«Minecraft è la Terra, il mondo. E io sono il suo creatore». Alzi la mano chi non lo ha pensato, almeno una volta, davanti a quello strano piccone e ai cubettosi scenari di questo strano gioco. Strano ma dal successo strepitoso visto che, ogni giorno, 10mila nuovi fan si aggiungono alle legioni di appassionati. Oltre a giocare (da soli oppure online, in gruppo), condividono e si scambiano trucchi, segreti, scenari e intere città e mondi, in un continuo ribollire di creatività che sfugge a qualsiasi regola.
Al contrario che in altri videogiochi, in cui la creatività ce la mette più che altro chi li ha creati, in Minecraft la creatività ce la mettete voi, ogni volta che create un nuovo mondo o cominciate un’avventura: non ci sono regole ma solo tentativi, scoperte, a volte sorprendenti o complicate, e sempre con una buona quantità di errori. Sì, perché un’altra delle stranezze di Minecraft è che non ha un manuale ufficiale di istruzioni. E non è una bizzarra idea di Markus Persson, lo svedese inventore del gioco, ma una necessità: non aveva abbastanza soldi per far produrre anche le istruzioni!
Markus Persson, svedese e detto "Notch" è il “papà” di Minecraft. Ad appena 7 anni era un genietto nella programmazione conil computer e, a 8, ha creato il suo primo, semplice, videogioco. Nel 2009, a 30 anni, ha fondato Mojang, la società che ha lanciato Minecraft (nel 2011) e ora fa...il milionario. Infatti, nel 2014, ha venduto Mojang alla Microsoft (quella dell’Xbox) per la bellezza di 2,2 miliardi di euro. Poi ha comperato una supervilla a Beverly Hills (in California,è la località dei divi e dei ricconi) e ora si rifiuta non solo di parlare di Minecraft, ma perfino di rilasciare interviste!
«Quello che da sempre sarebbe stato considerato un difetto, ossia la mancanza di istruzioni, in Minecraft è diventato uno dei punti di forza», racconta Stefano Collovati, mentor dei laboratori di Minecraft di H-CAMPUS a Treviso. «Non poter contare sulle istruzioni è utile per trasformare la frustrazione del non riuscire a fare subito ciò che si desidera, in una sfida da vincere».
Non sopportate di provare e riprovare? No problem: su YouTube ci sono più di 70 milioni di “tutorial”, realizzati da altri giocatori che filmano e pubblicano sul web video in cui spiegano passo dopo passo come fare. E che, in più, trasformano un gioco che spesso si fa da soli in un’esperienza da condividere con altri.
Il successo di un gioco dall’aspetto così “antico e pixelato” sembrava impossibile, nel mondo dei videogiochi, dove il realismo della grafica è spesso considerato uno dei maggiori punti di forza. Invece, questo gioco fatto di grossi cubetti e movimenti rigidi, piace perché sviluppa il pensiero astratto, ossia la capacità di vedere “oltre” l’aspetto e la forma delle cose (e fa pure ragionare sulla geometria...).
Insomma, messa così, sembra che Minecraft sia il videogioco definitivo, che tutti apprezzano incondizionatamente. Eppure, anche lui ha almeno un aspetto negativo: la musica che accompagna le avventure è davvero noiosa! Non siete d’accordo?