La scuola inizierà il 14 settembre con i banchi singoli ma con un distanziamento di un metro tra bocca e bocca. Sulla mascherina per ora non si decide: il comitato tecnico scientifico almeno a due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico aggiornerà, in considerazione del mutato quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e gli insegnanti all’interno dell’aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni.
Ma non solo. Si faranno tamponi volontari a insegnanti e alunni. L’ufficialità delle linee guida firmate dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sono arrivate nel tardo pomeriggio di sabato con una conferenza stampa fatta a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia e la stessa inquilina di viale Trastevere.
Sostanzialmente è stata confermata la struttura della bozza circolata nelle ultime ore ma dal confronto con la Conferenza Stato Regioni sono usciti alcuni cambiamenti sostanziali. Sul piatto è stato messo anche un ulteriore miliardo per la scuola come ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La ministra dal canto suo ha tenuto a precisare che le linee guida “sono state condivise dal mondo della scuola e dagli enti locali”. Si è poi soffermata sulla questione degli spazi: “Abbiamo creato un software che ci dice quanti metri quadrati abbiamo nelle nostre aule: oggi siamo al 76% di dati che gli enti locali ci hanno fatto avere. Il 15% di studenti dovremo portarli fuori dagli edifici scolastici”.
E in merito a questo ha esplicitato: “Lavoriamo sugli edifici che ci sono. Se non basteranno abbiamo ripreso i tre mila edifici scolastici dismessi che possiamo recuperare. La scuola deve riaprire in un’ottica diversa: dobbiamo fare scuola nei musei, negli archivi, nei cinema, nei teatri e portarli al parco. Se abbiamo bisogno di più spazi, abbiamo bisogno di più docenti: possiamo assumere fino a 50 mila persone in più tra docenti e Ata a tempo determinato”.
LE CORREZIONI
Il primo cambiamento riguarda proprio il tema del distanziamento. Si è passati dalla necessità di tenere un metro di distanza da banco a banco, ad un metro da bocca a bocca. Una modifica che permetterà alle scuole di avere meno problemi con gli spazi e di non dividere le classi come si era ipotizzato fino ad oggi.
Altra novità riguarda le mascherine. Se per i bambini della scuola dell’infanzia già non erano previste ora si fa un passo indietro anche per gli altri gradi di scuola. Sarà il comitato tecnico scientifico a dare indicazioni alla Azzolina due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico. Questo riguarderà sia i movimenti all’interno sia quelli all’esterno delle scuole.
Tra le modifiche alla bozza sparisce anche l’indicazione di usare il sabato per fare scuola ma si parla di “una diversa modulazione settimanale del tempo scuola su delibera degli organi collegiali competenti”. Per le scuole secondarie si specifica come dovrà essere la didattica mista: “Una fruizione opportunamente pianificata di attività in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunità tecnologiche, l’età e la competenza degli studenti lo consentano”. Resta la questione delle turnazioni.
Infine tra le novità si parla anche di organico e di un incremento di personale. Il documento parla della possibilità di “valutare ogni possibile intervento su specifiche intenzioni , prevedendo, ove necessario, anche ai fini del rispetto delle misure sanitarie contenute nei documenti del Cts, e degli strumenti indispensabili per garantire la riapertura delle scuole, ulteriori incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali”. Per il resto restano confermate le ipotesi in bozza.
LA RICERCA DI NUOVI SPAZI
Il piano ufficiale propone specifici accordi con gli enti locali e le realtà del Terzo settore al fine di favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi come parchi, teatri, biblioteche, archivi: un uso che potrebbe “saltare” se le scuole non avranno bisogno di spazi alternativi alle aule. Infine per la scuola dell’infanzia tutto confermato: si “dovrà prevedere la valorizzazione e l’impiego di tutti gli spazi esterni ed interni” privilegiando i primi. In questo caso il ministero dedica attenzione anche all’aspetto pedagogico: “L’organizzazione dei diversi momenti della giornata dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile, per cui i bambini dovranno essere messi nelle condizioni di esprimersi con naturalezza e senza costrizioni”.
Focus Scuola è il mensile per gli insegnanti del Gruppo Mondadori, un magazine rivolto a tutti i docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, per aiutarli ad affrontare le nuove sfide dell’insegnamento nell’era digitale. La rivista propone approfondimenti sugli ultimi studi scientifici e pedagogici, ma anche idee di buone pratiche sperimentate in Italia e nel resto del mondo dai singoli insegnanti e fornisce spunti su didattiche innovative e sull’uso della tecnologia in classe