando sistemi le canzoni dopo che le hai registrate, con degli strumenti che modificano per esempio il ritmo. In Niente di me c'è poca post produzione e tanto live.
Hai collaborato con tanti artisti di grande fama, da Gegè Teresforo, a Giorgia, ad altri artisti americani. Con quale di questo ti sei trovato meglio?
Ogni artista mi ha dato qualcosa di diverso. Diciamo che quello che mi ha dato di più a livello emotivo è stata Giorgia, perché era la persona più inaspettata che potesse capitarmi. Mi ha scritto su Instagram chiedendomi se avevo voglia di duettare con lei in un brano per il suo nuovo album, in cui canta insieme ad autori come Tiziano Ferro ed Eros Ramazzotti. Quindi puoi capire come mi sono sentito...
Perché hai chiamato il tuo album Niente di me?
E' un po' una provocazione. in realtà è il contrario, c'è tutto di me, o comunque molto.
A proposito, come si fa a trovare il nome giusto, anche il nome per una band?
Io ho fatto una lista di 30 nomignoli. Sono partito dal mio nome vero, che è Arnaldo, e da lì all'inizio ero arrivato ad Arné, che però non mi piaceva, aveva qualcosa che stonava. alla fine sono arrivato ad Ainé. Mi piaceva, aveva un suono esotico, era questa la mia idea. Inoltre funziona, te lo ricordi, mi piace il fatto che non sia collocabile, né come genere, né come provenienza, cioè può essere sia maschile che femminile, può essere straniero o italiano. Solo dopo ho scoperto che in francese significa "il maggiore", "il più grande" della famiglia, e mi piace anche questo.
Chi altro ascoltavi da piccolo, a parte Michael Jackson?
Ascoltavo musica jazz, ma anche Steve Wonder, Marvin Gale, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Ray Charles... erano i dischi dei miei genitori. Se ascolti buona musica, fai buona musica, e qui mi ricollego al discorso di prima.
Che tipo di bambino eri? Vivace o tranquillo?
Vivace, non stavo mai zitto o fermo. Ero sempre dalla parte dei buoni ma... facevo sempre casino. Ero il capo squadra di quelli simpatici.
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