Quanti e chi sono gli alunni stranieri nella scuola italiana? A rivelarlo è il Focus presentato dal Ministero dell’Istruzione in questi giorni.
SCUOLA SEMPRE PIÙ MULTI-ETNICA?
Nell’anno scolastico 2017/2018 le scuole italiane hanno accolto complessivamente 8.664.000 studenti di cui circa 842.000 con cittadinanza non italiana. Gli studenti con cittadinanza italiana hanno registrato una flessione di 93 mila unità (-1,2%) a fronte di una crescita di quasi 16 mila studenti con cittadinanza non italiana (+1,9%), per cui la loro incidenza sul totale passa da 9,4% a 9,7%. Al contempo, i dati di trend mostrano che la presenza di questi ultimi tende a stabilizzarsi.
Nel decennio 2008/2009 - 2017/2018 gli studenti stranieri sono complessivamente aumentati del 33,7% (+212 mila unità) un ritmo di crescita assai lontano da quello verificatosi nel decennio precedente che aveva raggiunto il picco di oltre il 500% (+500 mila unità).
La maggioranza degli studenti stranieri è costituita da studenti di seconda generazione, cioè bambini e giovani nati in Italia da genitori non italiani.
I tassi di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana sono prossimi a quelli degli italiani sia nella fascia di età 6-13 anni (intorno al 100%), corrispondente alla scuola del 1° ciclo, sia nella fascia 14-16 anni, corrispondente al primo triennio di secondaria di II grado (nella quale scendono al 90%). Al contrario, a 17 e 18 anni di età (ultimo biennio di secondaria II grado) il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana diminuisce fino al 65,8% rispetto al 79,7% degli studenti italiani.
L’altro ambito educativo in cui la scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana è nettamente inferiore a quella degli italiani, è la scuola dell’Infanzia. Tra i 3 e i 5 anni i bambini con cittadinanza non italiana presenti nelle scuole rappresentano il 79% (77% nel 2016/2017) dei bambini con cittadinanza non italiana residenti in Italia, mentre il dato raggiunge il 94% per i bambini italiani.
Le differenze di genere mostrano che sono più i bambini che le bambine a frequentare la scuola dell’Infanzia (80,0% contro 78,0%), laddove negli altri gradi di istruzione il livello di scolarità delle studentesse è sempre superiore a quello degli studenti. Una circostanza che mette in luce, con ogni probabilità, anche motivazioni culturali e familiari che svantaggiano le bambine rispetto ai bambini.
IL PUNTO SUL TERRITORIO
Il dato nazionale del 9,7% di alunni con cittadinanza non italiana sul totale riassume una distribuzione territoriale tutt’altro che omogenea. Considerando i dati a livello regionale è immediato rilevare come la distribuzione territoriale degli studenti con cittadinanza non italiana rifletta l’insediamento dei nuclei familiari nei contesti locali/regionali caratterizzati da condizioni di mercato del lavoro più favorevoli.
La Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (213.153), circa un quarto del totale presente in Italia (25,3%), laddove la regione assorbe il 15,1% degli studenti con cittadinanza italiana. Viceversa, nelle scuole della regione Campania sono iscritti appena il 3% del totale studenti con cittadinanza non italiana, a fronte del 12,1% di studenti con cittadinanza italiana. Le altre regioni con il maggior numero di studenti stranieri sono l’Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte che ne assorbono una quota compresa all’incirca tra il 9% e il 12%.
A livello provinciale si osserva che le prime 10 province con il maggior numero di studenti con cittadinanza non italiana assorbono da sole il 41,4% del totale.
Prima in graduatoria è la provincia di Milano con 88.957 studenti (+3.838 rispetto al 2016/2017), seguita da Roma con 62.328 e Torino con 39.342 presenze. Tra le altre province figurano Brescia (32.950 studenti), Bergamo (25.435), Firenze (22.034), due province dell’Emilia Romagna (Bologna 21.531 e Modena 18.326) e due del Veneto (Verona 19.946 e Treviso 17.971). Nei diversi ordini di scuola, la proporzione dei nati in Italia sul totale degli studenti stranieri è dell’84,4% nella scuola dell'infanzia, del 75,2% nella primaria e raggiunge il 56,7% nella scuola secondaria di primo grado.
Nella scuola secondaria di secondo grado gli studenti con cittadinanza non italiana nati in Italia sono ancora una minoranza (31,8%). Considerando la dinamica delle iscrizioni è tuttavia facilmente prevedibile che nel giro di qualche anno raggiungeranno la maggioranza anche in questo grado di istruzione.