La chiusura delle scuole si prolunga e la situazione nuova e inaspettata può mettere ansia. Abbiamo chiesto a Daniela Lucangeli, docente di psicologia dell'educazione e dello sviluppo e collaboratrice di Focus Scuola, come affrontare queste giornate.
Professoressa, un pensiero da rivolgere a tutti i ragazzi che stanno vivendo questo momento particolare?
Innanzitutto consiglio agli studenti di far propria questa frase di Martin Luther King: “un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”. Questo significa che nei momenti difficili si tira fuori una forza inaspettata capace di far passare la paura. È il coraggio.
E come vivere questa quotidianità nuova?
Con l'idea di essere di fronte a qualcosa di straordinario. Per la prima volta non sono gli alunni che vanno a scuola, ma la scuola che va a casa degli studenti. Certo bisogna organizzarsi attraverso il web. Molte scuole lo stanno già facendo. Altre si stanno organizzando. Se invece si frequenta una scuola impreparata da questo punto di vista, allora consiglio il fai da te. O appoggiandosi ad altre scuole o cercando in rete il materiale didattico. L'importante è non fermarsi.
Cosa si può dire ai bambini più piccoli?
Per loro, sempre in movimento tra la scuola e le attività extrascolastiche è l'occasione per fermarsi e scoprire la casa con tutte le sue curiosità.
E ai docenti?
È il momento della svolta tecnologica. Questa emergenza ci ha insegnato l'importanza che la scuola si aggiorni dal punto di vista del digitale. Un'altra cosa importante è che gli insegnanti non perdano il contatto con la classe. Anche fisico. Come? Per esempio mandando un messaggio vocale, basta un semplice “ciao, ci sono”. È il tempo del telefono senza fili.
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