Tra generatori di suoni che trasformano il movimento in musica, proiezioni interattive e pixel "impazziti", il 4 dicembre approda a Milano un laboratorio colorato e pieno di meraviglie che mira a migliorare l'approccio di ragazzi e docenti alle STEM. Dopo un periodo di sperimentazione infatti, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci ha aperto al pubblico Future Inventors, un nuovo spazio educativo rivolto principalmente alle scuole secondarie di primo grado il cui obiettivo è potenziare la cultura digitale attraverso esperienze stimolanti da vivere in prima persona.
FAR TOCCARE CON MANO LE MERAVIGLIE DELLA SCIENZA
L'iniziativa nasce in collaborazione con la Fondazione Rocca, la quale sta per pubblicare un rapporto che ancora una volta evidenzia le grandi difficoltà degli studenti italiani delle scuole medie nelle materie scientifiche. Infatti, benché i nativi digitali italiani vivano in una società totalmente impregnata dalla tecnologia, non sempre possiedono gli strumenti per comprenderne i meccanismi e sfruttarla in modo consapevole. Da qui l'esigenza di trovare nuove forme d'insegnamento per avvicinare i ragazzi (e i docenti) ad un mondo che potrebbe offrire loro infinite possibilità.
Future Inventors quindi nasce proprio per appassionare i ragazzi dagli 11 ai 13 anni alle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e arricchirne l’apprendimento con un metodo innovativo, improntato totalmente sull'esperienza e la partecipazione attiva.
COM'È STRUTTURATO FUTURE INVENTORS?
Lo spazio di è stato già provato da cinque scuole lombarde coinvolte nella fase di sperimentazione (che durerà tutto l'anno scolastico) ma è dal 4 dicembre che il laboratorio ha aperto i battenti al pubblico, il quale potrà muoversi attraverso tre ambienti principali per provare apparecchiature e installazioni realizzate da ricercatori e artisti internazionali che mixano scienza, arte digitale e mondo virtuale in un percorso le cui parole chiave sono Immagine e Suono.
La prima stanza infatti presenta una pedana a pressione che, grazie ad un sistema di tracciamento laser, trasforma i passi dei visitatori in immagini digitali su schermo. La seconda invece contiene Lines, una struttura di tubi tridimensionali con sensori a infrarossi che consentono non solo di misurare la distanza delle persone, ma riescono a tradurre i movimenti in suoni di diversa frequenza, timbro e volume in base al tipo d'interazione. La terza stanza infine è dedicata allo sviluppo di output visivi e auditivi con specchi che elaborano i pixel, giochi di ombre colorate e tecnologie per il videomapping.
Per maggio info si può visitare il sito del Museo Scienza e Tecnologia di Milano.