Con la condivisione di ricordi sui social network sta emergendo un nuovo fenomeno che crea confusione fra ricordi personali e ricordi collettivi; allo stesso tempo la disinformazione presente in Rete aumenta l’effetto della distorsione delle nostre memorie. I ragazzi stanno crescendo in un mondo globalizzato in cui ricevono tante informazioni e il web è la loro fonte primaria. Il problema è che potrebbero non possedere le conoscenze e le abilità necessarie per valutare l’affidabilità di ciò che leggono online e quindi non saper distinguere tra la verità e le cosiddette fake news.
Il Miur ha già attivato diverse linee d’intervento relative all’educazione civica e digitale che risultano essere una parte importante delle indicazioni sul potenziamento dell’offerta formativa previste dalla legge n. 107 del 13 luglio 2015.
IMPARARE A CONTROLLARE LE FONTI
In passato le informazioni erano fruibili attraverso un’enciclopedia di cui ci si fidava ciecamente e per questo non era necessario effettuare una verifica delle informazioni, oggi è invece fondamentale sviluppare strategie per arginare questa problematica: le false informazioni.
Da un punto di vista educativo sarebbe almeno auspicabile svolgere interventi sulle competenze e sulle strategie da utilizzare, così da permettere ai giovani di sentirsi sicuri nella scelta, nell’uso e nella condivisione delle nuove informazioni in modo da poter poi impiegare tali competenze nella propria scuola, nel lavoro o nelle loro conversazioni con colleghi, amici, familiari e insegnanti.
La scuola e la famiglia assumono un ruolo centrale nel fornire ai giovani competenze e soprattutto strumenti pratici per non credere alle informazioni false che circolano quotidianamente in Internet. È fondamentale che gli adulti diventino un punto di riferimento e una guida nel mondo dell’online che offre di fatto immense potenzialità per l’accessibilità e la divulgazione di conoscenze. In questo contesto storico, sociale e multimediale, è importante, inoltre, che i giovani siano accompagnati in un percorso in cui siano valorizzate le capacità alla base del pensiero critico, al fine di evitare di rimanere imbrigliati nei meccanismi di manipolazione delle fake news.
Servirebbe dare ai nostri giovani una bussola utile durante i viaggi in Rete, che permetta di orientare lo studente a scorgere la differenza, gli effetti e le origini delle informazioni false rispetto a quelle autentiche. I ragazzi devono capire l’importanza del porsi delle domande, in modo da non acquisire passivamente le informazioni presenti sul web.
Saper cogliere se le notizie siano una reale descrizione degli eventi oppure un’opinione o un’interpretazione soggettiva, ha un’enorme rilevanza non solo per il singolo ragazzo, ma per lo sviluppo del senso critico e civico delle nuove generazioni. La scuola ha quindi un’enorme responsabilità nell’intervenire per la promozione della consapevolezza del fenomeno delle fake news, non solo dal punto di vista didattico ed educativo, ma anche dal punto di vista sociale e civico.
Collaborazione ai testi di Annamaria Porru
Focus Scuola è il nuovo mensile per gli insegnanti del Gruppo Mondadori, un magazine rivolto a tutti i docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, per aiutarli ad affrontare le nuove sfide dell’insegnamento nell’era digitale. La rivista propone approfondimenti sugli ultimi studi scientifici e pedagogici, ma anche idee di buone pratiche sperimentate in Italia e nel resto del mondo dai singoli insegnanti e fornisce spunti su didattiche innovative e sull’uso della tecnologia in classe